2 febbraio 2021

LE DUE POLTRONE DI SALA

Di una non sa che farsene, leviamogliela


A cavallo tra maggio e giugno andremo a votare per eleggere il sindaco di Milano e, “in automatico”, il sindaco della Città Metropolitana. Per noi milanesi nulla di nuovo perché cosi stabilisce la legge Delrio fintanto che il Governo non procederà a normare per legge l’elezione diretta del sindaco metropolitano. Con questo sistema si sottrae ai cittadini un loro diritto: ai cittadini della città metropolitana, tra cui i milanesi, il diritto di scegliersi il sindaco metropolitano e per quelli milanesi di scegliersi un sindaco metropolitano diverso dal sindaco di Milano.

NUOVA COPERTINA

Un po’ di numeri per capirci: popolazione Città Metropolitana (che cpmprende 133 Comuni) 3.260.000 abitanti; Milano 1.400.00. Grossolanamente gli aventi diritto al voto son il 70% della popolazione: Città Metropolitana (Milano ovviamente compresa) 2.280.000, Comune di Milano 1.000.000.

Dunque finché non ci sarà la legge sull’elezione diretta, Sala si candida ad essere nei fatti un sindaco con due poltrone e dunque nel suo programma elettorale ci dovrebbe essere anche una parte che riguardi il sindaco metropolitano, quantomeno per rispetto ai 2.280.000 cittadini che, pur non potendolo nominarlo sindaco, lui deve rappresentare.

Un sindaco che si candida per il secondo mandato dovrebbe basare la sua campagna elettorale sulle cose fatte nel primo mandato e se per Milano può raccogliere apprezzamenti di una parte degli elettori, quella che hanno apprezzato li suo “modello Milano” fatto di turismo ed eventi e che non si è accorta che il nuovo skyline lo si deve ai sindaci che lo hanno preceduto e che l’edificabilità del territorio comunale è stata svenduta, che il verde vero esistente, non verticale, è stato e sarà immolato sull’altare della cosiddetta “crescita”, esiste un’altra parte di elettorato che su quella strada non lo seguirà.

E per la Città Metropolitana cosa ha fatto? Nulla. Non solo se ne è disinteressato ma è venuto meno al mandato che la legge Derio gli ha dato, sottraendosi al suo ruolo di Sindaco metropolitano e delegando tutto al Vicesindaco da lui nominato ma lo Statuto della Citta Metropolitana – sottoscritto dallo stesso Sala – non glielo avrebbe consentito perché recita:” Vice Sindaco – Il Sindaco metropolitano può nominare, tra i componenti del Consiglio, il Vice Sindaco che svolge funzioni di supplenza del Sindaco in caso di sua assenza o impedimento temporaneo.” (art. 21). Quale giustificazione per una costante assenza? La totale mancanza di empatia verso i cittadini metropolitani. L’empatia di Sala cala partendo da Zona 1 fino a scomparire ai confini del Comune di Milano, più in là zero.

Queste sono le nefaste conseguenze della legge 7 aprile 2014, n. 56, la cosiddetta “legge Delrio”, una legge nata frettolosamente durante i primi mesi del Governo Renzi (feb. 2014 – dic. 2016), quando bisognava a tutti i costi dimostrare che si era messa mano alle riforme: questa è venuta malissimo.

Comunque questo regime “transitorio”, in attesa della legge sull’elezione diretta, a Sala va benissimo e quindi non muoverà dito per accelerarne il varo: ma chi glielo fa fare di vedersi confrontato con un sindaco della Città Metropolitana diverso da sé che rappresenterebbe 2.280.000 elettori contro il suo 1.000.000? Per di più in un ente locale di livello superiore al suo? Un ente locale con poteri di indirizzo e di regolamentazione come ad esempio quelli che riguardano la gestione del territorio.

