22 febbraio 2022

QUESTIONE STADIO SAN SIRO

In attesa dell’Udienza Pubblica


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La questione del Meazza San Siro e area circostante o Nuovo Stadio e volumetrie circostanti non interessa solo il quartiere di San Siro, ma tutti i cittadini milanesi e metropolitani perché riguarda un bene architettonico pubblico, che nel 2026 può venire vincolato dal Codice dei Beni Culturali, e un’area di proprietà pubblica potenzialmente interessata da un abbattimento e dalla edificazione di notevoli volumetrie che interessano la qualità urbanistica della città e della cintura metropolitana. 

Fino ad ora i cittadini hanno fatto da spettatori. Ivan Gazidis, A.D. del Milan per conto del fondo Elliott Management Corporation, proprietario del club rossonero, ha fatto il punto, con Forbes, sul Nuovo Stadio “Noi e l’Inter abbiamo lavorato in modo responsabile e reattivo con il consiglio comunale e il sindaco di Milano per ottenere l’approvazione per il nuovo stadio. Sappiamo che costruirlo è necessario per il club. Sappiamo negli ultimi tre anni di lavoro su questo progetto che deve realizzarsi se i club vogliono avere il futuro che i loro tifosi vogliono che abbia. E direi che la città di Milano vuole che i suoi due club lo abbiano”. Presidente del club nerazzurro è Steven Zhang, Presidente di Suning International, divisione internazionale di Suning Holdings Group. 

Il sindaco Giuseppe Sala, a Pechino in conferenza stampa per Milano-Cortina 2026: “Penso che la cerimonia si terrà senz’altro al Meazza, potrebbe essere l’ultimo saluto dello stadio alla sua gloriosa storia ma non lo sappiamo. Se mi piacerebbe? Da sindaco, devo pensare a cosa è giusto e non a cosa mi piace. Stiamo discutendo con i due club e la cittadinanza. Credo sia un tema da cui bisogna uscire”. “Nella nostra proposta viene indicato l’attuale San Siro, adesso stiamo lavorando all’ipotesi di un nuovo stadio, ma penso che la cerimonia di apertura si terrà nell’attuale San Siro. Non credo che l’impianto nuovo sarà completato per il 2026. Il 21 dicembre 2021 Milan e Inter hanno annunciato che il progetto vincitore per la costruzione del nuovo stadio di San Siro è il progetto firmato da Populous. Stiamo assistendo ad una commedia surreale, si parla di un ectoplasma apparso come immagine immersa nel verde dei rendering sui giornali. 

Nella realtà il progetto del nuovo stadio non è stato presentato in alcuna delle sedi pubbliche competenti, come ha verificato il Comitato Sì Meazza. Così come non è stato indicato l’advisor strategico del progetto per la gestione delle operazioni edilizie e immobiliari. Lo stesso per la ’due diligence’ indipendente, per l’analisi economica e un piano finanziario dettagliato, con garanzie economiche e la sostenibilità del progetto nel tempo. A questo ectoplasma architettonico e urbanistico la giunta comunale il 5 novembre 2021, con la Delibera 1379, ha riconosciuto ‘ex ante’ l’“interesse pubblico“ con la condizione che i club, cioè il fondo e la holding proprietarie, accettassero l’indice previsto nel PGT per l’area di San Siro: 0,35. 

Milan e Inter hanno prontamente rinunciato alle volumetrie aggiuntive precedentemente richieste: 0,51. Un’intesa perfetta. Sul niente? No, la posta in gioco c’è, l’art.4 comma 2  della legge 86/2019, per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi prevede che il ‘documento di fattibilità delle alternative progettuali: “può comprendere, ai fini del raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa (…), la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, che siano complementari o funzionali al finanziamento o alla fruibilità dell’impianto sportivo, con esclusione della realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale.’ Il comma 4 prevede che “Il Comune in ordine al documento di fattibilità, ove ne valuti positivamente i contenuti, dichiara il pubblico interesse della proposta, confermando la disponibilità a concedere le eventuali forme di contributo pubblico previste nella proposta e nell’allegato piano economico-finanziario ed eventualmente indicando le condizioni necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto”.

