22 marzo 2021
LA FACCIATA IN NERO ANTRACITE DEL DEMIDOFF HOTEL
Molte critiche e una raccolta firme
22 marzo 2021
Molte critiche e una raccolta firme
E’ in corso la tinteggiatura in nero antracite della facciata del Demidoff Hotel in via Plinio 2 a Milano. La facciata su via Aldrovandi è stata completamente ridipinta di nero e presto saranno verniciate la facciata d’angolo e quella su via Plinio se il Comune non interviene a fermare i lavori. L’edificio è molto visibile da piazza Lima.
Si tratta di un edificio progettato in stile Liberty nel 1908 dall’arch. Egidio Corti, autore di numerosi edifici a Milano e villa Rina a Bergamo in stile liberty, con una facciata in cemento decorativo bianco con mattoncini rossi. Non è mai stato modificato dalla costruzione se non per la pensilina sull’ingresso che è stata sostituita e allargata.
L’edificio è citato sul il Liberty a Milano di Rossana Bossaglia, Architettura Liberty a Milano di Salvadè e Brianza, MilanoLiberty di Melano e Veronesi ed è incluso negli itinerari sul Liberty di Milano.
Il libro Architettura Liberty a Milano lo descrive così:
“Caratteristico edificio d’angolo in cui la facciata corta presenta un esilissimo sviluppo. In tal modo il fabbricato assume un aspetto svettante cui si oppone l’accentuata sporgenza di gronda sottolineata e sorretta da un complicato sistema di mensole. La rigida geometria della facciata si accompagna a una decorazione lineare e contenuta, forse già uno stile umbertino, come incontreremo anche nella maggiore parte degli edifici fronteggianti la stessa via.”
Il colore dell’edificio è attualmente in accordo con quello degli edifici vicini, il nero è avulso dal contesto. La verniciatura fa sparire le decorazioni che ora risaltano sul fondo rosso. Un trattamento corretto prevederebbe la pulizia della facciata, non la sua verniciatura, come viene fatto sull’edificio vicino di via Plinio 8.
Una facciata nera favorisce poi un forte assorbimento e immagazzinamento di energia solare contribuendo a creare l’effetto “isola di calore”. Una facciata nera può subire innalzamenti di temperatura sino a 40-50°C, con conseguenti maggiori consumi in estate per il condizionamento dell’aria. La facciata di via Aldrovandi guarda a sud-ovest.
La proprietà ha definito il lavoro come manutenzione ordinaria e quindi non ha presentato una CILA(Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) né la scheda di valutazione di impatto paesistico. La verniciatura viene fatta senza ponteggio calando gli operai con delle funi dal tetto.
Secondo una circolare del Ministero delle Finanze e una sentenza del Consiglio di Stato del 2020 un cambiamento radicale di colore deve essere considerato un intervento di manutenzione straordinaria.
Inoltre il piano paesistico della Regione Lombardia obbliga a sottoporre a valutazione di impatto paesistico qualunque progetto di intervento che incide “sull’esteriore aspetto dei luoghi e degli edifici” e la valutazione dovrebbe essere fatta dalla Commissione per il Paesaggio che già si è espressa contro il colore nero su un edificio d’epoca in via Farneti 8. La tinteggiatura di nero ha sicuramente un impatto molto pesante sull’aspetto dell’edificio e dei luoghi intorno che hanno nel PGT una sensibilità paesistica alta pari a 4.
Il Comune dovrebbe intervenire a fermare i lavori per abuso edilizio ma non lo ha fatto ritenendo l’intervento quale manutenzione ordinaria in assenza di vincoli ambientali e monumentali sull’edificio.
E’ paradossale che con il “bonus facciate” tutti noi finanziamo con le nostre tasse il novanta per cento del costo della verniciatura di nero di questa facciata, con una legge finalizzata invece “al recupero e restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti ubicati in zona A o B.” (Articolo 1, commi 219, della legge n. 160 del 27 dicembre 2019)Ho avviato una raccolta di firme su change.org che chiede che il Comune intervenga per impedire il proseguimento della tinteggiatura in nero sulle altre facciate e il ripristino dei colori originari su via Aldrovandi.
Il Municipio 3 ha proposto che si istituisca un piano del colore che a Milano manca, al contrario di Torino e altre città. Un altro intervento discutibile in zona è quello sull’edificio di corso Buenos Aires 25, tinteggiato alcuni anni fa in un giallo molto violento, con persiane verdi e riquadri rossi che avevo cercato di fare cambiare.
Al riguardo, dove condividersi la valutazione del T.A.R. che ha rilevato l’impossibilità di ricondurre l’opera nella categoria della manutenzione ordinaria, che riguarda gli interventi di rivestimento e tinteggiatura “senza modifiche dei preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori”.
Tale assunto trovo conferma nella Circolare ministeriale 24 febbraio 1998 n. 57: “sono ricompresi nella manutenzione ordinaria i seguenti interventi: (…) – rivestimenti e tinteggiature di prospetti esterni senza modifiche dei preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori”.
Nella fattispecie in esame, la ricorrenza – del tutto palese – di una radicale modifica del “colore” e dell'”ornamento” del prospetto impedisce di considerare quale manutenzione ordinaria il relativo intervento.
L’intervento appare invece riconducibile alla categoria della manutenzione straordinaria, trattandosi di un’opera che rinnova e sostituisce una parte dell’edificio (sono interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici).
In assenza di ulteriori e specifici rilievi da parte dell’appellante a tale conclusione, è sufficiente rilevare che, nel caso di specie, è intervenuta una radicale modifica dei colori e quindi, pur nella peculiarità della problematica, l’inquadramento nella manutenzione ordinaria non risulta compatibile.
Michele Sacerdoti
https://www.change.org/demidoff-nero
Ulteriori immagini in www.msacerdoti.it.
Rassegna stampa:
articolo di Repubblica del 19 marzo 2021
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/palazzo-nero-1.6143285
Giurisprudenza:
Cons. Stato, Sez. VI, Sent., (data ud. 26/11/2020) 10/12/2020, n. 7872
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