Malgrado questo alcune associazioni milanesi proprio anche a lui hanno indirizzato un appello, eccolo:

Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri

Illustri Onorevoli e Senatori Capigruppo alla Camera e al Senato

Illustre Sindaco della Città Metropolitana di Milano

Illustre Sindaco del Comune di Milano

Illustri Presidente e Capigruppo al Consiglio Comunale di Milano

Milano, 22 dicembre 2020

Gentilissimi,

Abbiamo pensato di rivolgerci con urgenza a voi nell’ormai prossima scadenza delle elezioni amministrative.

Lo Statuto della Città Metropolitana di Milano prevede l’elezione diretta del Consiglio e del Sindaco della città stessa. Tale elezione ad oggi non può essere effettuata a causa della perdurante mancanza dell’apposita legge elettorale di competenza del Parlamento.

Il permanere di questa arretratezza, ormai quasi unica in Europa, ha gravi conseguenze in termini di distorsione della democrazia perché concentra la gran parte dei poteri nel capoluogo, esautorando quasi completamente la grande maggioranza dei cittadini e lavoratori metropolitani in ordine alle scelte significative per il futuro della città. E ha anche gravi conseguenze in termini di efficienza funzionale e qualità ambientale del sistema metropolitano complessivo, di cui nessuno è chiamato a farsi carico.

Per tali ragioni vi chiediamo con estrema urgenza di formulare e portare all’approvazione la nuova legge elettorale per le Città Metropolitane, garantendone la rappresentatività democratica, in tempo utile per poterla applicare nelle elezioni amministrative previste per la prossima primavera.

In particolare, al Sindaco del Comune di Milano chiediamo con altrettanta urgenza, ed in tempi utili per la medesima scadenza, di compiere la ripartizione del proprio territorio in zone dotate di autonomia amministrativa ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1, comma 22, della legge 56/2014.

Nel ringraziare sentitamente per l’attenzione, ci dichiariamo disponibili per fornire ogni chiarimento che possa essere utile e Vi preghiamo di gradire i nostri più distinti saluti.

La Rete dei Comitati Milanesi

Associazione Gruppo Verde San Siro (Giuliana Filippazzi)

Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere (Maria Castiglioni, Valeria Bacchelli) Azioniamo (Ivan Salvagno)

Baiamonti verde comune (Renato Pataccini, Susanna Sinigaglia)

Che ne sarà di Città Studi (Adriana Berra, Marina Romanò)

Comitato Cittadini Crescenzago – Forum Civico Metropolitano (Giuseppe Natale)

Comitato Cittadini per Piazza D’Armi

Comitato Cittadini difesa ambiente zona 5

Comitato Coordinamento San Siro (Luisa Lombardi)

Comitato la Goccia (Luciana Bordin, Maria Fiscon, Gianluca Rapaccini)

Comitato Milanese Acquapubblica (Silvana Galassi, Erica Rodari)

Comitato Torre di Via Stresa Torre Insostenibile (Gianfranco De Pol, Nicoletta Tarocco)

Proteggiamo il Monte Stella (Dario Cinquetti, Donatella De Col)

Salviamo Benedetto Marcello 

Salviamo Città Studi (Claudia Corvi, Ennio Galante, Irene Pizzocchero)

Salviamo il Parco Bassini (Edvige Cambiaghi, Alessandro Dama)

Un AltroPiano x Milano (Giuseppe Boatti)

È evidente che questi comitati, strettamente milanesi, hanno a cuore i destini di Milano e anche mal sopportano il vulnus che questa legge causa ai principi della democrazia rappresentativa e al diritto di partecipazione dei cittadini della Città Metropolitana e non sono i soli a volerlo.

È dal novembre 2000 che giace al Senato il DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa dei senatori BESOSTRI, DUVA e VILLONE dal titolo Norme speciali per la città di Milano. Non è mai stato messo all’ordine del giorno: “Qui giace …. “.

Felice Besostri aveva espresso le sue opinioni già dal dicembre scorso su queste colonne ma nessuno raccoglie la sfida o mostra quanto meno di aver ascoltato una voce, autorevole quest’ultima, dei cittadini milanesi.