 Non c’è bisogno di essere complottisti o paranoici per ritenere che l’ectoplasma proposto dalle proprietà attuali di Milan e Inter consista nel via libera per una potenziale volumetria edificabile. Un arricchimento del portafoglio dei due club molto superiore al patrimonio costituito dalla rosa dei tesserati, dagli impianti di proprietà, dal merchandising e dagli sponsor. Questo rende appetibili i due club sul mercato internazionale, con una valorizzazione significativa dell’investimento fatto a suo tempo dal fondo Elliott Management Corporation e da Suning Holdings Group. 

Le aspettative dei tifosi per i successi mondiali di Milan e Inter sono lo specchietto, qui è in gioco un progetto di pesante edificazione su una area di proprietà comunale di 290.000 mq, il nuovo stadio ne richiede solo il14%, con la demolizione dello stadio Meazza come pretesto. Eppure già oggi il San Siro Meazza ospita finali di coppe europee, inaugurazioni di olimpiadi o concerti rock, l’Inter ha lo scudetto sulla maglia e, anche quest’anno, si contende il titolo con il Milan. Forse si ritiene Milano parte del risiko globale degli investimenti fondiari e immobiliari, con il loro valore nominale nelle dinamiche del mercato finanziario. Forse la si ritiene una città di boccaloni da prendere per i fondelli. Diversi consiglieri comunali della maggioranza hanno chiesto l’indizione di un Dibattito Pubblico sulla questione. Dopo tante pressioni dell’aula consiliare il sindaco Sala ha detto che il “Dibattito pubblico va fatto con le formule giuste”. Le formule, sindaco, ci sono già e molto chiare. 

Il Dibattito Pubblico, introdotto dal nuovo Codice degli Appalti, prevede la partecipazione dei soggetti privati alle scelte delle istituzioni con l’intento di una riduzione delle distanze con il decisore pubblico, poi la decisione spetta all’amministrazione proponente. 

Il Codice degli Appalti prevede che il Dibattito Pubblico si svolga nella prima fase del progetto di fattibilità di un’opera, dove si analizzano le alternative progettuali e non è stata ancora decisa la soluzione ottimale. Il Dibattito Pubblico è promosso dall’Amministrazione Comunale ma deve essere gestito e organizzato da un soggetto indipendente dall’amministrazione aggiudicatrice, dalla società di progettazione, dagli enti locali e da eventuali altri portatori di interesse. 

Al Dibattito Pubblico devono poter partecipare tutte le associazioni e i cittadini interessati, dura quattro mesi e deve essere preventivamente garantita la disponibilità dei materiali informativi utili al confronto: dai progetti ai dossier di progetto presentati dai proponenti, che illustrino le caratteristiche tecniche e gli impatti sul territorio delle opere, a quelli valutativi degli impatti redatti da realtà indipendenti, da associazioni e comitati dei cittadini. 

Intanto molti milanesi si sono associati in comitati per affermare l’interesse pubblico ed esserne protagonisti, difendere un bene comune. Il 03 gennaio 2022 è stato notificato il ricorso al TAR della Lombardia, presentato con il sostegno del Comitato Coordinamento San Siro e del Comitato SiMeazza, per l’annullamento della Delibera della Giunta del 5/11/2021. Il 21 gennaio 2022 la referente al Parlamento Europeo di PER-Patto Ecologista Riformista Rosa D’Amato (Verts/ALE) ha presentato una interrogazione alla Commissione Europea con l’oggetto ‘Aiuti di Stato – realizzazione nuovo stadio Milano’. 

L’11 febbraio 2022 il Comitato Referendum per San Siro ha avviato la raccolta di firme per indire due referendum per: -abrogare la deliberazione di ‘Pubblico Interesse’ sul nuovo stadio e le volumetrie annesse; – per riqualificare il Meazza e tutelare il verde circostante. C’era tempo fino al 5 marzo, ma in 9 giorni 1000 cittadini milanesi hanno sottoscritto la proposta. Ora i garanti comunali devono dare l’ammissibilità. Poi in 120 giorni saranno necessarie altre 14 mila firme. Secondo le tempistiche il referendum si terrà tra settembre e ottobre 2022. 

