24 gennaio 2023

IL”TEATRINO” DELLO STADIO MEAZZA

Oggi in cartellone, ma non sono le ultime repliche


Progetto senza titolo (15) 

A parte la noia e l’incredibile tempo ormai trascorso dall’avvio dell’operazione, la questione del Meazza potrà essere valutata solo quando si conoscerà il testo definitivo della convenzione che il Comune deciderà di sottoscrivere nella sua qualità di concedente e le squadre nella loro qualità di concessionario. Oggi siamo ancora nella fase  delle ipotesi in quanto il Comune continua ad annunciare muovi paletti: quali sono? Sono quelli definitivi o quelli ancora da discutere con le squadre?

Intanto possiamo fare qualche domanda a chiarimento.

Chi sarà il concessionario? Chiunque esso sia  deve avere tutte le caratteristiche che la legge prevede, ossia: la sua natura giuridica e soprattutto la sua solidità economica per far fronte ai suoi impegni verso il Comune. Chi farà la valutazione della solidità economica ?

Il tutto si muove attorno alle squadre di calcio la cui affidabilità in termini di bilancio è scarsissima, si veda il caso attuale della Juventus. La mia impressine è che se si andasse a fondo di questa questione la maggior parte delle squadre porterebbe i libri in tribunale.

La legge prevede che nel caso dei contratti pubblici il contraente sia tenuto a dare un congrua garanzia di primaria banca o di compagnia di assicurazione che copra il concedente , il Comune, dal rischio di inadempimento del concessionario. Generalmente si tratta di una percentuale sul valore del contratto.

Quale è il valore del contratto? A oggi non è assolutamente possibile indicarlo visto che alcuni aspetti della concessione sono ancora da definirsi. Tra le condizioni della concessione sarebbe utile inserire il divieto di subconcedere parti della concessione. Comunque, se si subconcedesse la concessione le caratteristiche di notorietà e di affidabilità del subconcessionario sono le stesse del concessionario e devono essere dimostrate.

Questa convenzione è di una complessità e di una durata tale (90 anni) che renderà ardua da parte del concedente valutare gli adempimenti del concessionario.

Ci sono poi molte altre questioni che andrebbero chiarite.

Qual’è il valore attribuito allo Stadio Meazza nel bilancio del Comune? Coincide con la valutazione di 60 miliardi dell’ Agenzia delle Entrate?

Dato che l’affitto che le squadre pagano al Comune, 8 milioni circa l’anno, per metà è costituito dal pagamento in contanti e per metà costituito dall’assunzione da parte delle squadre dell’onere della manutenzione straordinaria. Ma chi ha mai controllato che questa manutenzione straordinaria sia stata regolarmente effettuata per opere il cui costo dovrebbe essere pari a 4 miliardi ogni anno?

La sezione lombarda della Corte dei Conti ha molto da dire sui rapporti tra M-I Stadio (società controllata da Milan e Inter) che gestisce lo stadio , vedi la notizia riportata da IL Giorno del 22 maggio, non solo non si è controllato che M-I Stadio adempisse agli obblighi previsti nel contratto di affitto ma si riporta una parte della relazione della Corte dei Conti: “Dall’illustrazione delle modifiche che hanno riguardato a più riprese la concessione (tra Comune e club, ndr) emerge la progressiva alterazione del rapporto tra canone di concessione e corrispettivo a scomputo, con il conseguente spostamento su quest’ultimo e, dunque, in ultima analisi, sull’ente pubblico, di oneri che, secondo l’accordo iniziale, avrebbero dovuto restare a carico del concessionario. Va soggiunto che l’eccessiva dilatazione dei tempi previsti per la verifica degli elementi da portare a scomputo dal canone risulta difficilmente compatibile con la cadenza temporale del ciclo di bilancio e con l’esigenza di assicurare trasparenza e buon andamento alla gestione intrapresa”.

Pare che il Comune per mettersi in regola abbia chiesto alle squadre di versare un miliardo.

Curiosamente non si parla mai degli incassi che le squadre di calcio fanno in occasione dei concerti o di altre manifestazioni che si svolgono al Meazza. Per le 12 manifestazioni in calendario  ora, pare che  le squadre otterranno incassi di almeno 7 miliardi; se ne deduce dunque che una gestione diretta del Meazza sarebbe possibile e avrebbe una ricavo sufficiente per la manutenzione. Sarebbe una risposta al Sindaco che dice:”Se le squadre se ne vanno non avremo i soldi per la manutenzione.”.

Manca ancora la possibilità di sapere la quantità e qualità esatta  delle superfici (slp) degli edifici che le squadre intenderebbero realizzare. Questa valutazione è essenziale per vedere se il Comune sta dando un aiuto pubblico ad una società privata (le squadre di calcio), procedura contraria alle norme europee in materia di concorrenza.

Infine c’è una nuova carta in questa partita della quale non si parla: l’offerta  di ASM GLOBAL. Sempre su Il Giorno del 14 gennaio   leggiamo:”  Il sindaco Giuseppe Sala commenta così la lettera a lui indirizzata da Giuseppe Rizzello, general manager della filiale italiana della società Asm Global, leader mondiale nella gestione dei luoghi d’incontro tra cui stadi, arene, centri congressi e teatri, con 350 sedi sparse in tutti i continenti. Nella missiva Rizzello scrive che “visti gli ultimi sviluppi della situazione San Siro, la nostra società è pronta a discutere con lei la ricerca di una soluzione che consenta di non abbattere la struttura, di ammodernarla ed evitare al contempo al Comune di Milano la gestione diretta dell’impianto”.

Ecco quello che leggo lunedì scorso  su  Internews. testata giornalistica specializzata sul mondo del calcio: “La suddetta Società [ASM GLOBAL] è stata invitata a prendere parte al Dibattito per presentare la proposta, invito che però non ha avuto seguito. In data 22/10/2022 il Sindaco ha risposto alla nota spiegando che ad oggi l’iter prevede la chiusura del procedimento di Dibattito Pubblico avviato, che ha per oggetto la proposta delle squadre milanesi presentata”.

La scadenza dell’iter di consultazione non esiste formalmente e quindi il sindaco avrebbe dovuto spalancare le porte ad una nuova offerta, quantomeno garantendo così la tutela del vincolo concorrenziale previsto della UE.

Per il sindaco esiste un solo concorrente (blindato), Milan e Inter, e dunque gli altri non disturbino il manovratore che è intento alla manovra, come stava scritto sulle vecchie vetture ATM “carrelli”,che dal 1930 scorrazzano ancora felici (loro sì) per Milano.

Noi. invece, non siamo affatto felici, siamo diventati i personaggi pirandelliani di “Sei personaggi in cerca di autore. Noi però in cerca di un Sindaco migliore.

Luca Beltrami Gadola



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  1. Andrea VitaliSecondo me una buona soluzione potrebbe essere quella che si sta delineando ad esempio sulle pagine della Gazzetta: Inter (o Milan) a San Siro; l'altra squadra a Sesto (o altro luogo). Senza tutto l'ambaradan di centri commerciali connessi.
    26 gennaio 2023 • 21:21Rispondi
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