21 dicembre 2021

SAN SIRO UNA CODA VELENOSA DEL 2019

Mobilitazioni milanesi


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Alcune recenti sentenze della Corte Costituzionale ci riguardano, come milanesi e come lombardi. Il 29 ottobre la Corte Costituzionale ha decretato l’incostituzionalità di un articolo della legge della Regione Lombardia 12/2005 ‘Per il governo del territorio’ che aveva introdotto “misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio esistente”, cioè l’aumento delle volumetrie edificabili compreso tra 20 e 25%. Così il piano urbanistico presentato dalla COIMA di Manfredi Catella, per la riqualificazione del vecchio Pirellino e dell’area limitrofa in via Melchiorre Gioia, dovrà accontentarsi, per dirla così, di un bonus volumetrico del 10%.

Invece la legge della Regione Lombardia del 2020 che semplificava il processo di riesame delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) per le aziende, è stata considerata incostituzionale dalla Corte con la sentenza n. 233 del 3 dicembre 2021.  Una sentenza in particolare che interessa tutti i 21.422.736 abitanti delle 14 città metropolitane italiane. Questo mentre la scorsa domenica si è tenuta l’elezione del Consiglio della Città Metropolitana di Milano, quasi nessuno dei 3.250.000 abitanti se ne è accorto perché non erano chiamati al voto, se non erano sindaci o consiglieri dei 134 comuni che la costituiscono.

Il sindaco metropolitano non viene neanche votato perché, in automatico, è il sindaco eletto nel comune capoluogo. Così ogni volta che il comune capoluogo elegge un nuovo sindaco anche gli organi della Città Metropolitana vengono cambiati. Sono le conseguenze della Legge Delrio contro la cui legittimità costituzionale Felice Besostri ha aperto i ricorsi. La Consulta si è finalmente espressa, lo ha fatto riferendosi alle città metropolitane di una regione a statuto speciale, la Sicilia. La sentenza della Corte Costituzionale n. 240/2021 ha giudicato l’attuale disciplina sui sindaci delle Città metropolitane in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e pregiudica la responsabilità politica del vertice dell’ente nei confronti degli elettori.

La Corte ha altresì sollecitato ‘un intervento legislativo in grado di scongiurare che il funzionamento dell’ente metropolitano si svolga ancora a lungo in una condizione di non conformità ai richiamati canoni costituzionali di esercizio dell’attività politico-amministrativa’. In questa condizione si apre la nuova consiliatura della Città Metropolitana di Milano. È significativo che dopo due consiliature il testimone della lista La Città dei Comuni, dopo i consiglieri comunali milanesi Biscardini e Cappato, i sindaci di Casorezzo e Gessate Oldani e Sancini e il consigliere Braga di Inzago, passi alla lista ecologista, civica e solidale,

 “La Città dei Territori”. La lista ha tra gli obiettivi il superamento della Legge Delrio, che impedisce ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, aggravando ulteriormente la crisi dell’istituto della democrazia rappresentativa. Il sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra, che ha capeggiato la lista, ha detto che ‘Se si vuole costruire una vera comunità della vasta area milanese, si deve innanzitutto dare la possibilità a tutti i cittadini di esprimere la propria volontà, stimolandone e promuovendone la partecipazione. Una partecipazione che non si limiti al momento elettorale ma che possa svilupparsi attorno a tutti i temi strategici che riguardano la vita dei cittadini ed il futuro dei territori’. Ciò che non è avvenuto con l’imposizione di una nuova discarica a Casorezzo a meno di 150 metri dall’altra. Piuttosto che con le vasche di laminazione a Senago, anche se è a 5 Km dal fiume Seveso che esonda nella cementificata e impermeabilizzata zona di Niguarda a Milano. Come non è avvenuto per l’Accordo sugli ex Scali FS e per il progetto dei fondi proprietari di Inter e Milan per il progetto di nuovo stadio, con importanti volumetrie commerciali e per uffici. È importante che Finiguerra abbia raccolto l’appello della Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano affinché ‘Il nuovo Consiglio Metropolitano si costituisca come Assemblea permanente per il ripristino della democrazia e il rilancio politico della Città Metropolitana Milanese’.

Quella del sindaco di Cassinetta e di tanti altri sindaci e consiglieri milanesi non costituisce l’unica risposta sensibile all’intervento della Consulta. Le cronache registrano la mobilitazione di migliaia di cittadini milanesi, contro l’ingiustificato e pretestuoso abbattimento del San Siro Meazza, con l’attribuzione del Pubblico Interesse per il nuovo stadio e la speculazione immobiliare di accompagnamento da parte della Giunta comunale. In pochi giorni si sono messe in atto le procedure per la convocazione in Udienza Pubblica del consiglio comunale del capoluogo; una interrogazione al Parlamento Europeo contro ciò che si configura come aiuto di stato che altera la concorrenza; un ricorso al TAR e Corte dei Conti (in luogo degli attuali 10 mln annui di affitto ne entrerebbero 3,5); infine per un eventuale referendum per abrogare l’attribuzione di Pubblico Interesse e proporre la qualificazione del Meazza e dell’area circostante, tutto di proprietà comunale.

Nella maggioranza in consiglio comunale i verdi hanno avanzato la proposta di un Dibattito Pubblico e Scalpelli e D’Alfonso la proposta di un protagonismo diretto dell’Amministrazione nel progetto. Il sindaco Sala ha annunciato che ha dato mandato al presidente della Commissione Comunale Rigenerazione urbana, Bruno Ceccarelli, di organizzare un incontro della Commissione delle due società Milan e Inter, e del comitato Sì Meazza. Incontro cui parteciperà. Magari sarà una occasione per dimostrare coerenza alla sua adesione ai Verdi Europei e, insieme, dare seguito all’impegno per una effettiva Città Metropolitana.

Fiorello Cortiana

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