20 dicembre 2022

SINISTRA E REGIONE: IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE

L'entropia della classe politica


LETIZIA MORATTI (3) (1)

Giusto un anno fa, era anche allora il 21 dicembre, ho scritto un editoriale che potrei in gran parte riscrivere oggi, soprattutto per quanto riguarda il traffico e la mobilità milanesi. Un anno è passato e Governo, Regione e Comune non ci hanno fatto mancare nulla.

L’ultima fragola sulla torta il Catargate e Antonio  Panzeri, un uomo che ha trascinato nel fango l’Italia, la Sinistra italiana, il sindacato e il Parlamento europeo: un record assoluto per il momento.

Panzeri è il tipico personaggio “sempre in piedi”, grande navigatore tra politica e affari, frutto di quel malcostume politico che  colloca nelle istituzioni i deputati trombati alle elezioni. Antonio Panzeri durante i suoi 15 anni di eurodeputato ci è costato tra stipendio e indennità ai suoi portaborse 40.000 euro l’anno e attualmente come ex deputato un’indennità di fine mandato di almeno 19.000 euro ogni anno di presenza nel parlamento europeo.( 285.000 euro).

Tra le cose che non ci hanno fatto mancare nel 2022 c’è la campagna elettorale per il rinnovo delle Camere: abbiamo un Governo di destra che finalmente ci farà capire che cosa è la destra italiana, alla faccia di chi non vuol sentire “destra” e “sinistra” come parole vuote di significato.

Questa destra ha nominato alla seconda carica dello Stato Ignazio la Russa:” Il 12 aprile 1973, quando era uno dei capi del Fronte della Gioventù di Milano, nella manifestazione organizzata dal Movimento Sociale Italiano contro quella che veniva definita violenza rossa,furono lanciate due bombe a mano SRCM Mod. 35, una delle quali uccise il poliziotto di 22 anni Antonio Marino. L’evento verrà ricordato come il giovedì nero di Milano. La Russa fu indicato come uno dei responsabili morali dei lanci di bombe.” Wikipedia

Oggi ricopre la seconda carica dello Stato un uomo che dovrebbe esser portato in tribunale: la legge n. 645/1952 sanziona chiunque «promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. È vietata perciò la ricostruzione del PNF. Ogni tipo di apologia è punibile con un arresto dai 18 mesi ai 4 anni.

La norma prevede sanzioni detentive per i colpevoli del reato di apologia, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa. La pena detentiva è accompagnata dalla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.

I Partiti della cosiddetta sinistra tacciono anche questa volta, come hanno fatto quasi sempre di fronte ad episodi chiaramente di apologia del fascismo.

Ma veniamo alle elezioni regionali, anche qui non ci hanno fatto mancare nulla con la comparsa di un nuovo raggruppamento formato da Italia Viva (Renzi), Azione (Carlo Calenda) e Letizia Moratti presidente (Letizia Moratti): ecco il Terzo polo.

Sono affidabili questi signori?

Matteo Renzi dichiara in Senato che se fallirà il referendum da lui promosso si ritirerà per sempre dalla politica. Adesso dove sta?

Carlo Calenda il giorno dopo aver raggiunto l’accordo con il Pd fa marcia indietro.

Letizia Moratti – la veterana del gruppo – chiamata con squilli di tromba alla vicepresidenza della Regione Lombardia sbatte la porte e se ne va con la sua lista personale.

Le opinioni dei primi due le conosciamo, anche se stare aggiornati sulle loro esternazioni programmatiche è una fatica: sono un percorso sinuoso alla ricerca del ceto medio e dei suoi voti tra assenteisti al voto e inconfessabili pulsioni.

Quanto a Letizia Moratti, le opinioni su di lei da parte nostra sono tutte nell’elenco di articoli che abbiamo pubblicato sul numero scorso di ArcipelagoMilano.

Questo terzetto è il Triangolo delle Bermude: chi ci passa scompare, ossia il Pd e i suoi alleati.

Fuor di metafora questa iniziativa rischia di avere come unico risulta quello della riconferma di Fontana alla guida della Regione.

 Si è parlato spesso in passato della “entropia” della politica, un fenomeno lento ma inarrestabile che investe la società e le sue articolazioni.

Tutti si sperticano a dire che saranno le nuove generazioni, i giovani, a reagire ma non ne sarei sicuro perche sembrano degli “hikikomori” , giovani asociali che se ne stanno per conto loro e il cui numero è in continua crescita.

