16 marzo 2021

BEPPE SALA IL GRANDE CAMALEONTE

Non è una razza in estinzione


Il processo alle intenzioni non si deve mai fare e dunque non lo farò nei confronti di Beppe Sala e, se quando ho letto della sua conversione verde, ho scritto su Facebook che mi sembrava una strategia per proteggersi dalla caduta di consenso politico del Pd, il suo principale alleato nelle precedenti elezioni comunali, mi sembrava cosa ovvia: quando si è stati eletti con uno scarto di 2 punti percentuali e se l’alleato più importante, il Pd, declina, il pericolo di non farcela una seconda volta è reale. Non processavo le intenzioni.

editoriale

In politica l'”analisi” delle intenzioni è invece opportuna sia per capire in che direzioni sta andando un leader politico, sia per chiarire il proprio pensiero, utile nell’assegnare fiducia al momento di deporre il voto a suo favore nell’urna.

A condizionare le nostre scelte elettorali vi sarebbe poi la credibilità di chi in campagna elettorale dichiara le proprie intenzioni e, nel caso di una rielezione, il confronto tra le intenzioni dichiarate nella campagna elettorale precedente, il programma di allora del candidato e quello che ha fato una volta eletto: la coerenza.

Un amico molto più esperto di me del mondo della politica mi ha detto che i programmi elettorali, quelli scritti e che sono persino previsti per legge, contano poco o niente, come dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, il mare di Giuseppe Sala è uno dei più grandi: in diverse occasioni ho suggerito andare a rileggersi il programma elettorale della volta scorsa perché oggi dietro le dichiarazioni sui suoi orientamenti ci devono essere certamente due pensieri.

Il primo pensiero il tentativo di descriversi come il vero artefice della transizione ecologica, uno degli obbiettivi del Recovery Fund – ma per il momento si tratta solo di varare un assessorato senza assessore specifico ma dotato di una Direzione alla transizione ambientale, il tutto nella speranza di attrarre le associazioni e i gruppi di cittadini che l’hanno messo in croce tra manifestazioni e ricorsi al TAR per le sciagurate scelte in materia urbanistica – Scali, PGT, San Siro … , taglio delle piante – e accreditarsi come loro protettore. Fossi in lui non farei molto affidamento a questa strategia perché le associazioni già oggi rimproverano ai Verdi milanesi presenti nella maggioranza del Consiglio comunale di aver taciuto e avvallato tutte quelle scelte contro le quali lottano. I verdi europei non votano per le comunali milanesi.

Il secondo suo pensiero, esplicitato in un Tweet di domenica scorsa, è che anche in Italia e a Milano in particolare, succeda quello che è successo in Francia dove al secondo turno delle recenti elezioni comunali francesi a sorpresa vincono i candidati Verdi: i Verdi francesi hanno vinto al secondo turno a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Besançon, Poitiers, Annecy, Tours e in altre città importanti e tra l’altro è sto confermato confermato il sindaco di Grenoble, l’anti Tav Torino-Lione .

L’Italia e Milano non sono la Francia e i Verdi francesi non sono i Verdi italiani perché là sono un vero partito, tanto che hanno ottenuto 9 deputati a Strasburgo e lo scenario politico è completamente diverso. Tra l’altro molti commentatori francesi hanno notato che i Verdi francesi hanno fatto molte diverse alleanze per le comunali, ora alleati alla sinistra ora alleati alla destra e quindi la loro identità non è facilmente definibile ma prevale quella di un moderatismo di centro, comunque tinto di verde.

Nelle sue dichiarazioni Sala ha anche citato i Grünen tedeschi, ma riferirsi a loro vuol dire non capire che anche in questo caso il panorama politico tedesco non è confrontabile con quello italiano: i Verdi italiani si sono frazionati, si sono divisi e hanno litigato tra di loro, incerti persino sui loro portavoce e quindi parlare di Verdi italiani è solo citare un colore della tavolozza.

