24 marzo 2020

RIAPRIREMO INSIEME

Una pausa ma anche una riflessione


editoriale-1

Cari lettori, per una quindicina di giorni questo sarà l’ultimo aggiornamento al nostro blog settimanale. Le ragioni di questa pausa sono molte ma soprattutto una, prevalente: la sede della nostra redazione è inagibile. Siamo in subaffitto da uno studio professionale che ha deciso di chiudere dopo le indicazioni del Governo e non avrebbe potuto essere altrimenti.

Avremmo potuto continuare lavorando da remoto con qualche difficoltà e incertezze perché non abbiamo più accesso al nostro server locale e il manutentore non può arrivare per la necessaria manutenzione. Quest’ultimo aggiornamento del nostro blog è nato così, in maniera un po’ campale.

Molti dei nostri autori, poi, ci hanno avvertito che per qualche tempo non sarebbero più in grado di lavorare con la tempestività e la necessaria serenità di prima, per l’insorgere di preoccupazioni personali che ovviamente sono al primo posto.

Obbligati a una pausa vogliamo riflettere su ArcipelagoMilano e la sua linea editoriale futura.

Siamo stati un attento osservatore della politica amministrativa di Milano, cercando di informare i nostri lettori di quel che succedeva e spesso siamo stati una voce critica non superficiale, non preconcetta ma ragionata e documentata.

Oggi i media sono quasi soltanto cronaca, bollettini di guerra sull’avanzare del contagio o voci di esperti di virologia, di politica sanitaria di analisti delle curve di diffusione nella speranza che il picco arrivi presto. Un campo del sapere che ovviamente non è il nostro.

Nelle prossime settimane, augurando che siano poche, vi sarà un forte rallentamento delle attività amministrative salvo quelle che rispondano a esigenze di assoluta necessità per il contrasto al dilagare dell’epidemia, al suo contenimento e auspicabilmente al suo spegnersi.

Ovviamente i molti che hanno scritto su ArcipelagoMilano potrebbero ricordare adesso quel che si è detto sulla fragilità del Modello Milano, sull’urbanistica disattenta ai reali bisogni della città, sull’accentuarsi delle disuguaglianze e sull’ambiente, ossia sul terreno fertile per la diffusione di un’epidemia e sul disagio che come sempre colpisce i più deboli: qualcuno ne sta già parlando sulla carta stampata.

Ci si prospettano ora due scenari per il futuro: tutti dicono che nulla sarà come prima.

Non tutti a dire il vero. C’è chi dice che, passato il pericolo, lo spavento, il timore della propria morte o di quella di un congiunto o un amico, tutto ricomincerà come prima e rispunteranno i vecchi vizi del Paese a partire da quelli della politica.

Non possiamo crederci, non vogliamo crederci.

Le cose cambieranno.

Noi autori e i 13.000 amici lettori che settimanalmente ci leggono, che ormai formano un nucleo di affini legati dalla speranza di vedere in tempi normali qualche cambiamento della politica cittadina, noi tutti vorremmo partecipare ora più che mai a sollecitare la politica, la nuova politica, a cogliere l’occasione per un rinnovamento.

Forse è giunto il momento in cui la grande politica darà retta agli scienziati, la grande politica darà retta a uomini come Stigliz e forse la piccola politica potrà dar ascolto alla nostra piccola voce.

Se cosi non fosse, noi saremmo ridotti a essere una sorta di Circolo Pickwick i cui soci se la contano tra di loro, si apprezzano l’un l’altro per la profondità del proprio pensiero e del proprio dibattere senza che questo incida minimamente sul mondo circostante: se arrivassimo a questa conclusione perché tenere in vita ArcipelagoMilano? Per un’intima soddisfazione personale?

Il cambiamento sarà anche un nuovo rapporto tra amministratori e cittadini? Sarà percepibile perché reale? Non sarà l’ennesimo esercizio di ingegneria del consenso?

Questi sono gli interrogativi ai quali cercheremo una risposta quando potremo dire che siamo nel tempo del “dopo coronavirus”.

A quel punto troveremo il modo di interpellare autori e lettori e condividere con loro la scelta su come riprendere il cammino.

Per il momento oggi offriamo solo quest’ultimo aggiornamento del blog, dove troverete gli articoli arrivati sino a oggi.

La memoria dei nostri Pc contiene tutti gli scritti pubblicati negli ultimi anni ed è a disposizione di chi li volesse leggere o magari rileggere.

Speriamo di riprendere presto la nostra attività ma ci auguriamo che molti abbiano in animo nel frattempo di fare qualche riflessione sul dopo mettendo in campo i propri saperi: non la tenga per sé, ce le mandi e noi vedremo come condividerle, magari in un numero speciale di ArcipelagoMilano

Un augurio a tutti e a presto.