Infine è in campo l’Udienza pubblica, art.28 del regolamento di Partecipazione Popolare del Comune: è convocata nell’Aula del Consiglio Comunale su interventi che incidono in modo rilevante sull’economia, sull’assetto del territorio, sulla tutela della salute e dell’ambiente a seguito di richiesta sottoscritta da un numero di 1000 cittadini. All’udienza pubblica possono intervenire rappresentanti delle associazioni e proposte di intervento sottoscritte da 300 cittadini o persone aventi un rapporto continuativo con il territorio comunale. 

Il Sindaco o l’Assessore delegato indicono l’udienza pubblica entro 45 giorni lavorativi dalla data di pubblicazione sul Portale del Comune e nelle sedi dei Municipi della richiesta e presiedono la stessa, eventualmente coadiuvati dal Segretario o dal Vice Segretario generale o da altro Assessore competente per materia. Durante l’udienza pubblica è possibile illustrare rilievi scritti, qualora siano stati sottoscritti da 500 cittadini. 

Martedì 11 luglio 2017 a Palazzo Marino si è svolta l’Udienza Pubblica sulla Riqualificazione degli Scali ferroviari su richiesta di Lombardia Sostenibile e altri comitati, sottoscritta da 1090 milanesi e inviata all’Amministrazione Comunale in data 29 giugno 2017. L’unica Udienza Pubblica fino ad ora richiesta. Anche questa volta Lombardia Sostenibile ha predisposto i moduli per la sottoscrizione dell’Udienza Pubblica affinché Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, si confrontino sulla possibile ulteriore qualificazione del Meazza San Siro e dell’area pubblica circostante, attraverso la partecipazione informata dei cittadini. In Inghilterra, gli storici stadi Old Trafford e Anfield sono stati ristrutturati e adeguati alle esigenze, fino ad assumere caratteristiche architettoniche completamente nuove.

L’Udienza Pubblica può altresì essere indetta dall’Amministrazione Comunale qualora essa intenda adottare deliberazioni relative a grandi opere pubbliche a rilevanza cittadina. Questa possibilità diventa particolarmente significativa a fronte del balletto, di Inter e Milan con il sindaco, cui stiamo assistendo. 

Al contrario, sulla questione Nuovo Stadio e volumetrie annesse o sulla qualificazione di quello esistente e dell’area circostante, la Presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi è stata molto chiara: “Ritengo che non ci sia un luogo più adatto del Consiglio per dibattere il tema. Sono molto favorevole. È necessario coinvolgere le squadre, ma per discuterne in aula prima bisogna avere una proposta più definita e solo a quel punto si può sviluppare il dibattito”. Per questo, come Lombardia Sostenibile, le abbiamo chiesto un incontro affinché prenda l’iniziativa come istituzione comunale per l’indizione dell’Udienza Pubblica. Vediamo se si restringe la forbice tra cittadinanza e istituzioni, visto che alle elezioni amministrative ha partecipato solo il 47% degli aventi diritto. 

Fiorello Cortiana

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  1. Luca BergoGrazie, Fiorello, per le informazioni chiare. Scrivi "Forse si ritiene Milano parte del risiko globale degli investimenti fondiari e immobiliari, con il loro valore nominale nelle dinamiche del mercato finanziario". Io, semplicemente, toglierei il forse. Questa è Milano, oggi, e lo è a prescindere persino alla volontà degli abitanti rimasti, dopo l'espulsione di massa dei ceti meno "abbienti" dai Centri storici. Quanto scrive oggi Tiziano Scarpa su Venezia vale per Milano, Roma, Firenze. E lo stesso sta avvenendo a Napoli e Palermo (https://www.editorialedomani.it/politica/italia/tiziano-scarpa-inchiesta-domani-brugnaro-venezia-mkh49fgs)
    23 febbraio 2022 • 14:52Rispondi
  2. Fiorello CortianaHai ragione Luca, la discrezione nella scrittura può essere sostituita dalla cruda realtà.
    24 febbraio 2022 • 11:36Rispondi
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