A meno che uno non abbia in testa di partire da un liderismo verde per far carriera: quello che ha fatto Chicco Testa che partito nel 1980 da presidente di Legambiente si è trasformato quasi in foglia di fico (verde per definizione) buono per tutte le stagioni e tutti i Consigli di amministrazione – e relative remunerazioni – in un percorso esemplare tra pubblico, partecipazioni statali e privati: lo troviamo dappertutto (vedi nota a piè di pagina*).

Prima di andare avanti voglio fare due premesse generali che chiariscano la mia posizione: qualunque atto un cittadini compia per la tutela dell’ambiente , dal raccogliere un mozzicone per strada o ripulire una spiaggia, va stimato, lodato e imitato; chiunque per risparmiare energia spegne le luci e tutti gli elettrodomestici che hanno una posizione stand by – consumi minimi – vanno considerati allo stesso modo.

Quanto al risparmio energetico, una delle missioni principali del nuovo Ministero della Transizione Ecologica, possiamo fare un discorso lunghissimo e mille considerazioni dai massimi sistemi alle ovvietà anche milanesi.

Se guardando una foto notturna dallo spazio vedrete l’Italia , ma anche il resto d’Europa, con uno sfavillio di luci, non vi fareste la domanda di quanta energia si consuma per illuminare il cielo? Il tutto all’insegna delle “città rutilanti”. Tanto per dirne una.

Continuando nei “de minimis”: perché a notte fonda tante luci inutili accese sui cartelloni pubblicitari? Perché un grattacielo di CityLife deve avere dei marcapiano sempre illuminati? Perché non si sanzionano negozi e grandi magazzini dalle cui porte sempre aperte d’estate esce un soffio gelido? Perché  un regolamento comunale non sancisce che la differenza tra temperature esterne e interne, come indicato dall’INAIL, può essere al massimo di 5-7 gradi per evitare quello che viene detto shock termico?

Ora una domanda insidiosa: quanta energia serve per pompare fino all’altezza di 100 metri l’acqua di irrigazione del verde verticale?

E già che ci siamo parliamo un po’ del verde in città e ancora di Sala.

Come per chi raccoglie mozziconi o spegne le luci, chiunque pianti un albero, in città o fuori, va lodato, sostenuto, ringraziato, anche perché si è arruolato nella banda partigiana dei resistenti che combatte chi gli alberi invece li taglia.

Chiariamo una cosa: queste piantumazioni hanno poco a che vedere con la qualità dell’aria, sono invece uno strumento efficacissimo nel dare spazi verdi ai cittadini per allargare il proprio habitat domestico, per ristorare la vista, per portarvi i figli piccoli, per i famosi pensionati che leggono il giornale, per le chiacchiere dei ragazzi: ” l’è giammò quajcòss”, it is already something, tradotto in lingua comunale milanese. Per farmi capire.

Ma torniamo al candidato sindaco verde.

Gli crederemo solo se prenderà pubblicamente posizione sulle tante questioni controverse milanesi in materia di urbanistica e se ci farà capire bene che cosa intende per Transizione ecologica: iniziative, progetti, costi, date di inizio e fine, e tempi della rendicontazione nel durante.

La transizione ecologica piace a tutti, destra e sinistra ma come tutte queste cose comporta costi, rischi, scelte che favoriscono alcuni e penalizzano altri: si capirà, vedendo quello che farà Sala, da che parte sta.

Qualcuno avrebbe voglia di chiedergli con quali assessori. Io l’ho già fatto da queste pagine tempo fa. Non pretendiamo che ce lo dica subito ma certamente al momento del ballottaggio e questo dovrebbero saperlo i cittadini che intendono votare per lui ma anche i partecipanti alle liste civiche: la lista dei futuri assessori è la prima verifica sulle sue intenzioni reali

Al momento del voto ci troveremo di fronte a tante liste, la scelta sarà ampia e sarà difficile capire le differenze ideologiche tra le varie liste in appoggio a Sala ma è chiaro che chi le promuove spera di entrare in Consiglio comunale. Forse saranno troppe e l’aspettativa di riuscire ad andare in Consiglio deluderà molti.