Luca Beltrami Gadola



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  1. luigi caroliVecchietto che vuol fare quattro passi teme che qualchedun gli tiri i sassi. Se la Region di seria guida è priva è d'uopo che qualcun questo lo scriva. Grazie del buon lavoro ti meriti l'alloro.
    25 marzo 2020 • 08:13Rispondi
  2. Lucia PivaCaro Arcipelago, ci mancherai ! In mancanza del tuo stimolo settimanale cercheremo di essere vigili per essere pronti alla ripresa e all'auspicato cambiamento. Grazie per averci portato fin qui.
    25 marzo 2020 • 13:06Rispondi
    • Luca Beltrami GadolaGrazie!
      25 marzo 2020 • 13:55
  3. Roberto MeregagliaCaro Luca, la resistenza culturale è indispensabile per ognuno di noi e dei nostri discendenti. 13000 lettori sono un patrimonio enorme di seguaci, che non deve essere disperso. Arcipelago Milano deve continuare a esistere|
    25 marzo 2020 • 14:19Rispondi
  4. Giorgio MalagoliRicominceremo con più convinzione e non è vero che Arcipelago e suoi stimoli non sono seguiti da tanti cittadini .
    25 marzo 2020 • 15:03Rispondi
  5. Guido VenturiniCambiare costa sempre tanta fatica, ma anche rinviare le decisioni importanti e tagliare senza criterio i costi ha il suo prezzo, lo capiamo ora con il bisogno che abbiamo di Sanità e di snellezza burocratica. Per anni sacrificate ed ignorate. Perciò scelgo con te, caro Arcipelago, la strada del cambiamento, e sarò disponibile non tanto per me, ma per i nostri ragazzi. Sarà importante è bello rivederti. Speriamo presto.
    25 marzo 2020 • 15:17Rispondi
  6. Alessandro GaravagliaMi unisco al giudizio dei lettori precedenti, in quanto Arcipelago Milano suggerisce nel dipanarsi dei suoi articoli, scritti peraltro da tanti che offrono in modo appassionato il loro sapere sotto tutti i punti di vista, tante sfumature che arricchiscono a mio modesto parere il livello culturale di una città, Milano, che corre tanto dal punto di vista economico. Ma che spesso fatica a fermarsi a riflettere, come questi giorni di emergenza ci obbligano peraltro a fare. E Arcipelago Milano ne è strumento valido ed efficace nel compiere questa grande missione di miglioramenti dei saperi e delle informazioni. Per cui mi auguro e mi auspico che Arcipelago Milano torni più forte!. Grazie.
    25 marzo 2020 • 17:22Rispondi
  7. Franca CaffaDalla mia isoletta dell'Arcipelago, uno scoglio su cui cerco di stare dritta, provo a leggere il tuo editoriale, caro Luca, alla luce della mia esperienza, e a risponderti, pensando agli altri autori, ai 13.000 lettori e oltre. Tu scrivi: oggi i media sono quasi soltanto cronaca, bollettini di guerra sull'avanzare del contagio, ecc. Io: oggi i media sono più che mai potere dispiegato di dominio, di egemonia culturale, oggi il virus fa strage di innocenti e nei media rivela con maggiore evidenza un vuoto di rappresentanza imposto, molto grave, minaccioso, corrosivo della nostra Repubblica di democrazia rappresentativa. Non è rappresentata la parte della società sconfitta dalle decennali vittoriose politiche dell'altra parte, che oggi sono messe a nudo nelle loro conseguenze. Oggi i media dicono: Rimani in casa! Comunità! Siamo tutti sulla stessa barca! e ignorano i senza casa, gli abitanti delle cosiddette periferie, i senza lavoro, i senza diritti che su Arcipelago Milano di recente sono stati nominati. Chi è gettato fuori bordo. Tu scrivi: quel che si è detto sulla fragilità del Modello Milano, sull'urbanistica disattenta ai reali bisogni della città, sull'accentuarsi delle disuguaglianze, ecc. Io: il Modello Milano non è fragile, è falso. Il Modello Milano comprende macelleria sociale, finge spudoratamente che questo non sia e in larga misura la sua finzione ha successo. Urbanistica disattenta? Disattenzione, è forse questa la parola che ci fa capire quali interessi siano stati serviti, quali diritti siano stati calpestati? Rivolgo il mio pensiero a Fiorentino Sullo, cattolico combattente, sconfitto ieri e oggi da bande di cattolici disattenti, e alleati… Tu scrivi: tutti dicono che nulla sarà come prima...non tutti a dire il vero...c'è chi dice che tutto ricomincerà come prima, ecc. Non vogliamo crederci...Le cose cambieranno. Io: Da quando la regola del Gattopardo è sostituita da una nuova regola? Chi ha provveduto alla sostituzione? Il vero Risorgimento, ciò che è stato nella realtà rispetto alla fabbrica delle falsificazioni, non ci insegna più da dove veniamo? In quali fasi della nostra