17 maggio 2022

PENDOLARI IN INGRESSO: LE PREVISTE SORPRESE

Dati e considerazioni sulla mobilità automobilistica in città


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Nell’articolo pubblicato su Arcipelago il 9 novembre scorso, in cui lamentavo la mancanza dei dati di traffico su Milano o la loro mancata pubblicazione, mi ero anche azzardato a criticare i nostri amministratori quando valutavano in un milione al giorno le auto in ingresso a Milano.

Basandomi sul rilevamento O/D fatto nel 2006, che aveva rilevato 450.000 autovetture in ingresso, sostenevo che oggi il numero di queste doveva essere diminuito.

Infatti, da allora era stata messa in servizio una nuova metropolitana, la linea 5, attivata l’area B, e, inoltre, la tendenza storica ha visto sempre diminuire le auto di pendolari in ingresso ed aumentare quelle di pendolari in uscita da Milano.  Questo a causa del trasferimento di molte aziende nella circostante area urbana, oltre alla sempre più spinta terziarizzazione delle attività in Milano. 

Oggi finalmente sono stati pubblicati i dati del monitoraggio degli ingressi attraverso i varchi dell’Area B. Dall’articolo del Corriere della Sera, più esplicito del comunicato ufficiale, risulta che entrano in Milano 650.000 veicoli e che, tra questi, le automobili sono 400.000, gli altri, evidentemente, sono veicoli commerciali.

Come era lecito aspettarsi, le auto in ingresso non sono aumentate, ma diminuite rispetto al dato del 2006. È interessante notare che le automobili in ingresso a Milano sono poco più del 60% di tutti i veicoli in ingresso (61,5%) e che quindi la presenza dei veicoli commerciali è divenuta molto rilevante in rapporto alle autovetture.

Altra importante conseguenza è che, come risulta dalla serie storica dei rilevamenti, e non solo da questo ultimo, la politica di costruzione delle metropolitane, del passante ferroviario e delle altre linee di forza foranee (ovvero dirette dall’esterno verso il centro) ha fatto calare drammaticamente gli ingressi di auto in città, la cui punta massima negli anni scorsi è stata di oltre 700.000 autovetture al giorno.

Un motivo di più per lamentare lo sconcertante progetto fatto balenare per la M6, che da linea foranea che avrebbe servito la mobilità da Nord-Est e dall’asse da Sud di Ripamonti è stato trasformato in una metropolitana interquartiere trasversale del Sud-Milano, zona peraltro anche meno densa di quella che la M6 avrebbe dovuto attraversare secondo il tracciato previsto dal recente Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Ancor più si rimpiange la mancata attuazione del secondo passante ferroviario che, completando il recapito diretto in Milano da tutte le stazioni della Lombardia, avrebbe talmente ridotto la quantità degli ingressi in auto a Milano da renderli del tutto fisiologici e poco significanti.

Tuttavia, i dati pubblicati dal Comune rivelano altri aspetti della mobilità automobilistica in ingresso a Milano: i veicoli che hanno optato di utilizzare i 50 ingressi in deroga sono ben 94.456, il che, anche tenendo conto che non si muovono tutti i giorni, abbassa comunque di un poco il numero dei pendolari giornalieri.

Ci si aspetterebbe, inoltre, che i vincoli imposti dall’area B avessero indotto i pendolari a dotarsi di mezzi più ecologici; invece, il 41% degli ingressi riguarda veicoli a benzina, il 38% veicoli diesel, e solo l’1% veicoli ibridi o elettrici.

Sembra quindi che l’istituzione dell’area B non abbia indotto i pendolari a dotarsi di veicoli più ecologici, come sarebbe stato nei suoi obiettivi, ma che questi abbiano seguito prioritariamente criteri di prezzo, di robustezza e lunga durata dei loro mezzi. 

Giorgio Goggi

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  1. Gianluca GennaiL' analisi di Goggi centra il tema. Riflessione particolare andrebbe fatta sull'ultimo passo in merito al fallimento del target di area B, con la quale ad oggi non si hanno risultati apprezzabili circa la sostituzione dei veicoli privati con quelli meno inquinanti.Se si pensasse a una deterezza d'intento ecologico, applicando un K correttivo enorme alle capacità di questa Giunta, di mettere in sicurezza economica i cittadini meno fortunati, il risultato sarebbe severamente insufficiente. Goggi forse lo accenna fra le righe, la questione non particolarmente discussa, è la capacità d'acquisto delle famiglie che abitano in areaB, le quali, nella maggior parte dei casi, si trovano impossibilitate a sostenere la spesa di un auto nuova. Peraltro gli incetivi economici a sostegno di tale percorso, oltre ad essere limitati in assoluto, non compensano il reale bisogno delle famiglie che in alcuni casi non riescono ad arrivare infondo al mese, dunque, come possono pensare ad altro in termini economici? Tale limitazione, non è solo una decisione ad indirizzo ecologico e forse di cassa (multe), ma diventa una scelta classista, in antitesi con tutti i temi portati avanti da questa giunta, più volte esplicitati con argomenti che vanno dall'integrazione al recupero sociale, ecc. Dunque si è autorizzati a parlare di a una tendenza antisociale, di una scelta fatta in asicrono con i problemi postpademici che affliggono tutti ma in particolare il ceto medio basso costretto a un impoverimento tout court. Questa Giunta si dimostra sempre più incapace di cogliere i segnali di un disagio sociale, di una flessione della classe media che forse poteva gentrificare le periferie ma che oggi si trova a doversi difendere in una guerra tra poveri, in una CIttà sempre di più inclinata sul fianco, e non pare che ci siano le capacità di raddrizzarla.
    18 maggio 2022 • 17:17Rispondi
    • Giorgio GoggiTotalmente d'accordo. Va rilevato che, quando fu attivata l'area C, gli epidemiologi della Rivista "epidemiologia e prevenzione" misurarono la qualità dell'aria dento e fuori l'area e non trovarono differenze rilevabili con i loro strumenti. In cielo non ci sono confini...
      25 ottobre 2022 • 08:22
  2. Miro CapitaneoNel momento in cui la ex provincia ora Città Metropolitana sarà servita dal sistema di trasporto pubblico efficente come ATM attuale entro i vecchi dazi, il problema traffico entrante e uscente sarà come minimo dimezzato. Chi è figlio di un dio minore, sia esso Padernese, Limbiatese, Novese, Corsichese, Buccinaschese etc, etc, non vedrà quelle inutili linee locali che viaggiano in deficit e si perdono nel nulla....
    18 maggio 2022 • 21:11Rispondi
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