Se si vota per una lista”indipendente” o lo si fa per semplice adesione ideologica o lo si fa sperando che raggiunga una percentuale tale da costringere il candidato sindaco a trattare per una alleanza elettorale in cambio di ottenere almeno un posto in Giunta. Una prospettiva da non scartare.

Staremo a vedere.

Luca Beltrami Gadola

*) Dal 1994 al 1996 è stato presidente del consiglio di amministrazione di ACEA, Azienda Comunale Energia e Ambiente del Comune di Roma. Nello stesso periodo è stato membro del CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) e presidente CISPEL (Confederazione Italiana dei Servizi Pubblici).

Dal 1996 al 2002 è stato presidente del consiglio di amministrazione di Enel e membro del consiglio di amministrazione di Wind. Durante la sua presidenza, Enel è stata parzialmente privatizzata con un IPO del valore di 15 miliardi di euro ed è stata fondata Wind, il terzo operatore mobile italiano. È stato inoltre membro dell’Expert Advisory Committee dello European Carbon Fund e presidente del comitato organizzativo del 20º Congresso Mondiale dell’Energia, promosso dal WEC-World Energy Council e che si è svolto a Roma dall’11 al 15 novembre 2007.

È stato membro del consiglio di amministrazione del gruppo Riello (sistemi di riscaldamento) dal 2002 al 2004. Dal 2002 al 2005 è stato membro dello European Advisory Board di The Carlyle Group (Private Equity), presidente del consiglio di amministrazione di S.T.A. S.p.A. (Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma) e presidente del Kyoto Club. È stato inoltre presidente, fino al 2008, della società Roma Metropolitane, appartenente al Comune di Roma, volta allo sviluppo della rete metropolitana.

Dal 2004 al 2012 è stato Managing Director di Rothschild Italia.

Chicco Testa è Board Director di Telit Communications Plc; presidente di Sorgenia Spa; presidente di E.VA Energie Valsabbia; vice presidente di Idea Capital Funds SGR; presidente di Fise Assoambiente. Dal 5 luglio 2012 al 13 maggio 2016 è stato presidente di Assoelettrica.