storia abbiamo conquistato cambiamenti nel senso della libertà e della democrazia? Con quali forze protagoniste? Chi sono oggi i soggetti portatori di istanze di cambiamento? Invece, non dobbiamo temere che tutto peggiori? Considero grandi questioni oggi aperte di cui non ho la conoscenza necessaria, io qui posso soltanto nominare fra l'altro - fra l'altro? - il bio potere dispiegato nel tempo del corona virus, lo stato d'eccezione, lo stato di emergenza...E dopo? Tu scrivi: speranza di vedere in tempi normali qualche cambiamento della politica cittadina...noi tutti vorremmo partecipare...Forse è giunto il momento in cui la grande politica darà retta agli scienziati...e forse la piccola politica potrà dar ascolto alla nostra piccola voce. Io: speranza di qualche cambiamento? Cerottini? Noi tutti? Chi, noi tutti? Anche Gianna, Carmela, Vincenzo, Hamid, Amina, Pedro…? Qual è la loro competenza? Scienziati, quali? La scienza è diventata neutrale? Da quando? Scienziati della politica? I cambiamenti che abbiamo conquistato li abbiamo pagati nello scontro. E subito dopo la nostra conquista dall'altra parte è partito l'attacco per ridurla, vanificarla. Abbiamo dovuto difendere le nostre conquiste. Anche la Costituzione. Da cinquant'anni l'altra parte avanza, noi andiamo indietro, senza difese. Tu scrivi: un nuovo rapporto tra amministratori e cittadini? Io: chiederanno scusa? Cesserà la loro hybris, una così esagerata arroganza? Cesseranno di mentire? Impareranno che hanno il dovere di dire la verità ai cittadini? E noi, cittadini, in che cosa cambieremo nel rapporto? Anche Arcipelago Milano, sì, possiamo cambiarlo. Andiamo al largo! Diamoci come orizzonte l'Europa dei ricchi, l'Europa dei poveri, il mondo dei ricchi, il mondo dei poveri, nominandoli per ciò che sono, e riprendiamo il cammino nella nostra città, nel nostro Paese. L'utopia oggi è l'applicazione della Costituzione. Possiamo ripartire da lì.
    25 marzo 2020 • 22:39Rispondi
    • Oliverio GentileCara Franca, Gianluca Gennai ha riportato anche nella discussione avviata da Luca Beltrami Gadola su partecipaMi questo tuo scritto condividendolo appieno, la puoi trovare a questo link: https://www.partecipami.it/infodiscs/view/37166#body_37190
      28 marzo 2020 • 17:32
  8. Gianluca GennaiMio caro Direttore, spero invece che Arcipelago Milano continui a essere presente anche con una versione ridotta, come dice Lei, campale. Sono del parere che non debba mancare Arcipelago Milano anche solo con il suo editoriale, tanto meno ora che occorrono visioni e pensieri equilibrati o taglienti ma educati. Cosa rara e per questo ancor più preziosa.
    26 marzo 2020 • 14:09Rispondi
  9. Anita SonegoNon posso che condividere quanto espresso con limpida chiarezza da Franca Caffa.Grazie per il lavoro e contributo che questa rivista ha dato a coloro che continuano a credere nella democrazia partecipata. Caro direttore condivido con lei una frase necessaria in questi tempi oscuri: "In spe contra spem credidit".
    27 marzo 2020 • 23:08Rispondi
  10. Maria Beatrice ServiCaro direttore, comprendo le ragioni della sospensione. Vi ringrazio per il lavoro svolto, perché attraverso i vostri articoli riesco ad accedere e condividere ad informazioni e analisi lucide, ben lontane dal mainstream ossessivo che ci circonda. Ci sarà molto lavoro da fare, finita questa crisi, e soprattutto molto da costruire ex novo, con nuovi modelli di riferimento rispetto al passato. La narrazione della Milano Spritz si è sgretolata in un baleno, spero che il nuovo ci porti una Milano più vivibile per tutti, meno inquinata e speculativa. Noi lettori vi aspetteremo.
    28 marzo 2020 • 07:51Rispondi
  11. Paola ColombiniCaro Luca, questi dolorosi tempi hanno evidenziato la fragilità della nostra Città Metropolitana e di Milano. A un abbraccio a te e alla Redazione aggiungo la speranza che Arcipelago possa ritrovare, passata la crisi, la volontà editoriale di dare voce e spunti di riflessione alla complessità delle opinioni e delle azioni politiche, e anche ai desideri e alle istanze dei cittadini. Che non sono univoche, né potrebbero esserlo, e per fortuna non lo sono. Ritrovare il piano del confronto e il progetto del dibattito incessante, che è linfa e terreno virtuoso e fertile di dialogo pur nella diversità di idee, è l'augurio che faccio ad Arcipelago. Con affetto. Paola
    28 marzo 2020 • 13:33Rispondi
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