Noi allora vogliamo dare una mano e lanciamo una raccolta di firme a sostegno di questa petizione utilizzando la piattaforma change.org (clicca qui https://www.change.org/sindacomilano per partecipare) per raccogliere le firme di chi vuol cambiare le cose e che crede che i cittadini abbiano il diritto/dovere di esprimere le loro opinioni.

Prima di chiudere un’ultima considerazione. Il sindaco Sala dice su la Repubblica Milano di domenica scorsa che per il futuro di Milano ci vogliono progetti e non slogan: come non essere d’accordo! Bisogna però che i progetti rispettino quattro condizioni: cosa si vuole, con quali soldi, per chi e in che tempi. Altrimenti è aria fritta.

E ora “consigli per gli acquisti”: VOTATE SALA! Malgrado tutto perché l’ombra di una destra a Milano è ancora lunga e non si sa mai che tirino fuori dal cilindro un inaspettato coniglio, forse persino una volpe.

Votatelo anche se forse avete come me un dubbio: vedi mai che Milano sia solo strumentale alla carriera personale di Sala?

Votatelo perché la speranza è l’ultima a morire: la speranza che nella prossima consigliatura la musica di Sala cambi registro.

Luca Beltrami Gadola



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  1. Felice carlo BesostriOltre che raccogliere le firme sul' appello invitiamo tutti i parlamentari eletti in collegi o circoscrizioni che comprendono anche parzialmente comuni della Città Metropolitana di Milano a presentare una legge in contemporanea a Camera e Senato per la sola legge elettorale se non va bene quella delineata nel ddl Besostri, Duva e Villone. Besostri e Duva sono tuttora residenti a Milano e potrebbero collaborare alla stesura del testo, anche coivolgendo i dipartimenti giuridici, economici e di pianificazione territoriale e ambientale delle Università milanesi . C'è solo bisogno della legge elettorale, l'elezione diretta è già prevista dalla legge e dal vigente Statuto metropoltanoe basta rafforzare il decentramento del Comune di Milano per poter eleggere direttamente con il prossimo turno elettorale il Sindaco metropolitano. Quali Parlamentari aderiranno sarà anche metro di giudizio per le elezioni comunali di Milano e i candidati Sindaci cittadini dovrebbero farsi promotori nel loro stesso interesse dell'iniziativa politica e mediatica per òl'elezione diretta del Sindaco metropolitano, dimostrando coi fatti il loro impegno totale ed esclusivo per il "Nost Milan".
    3 febbraio 2021 • 06:44Rispondi
  2. Annalisa FerrarioIn che senso Milano è la più grande città metropolitana di Europa? Parigi ad esempio ha 12 milioni di abitanti (10 se contiamo solo l'area urbana), Londra idem (è vero che c'è stata brexit, ma fa pur sempre parte del continente europeo...). Saluti
    3 febbraio 2021 • 08:32Rispondi
    • Luca Beltrami GadolaPer superfice. LBG
      3 febbraio 2021 • 09:27
    • Annalisa FerrarioUhmmm... L'area urbana di Parigi è di 17.000 kmq, l'unità urbana 2.800 kmq. La città metropolitana di Milano è di 1.600 kmq. Anche la superficie è minore. Saluti
      3 febbraio 2021 • 09:36
    • Luca Beltrami GadolaHa ragione lei. Avevo una tabella evidentemente sbagliata. LBG
      3 febbraio 2021 • 09:58