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  1. Letizia ARCANGELInon capisco. sala ha fatto le scelte che ha fatto, come si fa a credere che in futuro farà l'opposto qualora scegliesse un assessore credibile?
    17 marzo 2021 • 10:40Rispondi
    • PaoloEsatto, non rifate lo stesso errore! A casa, mandiamolo a casa!
      19 marzo 2021 • 21:28
  2. DanielePolitico: colui che supporta la Politica, propria bandiera...da chiarire subito, io pensionato nulla facente e non degno di cura perchè improduttivo, che scrive senza alcuna competenza, per farlo, con le proprie esperienze di vita, di lavoro compiuto sulle spalle e abitante nella società che ha finito di piacergli, quindi esprime la propria opinione come da diritto democratico del vivere in comunità, quì non solo si dice che il trasformismo dei politici che ci circonda ma che non ci coinvolgono mai nelle loro scelte e decisioni, e si mimetizzano pur di non farsi avvicinare, invidio chi nei piccoli centri la sera Sindaco, Farmacista e Maresciallo per un caffè in piazza si incontrano, (ma questa è un altra storia) qui nella splendente metropoli, diversamente vedo che si tuffano in nuove esperienze per stare a galla e questa è la palese ammissione degli stessi che l’importante è riscuotere personalmente, potere e benefici, lontani dal popolo, ora diventata parola orrenda come comunità, e solidarietà, quindi per stare ed essere di moda, un acronimo ci stà, VAFC, ovvero vadano pure dove pare loro, purche vadano, spariscano, Sindaco e Accoliti tutti sottobraccio felicemente, per stare aderenti perchè “ adess an sufì verament, e sensa vergogna.” per quanto mi riguarda, dal banchetto dei comizi parleranno al vento.
    17 marzo 2021 • 12:15Rispondi
  3. bianca botteroMa non c'è qualche donna in gamba da candidare?
    17 marzo 2021 • 12:17Rispondi
    • DanieleBianca Bottero, se ci fosse penso possa essere l'idea giusta, battagliera, rispettabile e con le idee precise ed applicabili, irremovibile e rivolta al progresso non effimero ma realmente vero, sarebbe OK.
      17 marzo 2021 • 23:47
    • PaoloL'unica sindaco ha fatto danni, stiamo molto attenti !
      19 marzo 2021 • 21:30
  4. Luca Bergo1) Sacrosante parole, caro Luca. Spero che Sala risponda e dia indicazioni chiare e coerenti sulle sue intenzioni in merito a tutte le maggiori questioni ambientali che poni, e ad altre che non citi ma sono altrettanto importanti. Aggiungerei che senza un forte impegno per dotare la Città metropolitana di mezzi, risorse e poteri, non si andrà molto lontano... 2) Sostengo la proposta di Bianca!
    17 marzo 2021 • 13:55Rispondi
  5. danio pasquini... San Siro vs Hyppodrome 8 ... (cfr. le brochure circolanti sui social ) con lo slogan "al centro del verde"... ... la Goccia : i gazometri lasciati a imperitura memoria come ARCHEOLOGIA DI STRUMENTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA - sia pure con un ricupero a BIBLIOTECA tipo quella promessa sui resti della Stazione Porta Vittoria delle FS ( dov'è la biblioteca EUROPEA?) a servizio di ulteriore sede del P oli ed hub di ricerche con Iil contorno di ABBONDANTE CEMENTO ed un BOSCHETTO .. . ... CITTà SUTDI ... ... SCALI FERROVIARI ... ... ABBELLIRE gli ambiti cittadini lasciati al loro destino usando l'art. 80 del Regolamento Edilizio dopo aver chiarito al VULGO ed all'INCLITO cosa si intende per "proprietari" di quei luoghi, . ... passare ai VERDI trovando un porto o un approdo e con quale traghetto ... ... POLITICA DEL TRSPORTO POUBBLICO dalla città all'area metropolitana ... si potrebbe continuare con un elenco, si accettano integrazioni, grazie: Penso che la poiitica della città non si debba fermare a quella urbanistica che ho richiamato sopra. Non c'è camaleontismo in quella politica o se c'è riguarda solo l'appoggio che si cerca che per il resto non c'è se non continuità. dp
    17 marzo 2021 • 17:22Rispondi