Mala tempora currunt sed peiora parantur

Luca Beltrami Gadola

 



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  1. Dario SironiMa Calenda, non fa di nome Carlo, e non Claudio?
    21 dicembre 2022 • 06:52Rispondi
  2. fiorello cortianaUna premessa necessaria, non a Luca ma ai ben ritrovati lettori di Arcipelago. Quando Letizia Moratti presentò al Senato la sua riforma della scuola feci io la controrelazione per tutto il centrosinistra; quando ci fu il referendum sulla riforma della Costituzione proposta dal Governo Renzi e dalla sua maggioranza, io sostenni il No nei confronti con i parlamentari e i dirigenti del PD in diverse città della Lombardia; quando, alle ultime elezioni politiche, Azione mi propose una candidatura rifiutai perché non ne vedevo il senso politico, se non quello di autoconservazione. Ora, trovo come sempre fondati i riferimenti del fondo di Luca, ma non trovo per nulla utile alcuna preclusione verso una discontinuità nel panorama politico lombardo per la relazione tra la Regione e Milano. Una relazione che vive nella consociazione indifferente all'interesse generale da Formigoni-Penati a Maroni-Pisapia a Fontana-Sala. E' sufficiente ricordare l'Accordo di Programma sugli ex Scali FS o quello per l'abbattimento del San Siro Meazza. Così non avrebbe senso valutare la candidatura di Majorino chiedendogli cosa ha fatto sul 'Referendum Renzi', sull'accordo per gli ex Scali o su San Siro. Piuttosto, a fronte della strampalata uscita di Fontana per una centrale nucleare a fissione in Lombardia occorre fare notare che Majorino ha posto la domanda sbagliata possa esimersi da provare a favorire un cambiamento.
    21 dicembre 2022 • 15:46Rispondi
  3. fiorello cortianaUna premessa necessaria, non a Luca ma ai ben ritrovati lettori di Arcipelago. Quando Letizia Moratti presentò al Senato la sua riforma della scuola feci io la controrelazione per tutto il centrosinistra; quando ci fu il referendum sulla riforma della Costituzione proposta dal Governo Renzi e dalla sua maggioranza, io sostenni il No nei confronti con i parlamentari e i dirigenti del PD in diverse città della Lombardia; quando, alle ultime elezioni politiche, Azione mi propose una candidatura rifiutai perché non ne vedevo il senso politico, se non quello di autoconservazione. Ora, trovo come sempre fondati i riferimenti del fondo di Luca, ma non trovo per nulla utile alcuna preclusione verso una discontinuità nel panorama politico lombardo per la relazione tra la Regione e Milano. Una relazione che vive nella consociazione indifferente all'interesse generale da Formigoni-Penati a Maroni-Pisapia a Fontana-Sala. E' sufficiente ricordare l'Accordo di Programma sugli ex Scali FS o quello per l'abbattimento del San Siro Meazza. Così non avrebbe senso valutare la candidatura di Majorino chiedendogli cosa ha fatto sul 'Referendum Renzi', sull'accordo per gli ex Scali o su San Siro. Piuttosto, a fronte della strampalata uscita di Fontana per una centrale nucleare a fissione in Lombardia occorre fare notare che Majorino ha posto la domanda sbagliata “Fontana ci dica dove vuole fare la centrale nucleare in Lombardia". La questione è mal posta e riflette un vuoto propositivo. Le domande, laiche e pragmatiche, al Governatore sono: "I radionuclidi e le scorie della fissione nucleare che fine fanno? Intanto nei prossimi 10 anni che facciamo?". Con una guerra imperiale in atto, una crisi climatica, una pandemia endemica, il nodo energetico, ogni cultura politica legata ad un modello di sviluppo illimitato ed energivoro è in discussione. Non possiamo rassegnarci alla omologazione diffusa all'analfabetismo politico come reazione e prodotto del consociativismo autoreferenziale e del populismo, cioè a rifiutare l'esercizio del diritto/dovere alla cittadinanza. Credo che chiunque sia interessato al lungo processo di rigenerazione del campo democratico non possa esimersi da provare a favorire un cambiamento. Per questo, dalla sanità alla questione ecologica, dalla multifunzionalità dell'agricoltura alla gara per i servizi di Trenord, dall'abitare i territori alle comunità energetiche, con il rigore della memoria è utile verificare le discontinuità costituita da Letizia Moratti, certamente non solo rispetto al quadro politico ma a partire dagli indirizzi delle proposte di merito e di metodo.
    21 dicembre 2022 • 16:03Rispondi
  4. Cesare MocchiMa candidare Pregliasco (sanità privata) come capolista del centro-sinistra vi sembra una buona idea?
    22 dicembre 2022 • 08:36Rispondi
    • Fiorello CortianaApunto. Invece di candidature mass mediatiche, sarebbe utile una riflessione sul servizio pubblico e sulla territorialità. Ciò partendo dal sistema combinato sanità pubblica e sanità convenzionata.
      4 gennaio 2023 • 14:45
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