  3. fiorello cortianaIniziativa fondamentale per l'efficacia di ogni politica di rigenerazione dell'area metropolitana milanese. La sosterrò con piacere e convinzione in continuità con quanto abbiamo seminato nello Statuto del Consiglio Metropolitano con l'esperienza di rete civica 'La Città dei Comuni' con gli allora consiglieri Biscardini e Cappato. Semina che non ha visto alcuna attuazione: - l’affermazione degli istituti di partecipazione popolare (art. da 7 a 15) per promuovere referendum consultivi di indirizzo; - l’entrata in vigore del suffragio universale e diretto dei cittadini dell’area metropolitana nella elezione del Sindaco metropolitano e del Consiglio metropolitano (art. 20 e 24) - dunque, in considerazione dell’art. 1/22 della L. 56/14, l’avvio della trattazione in Parlamento della legge da noi proposta per l’elezione diretta dei Consigli metropolitani e dei Sindaci metropolitani; - la ricognizione e la valutazione degli organismi partecipati direttamente e indirettamente dalla città metropolitana e l’adozione delle conseguenti opportune iniziative, previe la pubblicità e la trasparenza a ciò strumentali (art. 57) - indirizzo da estendere agli organismi partecipati dal Comune capoluogo e dagli altri dell’area metropolitana;
    3 febbraio 2021 • 11:00Rispondi
  4. valentino ballabioRitenendo il ritorno all'elezione diretta una condizione necessaria ma non sufficiente per la costruzione di un governo metropolitano vero ed efficace riterrei utile - insieme al pieno sostegno all'iniziativa ora proposta dai comitati - riprendere la discussione partendo proprio dal ddl Besostri dei 2001 (per altro ripreso da Pizzinato ed altri otto senatori nella legislatura successiva), purtroppo presto abbandonati ed anzi ribaltati con la scissione brianzola del 2009 e da ultimo con la disastrosa legge Delrio del 2014.
    3 febbraio 2021 • 12:28Rispondi
    • fiorello cortianaconcordo
      3 febbraio 2021 • 14:32
  5. luigi caroliDal 7 maggio 2017 al 31 gennaio 2021 - Sala regnante - l'arch. Giancarlo Consonni ha scritto, con un crescendo rossiniano, 10 articoli di incomparabile bellezza e intensità. Avrebbero dovuto indurre il Sindaco o uno dei suoi assessori a convocarlo per farsi aiutare a migliorare la Città. L'hanno mai fatto? Cari esponenti della Rete dei Comitati, pensate che ci sia una possibilità su un milione che Draghi e Delrio - l'estensore dell'attuale regolamentazione (?) delle Città Metropolitane sarà un sicuro ministro - riusciranno a far approvare, prima delle Comunali, una legge che accolga i vostri suggerimenti e quelli (ventennali) di Besostri? Saranno intenti a spartire i soldi del Recovery Plan. Renzi, oltre che dal principe saudita, è stato assoldato dagli italici scrocconi che dovranno rimanere sempre gli stessi come gli speculatori di Milano. I Conti non torneranno mai per i cittadini onesti e per i beni comuni. A meno che i cittadini, invece di firmare inutilmente, scendano decisamente in piazza. Ma gli assembramenti - fuori dai Navigli - sono vietati. Sala riparlerà dello stadio solo dopo le elezioni. Se non lo farà lui lo farà il vincitore.
    3 febbraio 2021 • 17:11Rispondi
  6. Cesare MocchiCondivido molto di quanto viene detto. Non capisco però l'invito a votare Sala. Va bene magari al secondo turno, se fosse al ballottaggio con un candidato impresentabile. Ma ora? Sala è stato un sindaco in piena continuità con i suoi predecessori Albertini e Moratti. È stato condiscendente e sussiegoso con i potentati economici e ha disprezzato o ignorato i contributi di chi è più a sinistra. Ora avvicinandosi il voto si è dato una mano di verde che non fa mai male ai fini elettorali. Perché votarlo al primo turno? Al massimo al ballottaggio, e solo a fronte di precisi impegni e garanzie, direi.
    3 febbraio 2021 • 20:01Rispondi