  6. danio pasquiniautomotive = automovemti a motore a diversa alimentazione - benzine gaz diesel etc. - una volta esauriti e da demolire DOVE LI METTIAMO? RICICLO IN PAESI TERZI - SE CE NE SONO AMCORA MOLTI COME VEMTANNI OR SONO O SE ANCORA NON ASSOGGETTATI ALLE LEGGI DI MERCATO CHE PROMUOVONO GLI AUTOMOVENTI DI NUOVA O RECENTE O DELL'ULTIMO QUIINQUENNIO PRODUZIONE RIMASTE FERME NEI MAGAZZINI ... SE DEMOLITI VENGONO IN PARTE O IN TUTTO RECUPERATI I COMPONENTI IN PARTICOLARE QUELLI DI PLASTICA DALLA VARIA ORIGINE? SONO DOMANDE CHE VORREMMO PORRE A CHI GOVERNA O VORRA' GPVERNARE ANCHE UNA AREA METROPOLITANA COME LA NOSTRA NON GRANDISSIMA MA SEMPRE CON PIU' DI TRE MILIONI DI ABITANTI RESIENTI'. FORSE E'UNA DOMANDA UTOPICA O TROPPO TARDI POSTA O TROPPO PRESTO MESSA ALLA ATTENZIONE DI GOVERNANTI. dp
    18 marzo 2021 • 00:58Rispondi
  7. ENNIO GALANTECaro Direttore, io ero rimasto molto deluso nel leggere il Suo aperto endorsment per Beppe Sala su Arcipelago. Mi era parso che Lei avesse fatto una inversione ad U rispetto alle critiche che aveva sviluppato precedentemente. Ero meravigliato dalla motivazione politica: se non votiamo Sala passano le destre. Io non sono urbanista ma un semplice cittadino disponibile ad appassionarsi alle strategie ed alla gestione della propria città, del proprio paese, del pianeta sempre più “stretto” (v. M. Livi Bacci, ed. Il Mulino, 2015). Mi si è anche sviluppato il fiuto per gli ambientasti buoni per tutte le stagioni (meglio camaleonti!). La ringrazio per il cv di Chicco Testa (si meriterebbe la medaglia dei social climber). Invece sono molto preoccupato dalla Sua ipotesi che Sala possa fornire credibili garanzie, se rieletto, in merito alla sua governance urbanistica. Ricordiamoci che fu allievo della sindaca Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, la quale appena insediatasi all’assessorato sanità ha chiesto che il PIL regionale venisse aggiunto ai 21 parametri epidemiologici impiegati ai fini della difesa contro il Covid-19. D’altro canto Beppe Sala ed il suo Assessore Maran hanno improntato i criteri per concedere i permessi di costruire soprattutto sui dané che si possono ricavare. Ad es. in Piazza Occhialini/Via Botticelli al posto dell’ex-Scuola arti grafiche è in costruzione un grattacielino di 9 piani, che raddoppia la precedente volumetria, per residenze di lusso; dove hanno distrutto la casa del pioniere delle arti grafiche Raffaello Bertieri. Beppe Sala immortalato sulla copertina dell’Espresso esultante come uno scalmanato tifoso della curva sud, quando ha saputo delle Olimpiadi della neve del 2026. Esultava perché ha pensato alla cascata di dané (e di cemento) che era in arrivo. Sala che ha permesso la destrutturazione di Città Studi e dovrà spiegare ai cittadini, utenti del Besta e del Tumori, quanti “15 minuti” ci vorranno da Milano est a Sesto S.Giovanni. Abbiamo almeno 6 mesi per valutare ed appoggiare altre candidature (già annunciate).
    18 marzo 2021 • 17:50Rispondi
  8. Arturo Calaminici, via Gramsci 10 BressoAll'alba del 3 di agosto dello scorso anno, in territorio di Milano, seppure addosso alle case di Bresso, il sindaco Sala compiva il gesto definitivo rivelatore della sua imminente ma già matura conversione verde. Da quel mattino assolato e poi per alcuni mesi, una possente pala meccanica gialla, con scrupolosa regolarità, afferrando una ad una le migliaia di piante di un bosco trentennale del Parco Nord, le strappava alla madre terra e le deponeva accanto, graziosamente formando enormi (orrende?) pire. Su quella superficie infine libera, sono poi continuati i lavori per lo scavo della vasca di laminazione. Nella voragine profonda dieci metri e grande quanto quattro o cinque campi di calcio, saranno infine accolti e stivati duecentocinquantamila metri cubi di reflui fognari, più o meno abbondantemente diluiti con l’acqua di pioggia. Il sindaco Sala nel suo impeto ecologistico ha intesi creare un nuovo tipo di discarica urbana, la discarica liquida. Una discarica rigorosamente a cielo aperto, anche se sotto le finestre di migliaia di persone, le quali vivono sì in altro Comune, ma pur sempre nella Città Metropolitana di cui Sala è il sindaco. Egli però questo non lo sa e quindi da “quella gente” incazzata, non si è mai fatto vedere né sentire.
    19 marzo 2021 • 13:09Rispondi
  9. Andrea VitaliVisto che le elezioni sono state spostate ad ottobre, e che dai sondaggi Sala viene dato perdente nei confronti di uno sfidante di centrodestra dal profilo moderato tipo Albertini, mi chiedo se non sia il caso di pensare a un passo indietro del Nostro (a cui potrebbe essere affidato qualche prestigioso incarico in qualche Ente o Società pubblica, dove sicuramente darebbe il meglio di sé stesso), scegliendo un nuovo candidato tramite primarie di coalizione. Mi sa che se il centrosinistra intende vincere le prossime elezioni, è meglio che cambi cavallo!
    20 marzo 2021 • 18:09Rispondi
  10. maurizio SpadaCaro Luca in democrazia se non si approva l'operato di un politico si fa in modo di cambiarlo e si propone un'alternativa. Un nuovo nome e una lista ad hoc da proporre ai cittadini per esempio, altrimenti sono solo chiacchere fa salotto.
    21 marzo 2021 • 09:09Rispondi
    • Luca Beltrami GadolaCaro Spada, non spetta a me proporre liste o candidati, dunque le chiacchiere da salotto non sono quelle che su fanno su ArcipelagoMilano. Quando le liste e i candidati saranno noti non mancherò di esprime le mie opinioni, come sempre.
      21 marzo 2021 • 12:25
  11. Mauro ValentiniIl vero nocciolo della questione, secondo me, è ben descritto nella frase del direttore: “Un amico molto più esperto di me del mondo della politica mi ha detto che i programmi elettorali, quelli scritti e che sono persino previsti per legge, contano poco o niente, come dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Il problema è proprio questo: se il candidato sindaco (ma vale per tutti i politici) viene eletto sulla base di promesse elettorali mendaci, è l’intero sistema democratico a risentirne. Come possiamo tollerare, noi cittadini, che un programma scritto, ancorché previsto dalla legge, diventi carta straccia? Perché siamo sempre così pazienti nei confronti di politici che irridono gli elettori violando ogni regola? Come può essere ritenuta valida un’elezione che si fa beffe di chi è chiamato a votare? Com’è possibile che questo genere di rappresentanti del popolo sia sempre così sfacciato da permettersi di ripresentarsi alle elezioni adottando la stessa, pelosa tecnica dell’imbroglio adottata solo pochi anni prima? A questo punto il problema non è Sala: la tattica della promessa falsa è ormai usata anche dagli altri candidati. Funziona sempre perché non è punita e non è punibile! Una pacchia! Che possibilità ha un cittadino di vedere rappresentati i valori per cui vota? I cittadini non guardano solo la persona, votano soprattutto un programma. Se il programma è insincero, falso o ipocrita la volontà dell’elettore viene aggirata. Non ci rendiamo conto che le sfacciate menzogne di questi politicanti violano e deturpano l’intero sistema democratico? Scusate lo sfogo!
    21 marzo 2021 • 13:01Rispondi
    • Annalisa FerrarioCredo che questa teoria del "programma" sia uno dei tanti errori con cui i progressisti si sono baloccati anche troppo. Contano i valori, le persone, gli obiettivi: che poi vanno declinati secondo le circostanze (sempre imprevedibili). Chiedere che ci sia una lista di azioni da compiere pedissequamente è - a voler essere generosi - un'ingenuità. Con questo non voglio dire che i politici possono fare quello che vogliono e tradire le aspettative dei loro elettori, tutt'altro: anni fa ad esempio ci avevano promesso un' "aria nuova" e poi la prima cosa che hanno fatto è precipitarsi a riprendere le infauste politiche della Moratti e dei cosiddetti formigoniani. Questo è stato il tradimento delle aspettative, non il mancato rispetto di un chimerico "programma". Saluti
      21 marzo 2021 • 18:32
    • maurizio SpadaAppare evidente che il problema è la crisi della democrazia dovuta alla crisi delle élites e dei partiti. Non siamo più in grado di selezionare rappresentanti capaci e onesti, e i mezzi di informazione facilitano questo degrado
      21 marzo 2021 • 20:51