  7. GiacomoConcordo sulle critiche a Sala, così come sui consigli per gli acquisti. Posso testimoniare sul disinteresse del Sindaco sull'istituzione CMM, ex provincia, per aver io operato per più di 15 anni all'interno della stessa Amministrazione. Non aver colto l'importanza e la strategicità, che le funzioni (Scuole, Educazione, Strade, Territorio e Programmazione, Ambiente, Trasporto pubblico locale ecc.) in capo a CMM rappresentano per i cittadini dell'area metropolitana con le dirette ricadute sul territorio stesso, lo ritengo un grave limite di visione politica. Con un nuovo mandato a Sala, che mi auguro, vorrei sperare in un rilancio dell'Ente che passi in primis con il rinnovo delle figure politiche che fino ad oggi hanno rappresentato l'Ente e al recupero del personale interno, soprattutto sul piano motivazionale, sfiancato in questi anni da politiche di austerity ed affiancate da logiche opportunistiche di occupazione dei posti di comando. Certo tutto questo andrebbe affiancato da un'attività legislativa che prenda la decisione di rilanciare gli enti territoriali intermedi a cominciare dall'elezione diretta del rappresentante politico e dotandoli di autonomia economica. Sperem
    5 febbraio 2021 • 15:04Rispondi
  8. OmarBuongiorno, pensi che nel 2004, 870.000 cittadini della provincia di Milano si sono trovati dislocati senza se e senza ma in una nuova provincia inutile. Sacrificati all’altare del “federalismo” leghista molti di loro sognavano un ritorno nel periodo del Prof. Monti in quella che sarebbe dovuta essere la metroplex italiana. Un sogno che non si realizzerà mai.
    7 febbraio 2021 • 14:43Rispondi
    • Cesare MocchiPer la precisione, la nuova provincia Monza-Brianza venne decisa dalla giunta Penati (PD) e non dalla Lega
      7 febbraio 2021 • 22:29
  9. valentino ballabioLa provincia di Monza fu dapprima pretesa da Bossi, seguito da tutti i partiti senza eccezione che mentre predicavano l'abolizione delle province ne favorivano la moltiplicazione lottizzata (Monza senza territorio alla Lega, Fermo senza abitanti al PDS, Trani-Barletta-Andria senza capoluogo perché ne ha tre, ad AN). Assenti solo i cittadini mai interpellati con un'aperta discussione pubblica ovvero con un doveroso referendum.
    9 febbraio 2021 • 09:42Rispondi
    • Cesare MocchiMah! Che Bossi l'abbia chiesta, è normale. Ma chi l'ha concessa è stato il PD, non mi sembra che venga smentito
      10 febbraio 2021 • 08:20
  10. danio pasquinidue tavoli ... ma non mi sembra una maniera giusta per la città e la sua area metropolitana. I Sindaci dei diversi Comuni includi in quel perimetro e i Presidenti dei vari Municipi laddove il combinato delle >leggi su Decentramento urbano e aggregazione di paesi e città viversi non solo di nome ma per interessi e programmi pensati e forse non collimanti o in esecuzione con gli interessi di tutta l'area ne forse coordinabili se non a fatica nei prossimi anni post elezioni amministrative p. v. - son qui alla porta - cosa potranno proporre, chiedere, desiderare, decidere in teoria non solo per sè ma nell''incastro di ub territorio già a lungo tormentato? Non credo che la dimensione che ha spinto i proponenti della legge del 2014 abbiano a vuto una visione completa di quangto sarebbe potuto accadere e che temiamo. Mi è molto simpatico l'on. Del Rio già dinfaco di Reggio nell'Emilia per due morivi . mi sento un poco , al 50% reggiano anch''ioda parte di madre da Novellarra e poi perchè mi sembra che come Sindaco della capitale di quella provincia abbia lavorato benino. Non penso o spero che non abbia tenuto ne lui ne gli altri Amministratori della Repubblica della dimensione territoriale rappresentata ora dalla Città Metropolitana di Reggio. in Lombarda e nl territorio milanese le dimensioni sono ben diverse. Ed abbiamo presente due esperimenti già del secolo scorso: il CIMEP ed i CONSORZI. Il promo ha avuto lunga vita essendo nato nel 1962 ed essendo utore in attesa di un definitivo commissariamento. Il secondo fu praticamente solo sulla carta e nel pensiero di alcuni amministratori locali i quali forse temendo gli eccessivi poteri conferiti alla Regioni nate nel 1970 ne potevano temere l'eccessiva intromissione nelle "questioni" comunali grandi o piccoli che questi fossero. La storia insegna e richiama soprattutto la necessità che le leggi vengano fatte per il bene delle popolazioni cui sono rivolte. e qui ritorno a un mio pensiero antico: chi lavora per lo Stato e sue diverse articolazioni -IN PARTICOLAFRE COLORO CHE LE FANNO - devono avere questo obbietgtivo il loto popolo. cos+ come coloro che le leggi devono attuauarle. Misis scusi sull'insistere su queste note,dsono certamente utopiche come utopica è stata la mia vt<a, nel privato-politico e nel politico-. privaro.
    12 febbraio 2021 • 18:53Rispondi
  11. danio pasquinierrata corrige : NON CONSORZI bensì COMPRENSORI esperimentati sicuramente in Provincia di Milano avendo partecipato ad alcuni incontri di studio o meglio di ragionamenti o dibattiti in merito.
    12 febbraio 2021 • 23:57Rispondi
  12. danio pasquinimi piace l'elenco dei Comitati e gruppi di interesse sulle questioni milanesi. Dal 1964 al 1968 si verificò un vasto dibattito partecipato da comitati di quartiere con ricerca di ipotesi su quale decentramento politico - amministrativo era proponibile per Milano. I contenuti di quella ricerca superarono nella redazione finale quelli della città di Bologna buona antesignana del decentramento urbano. Si cercarono riferimenti anche sulla formula esistente a Parigi (gli arondissement) che anticiparono di molto tempo la costituzione dei Municipi a Milano. Sono piccole puntualizzazioni di storia milanese ricordanti quali e quanti tempi furono necessari per mettere a regime il cosiddetto decentramento. I comitati e gruppi di interesse ricordati ed elencati nell'articolo di Luca hanno la possibilità di ripetere con incontri serali di volontari almeno uno alla settimana per 5 o 6 anni al fine di dare corpo a proposte realistiche ed avanzate per la nostra città. Lo hanno già fatto oppure ognuno per s+ e dio per tutti? Domando se i comuni perimetrati nella Città o Area Metropolitana hanno intenzione di far conoscere a tutti i cittadini di questo agglomerato umano-urbano e di chiedere la loro partecipazione a quelle ipotesi o celte di sviluppo che hanno scritto nel PGT metropolitano? Due poltrone o incarichi a una sola persona ed un Consiglio metropolitano che mi sembrano ancora troppo silenti vorranno aprire la conoscenza - se non lo hanno già fatto - del loro pensiero a tutti gli abitanti (più di tre milioni) presenti nei loro centri amministrati interessandoli alla formulazione di nuove proposte superanti i confini comunali facendone comprendere l'importanza per uno sviluppo generale COMUNE e condivisibile?
    13 febbraio 2021 • 00:35Rispondi
  13. Letizia ARCANGELIvorrei segnalare che change org non fa molo per sostenere la petizione. h versato 30 euro per sostenerla, e mi hanno scritto che l'hanno mandata a 1500 persone CIRCA con n incremento di 8 firme (NON NECESSARIAMENTE DEI 1500 CONTATTI). a domanda ho saputo che i contatti vengono SCELTI A CAS0 IN TuTTO IL MONDO, UNA COSA TALMENTE STUPIDA PER UNA PETIZIONE COME QUESTA CHE M FA PENSAR E A UN BOICOTTAGGIO INTENZIONALE. Infatti è impossibile che il loro database non consenta di selezionare almeno i nomi italiani
    3 marzo 2021 • 08:47Rispondi
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