  12. Mauro ValentiniA Beltrami Gadola e ad Annalisa Ferrario. A Gadola: solo per scusarmi se nei miei interventi esco sempre dal seminato e sposto il discorso da Milano alla Democrazia e all’Italia, ma ho l’impressione che tutto ciò sia terribilmente correlato. Ad Annalisa Ferrario: il programma elettorale, purtroppo, non è solamente una “teoria”, ma è la sintesi della filosofia politica, dei valori e degli obiettivi di chi lo enuncia. Il programma, inoltre, è una promessa e, come tutte le promesse, implica il dovere di dimostrare a chi ti ha dato fiducia di aver fatto tutto il possibile per realizzarla. La promessa di un professionista della politica dev’essere mantenuta indipendentemente dalle circostanze che lei definisce “sempre imprevedibili”. Il covid, i terremoti e le inondazioni sono circostanze quasi sempre imprevedibili, le altre, per un politico di mestiere, sono prevedibili eccome! Se un candidato sindaco non è in grado di calcolare delle variabili, ci sono tanti altri lavori al mondo in cui potrà cimentarsi. Gli elettori votano principalmente sulla base della filosofia politica, dei valori e degli obiettivi inseriti in un programma elettorale. Qualche volta votano i propri beniamini per simpatia, per sentito dire o per amore della bandiera. Tuttavia, un elettore appassionato e competente di solito vota in merito al programma dell’uomo o del partito che l’ha redatto perché è da lì che emergerà la direzione politica. E’ del tutto evidente che se un candidato ardimentoso ha salvato dall’annegamento tre bambini caduti in un canale (e non mi sembra il caso di Sala), quest’atto eroico, giustamente, influenzerà l’opinione dell’elettore più di quanto potrebbero fare i migliori programmi del mondo. Ma in totale assenza di atti degni di nota (e questo mi sembra proprio il caso di Sala) è il programma elettorale del candidato a rappresentarne i valori, le intenzioni e gli obiettivi. La frase che lei cita, signora Ferrario: “Vi prometto un’aria nuova”, è semplicemente uno dei tanti obiettivi di un programma elettorale! Non di un chimerico programma, ma un programma reale che ha spostato voti e ha dato potere a chi lo ha enunciato! Tanto potere da consentirgli di rimanere impunito per l’infinita serie di bugie, dette e scritte, e i formidabili danni fatti alla Democrazia e alla società. Ciò che voglio dire, è che se un politico fa delle promesse ai cittadini, deve cercare di mantenerle. Anche a costo di seguire pedissequamente il suo stesso programma elettorale! Pretenderlo non è un’ingenuità, è un diritto. Se ti candidi a rappresentare i cittadini devi fare il possibile per realizzare le tue promesse, costi quello che costi! E se non sei in grado di mantenere ciò che prometti nel tuo programma, piuttosto non promettere nulla. E dopo, fai un favore a tutti noi, caro politico, cambia mestiere!
    22 marzo 2021 • 16:28Rispondi
    • Annalisa FerrarioVolevo solo dire che "valori, intenzioni, obiettivi" e aggiungerei "capacità e personalità" non coincidono con i "programmi". Votiamo in base ai primi, non ai secondi. Un' "aria nuova" è uno slogan, non un programma. Che è stato disatteso e questo è grave, sono d'accordo. Saluti
      23 marzo 2021 • 08:31
    • Andrea VitaliIl problema con il centrosinistra è che molti apparati del PD hanno avuto la loro formazione politica nel PCI (e, se più giovani, nella FGCI), dove quello che contava erano le decisioni del partito e invece di quello che voleva la gente, del dibattito pubblico, della volontà popolare, non gliene poteva importare di meno. Sono abituati a prendere decisioni nel chiuso delle loro stanze, e il resto è manipolazione e creazione del consenso (come quelle elezioni dove il Partito vinceva sempre con il 99%, tanto per dimostrare che un 1% di stolti oppositori c'era ancora...). Cosa possiamo sperare da gente così? Come minimo, vincono le elezioni fingendosi verdi, ecologisti, e cinque minuti dopo si mettono d'accordo sottobanco con i costruttori edili. Sono fatti così, non ci possiamo fare niente...
      24 marzo 2021 • 09:09
    • Annalisa FerrarioEffettivamente, nel cosiddetto Comitato Tecnico-scientifico che ha sostanzialmente approvato il PGT della Moratti erano tutti ex figiciotti (qualcuno peraltro assurto a qualche sinecura accademica grazie al partito...). Adesso si capisce come è andata
      24 marzo 2021 • 12:27
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