3 febbraio 2020

CITTÀ METROPOLITANA E SCENARI ELETTORALI

Qualche elemento di riflessione


Una attenta analisi sugli orientamenti elettorali che pone l'accento su un dato scarsamente preso in considerazione: la densità della popolazione e l'aumento della stessa legato all'immigrazione. Una sorta di vademecum per le prossime consultazioni.

barzi2

Che rapporto c’è tra le caratteristiche insediative del territorio e i comportamenti dominanti degli elettori lombardi, in particolari i residenti nella città metropolitana di Milano? Il quesito può essere posto anche in questo modo: l’attitudine a prediligere uno schieramento elettorale può essere considerato un indicatore del contesto territoriale nel quale vive una determinata popolazione?

I risultati delle ultime elezioni in Emilia Romagna hanno confermato per l’ennesima volta una polarizzazione del voto per il centro sinistra nelle aree urbane e per il centro destra in quelle rurali. Tuttavia l’impiego degli aggettivi urbano e rurale attribuiti al territorio in relazione alla ripartizione del voto definisce a livello statistico una differenziazione basata sulla prevalente vocazione economica o sulla dimensione demografica degli ambiti territoriali analizzati e determina una sostanziale sovrapposizione del concetto di industrializzazione e/o dimensione demografica su quello di urbanizzazione

L’utilizzo del cleavage urbano/rurale nell’analisi del comportamento elettorale dei cittadini di un dato territorio nulla ci dice dei caratteri insediativi di ciò che è stato identificato come città o come campagna, poiché si tratta di una divisione concettualmente fissata a partire dalle differenze socioeconomiche che si sono manifestate da un certo periodo storico ma che hanno continuato produrre nel tempo differenti trasformazioni del territorio.

L’utilizzo di categorie come urbano e rurale quindi non regge più alla prova dei fatti. La dispersione insediativa, lo sprawl, ha cancellato i confini e la possibilità di riconoscere i due concetti all’interno di un paradigma spaziale. Su gran parte del territorio europeo città compatta e città diffusa si alternano e si compenetrano dando luogo a megacity, come nel caso della North Western Metropolitan Area a cavallo tra Belgio e Olanda, o megalopoli, come in quello dello spazio dell’urbanizzazione reticolare e continua che caratterizza l’ambito geografico tra Alpi, Appennini e alto Adriatico, del quale l’area metropolitana di Milano è una imprescindibile articolazione.

L’evoluzione che il concetto di città ha conosciuto durante l’ultimo secolo e mezzo ha determinato forme ibride di organizzazione del territorio nelle quali gli elementi costitutivi dell’ambiente urbano si riconoscono diffusamente negli ambiti rurali. Il progredire di queste ibridazioni ha generato altri tipi di ambienti, la cui caratterizzazione si colloca a distanza variabile tra città e campagna. Anche nella città metropolitana di Milano è riconoscibile un tipo di organizzazione territoriale, funzionalmente collegata alla città e spazialmente collocata nella campagna che funge da trait d’union tra i due ambienti, riconoscibile come il sistema insediativo a struttura reticolare della Megalopoli Padana.

Una divisione dei comuni per tipologia insediativa urbana, suburbana e rurale consente di individuare nella città metropolitana di Milano il gruppo più numeroso e più importante, riguardo alla dimensione demografica, di comuni urbani che alle passate elezioni regionali del 2013 avevano fatto prevalere lo schieramento di centro sinistra. Essi formano il nucleo centrale della città metropolitana, estremamente denso dal punto di vista demografico e dell’ambiente costruito, caratterizzato da un’alta concentrazione della popolazione nella superficie residenziale.

Il modello insediativo che meglio rappresenta i comuni urbani dove a livello regionale ha prevalso il centro sinistra è quindi quello metropolitano, nel quale mediamente si ha una popolazione superiore ai 20.000 abitanti e una densità di circa 3700 ab./kmq. I comuni con queste caratteristiche sono particolarmente concentrati a nord e ad ovest della città di Milano. Al contrario, più si fanno evidenti le caratteristiche suburbane nella città metropolitana, più i comuni tendono ad orientarsi a centro destra e questa tendenza diventa quasi totalizzante per i comuni rurali interni a essa.

Nella transizione tra urbano e rurale, più della dimensione demografica dei comuni è la densità di popolazione ad avere una correlazione molto forte con il voto. Nei comuni con densità di popolazione in media di poco superiore a 1000 ab./kmq ha prevalso lo schieramento di centro-sinistra, mentre nei comuni orientati a centro destra essa è mediamente di 450 ab./kmq.

La correlazione tra densità di popolazione e voto è stata più volte messa in evidenza a proposito del risultato delle elezioni negli Stati Uniti d’America, in particolare per quelle presidenziali. Vi è emerso che il valore medio di questo parametro nelle aree urbane, dove ha ottenuto più voti il candidato democratico, è più del doppio di quello dove la popolazione in maggioranza ha votato per il candidato repubblicano. La polarizzazione del voto tra comuni dove la popolazione è maggiore e più densa, orientati prevalentemente verso proposte politiche progressiste, e quelli più scarsamente e meno densamente abitati, più propensi a favorire proposte politiche conservatrici, è quindi un fenomeno riscontrabile anche in altri paesi OECD, e soprattutto nei territori dominati dalla presenza di grandi agglomerazioni urbane organizzate in un sistema metropolitano, come nel caso della città metropolitana di Milano.

Un altro fattore determinante nelle dinamiche elettorale riguarda le tendenze demografiche. Il centro sinistra, indipendentemente dalle tipologie di comuni, alle ultime elezioni regionali ha trovato il proprio elettorato dove la popolazione era più stabile o tendenzialmente in declino. Meno di un quinto dei residenti in tutti i comuni lombardi orientati a centro sinistra viveva dove vi era stato un incremento demografico superiore a quello medio dei comuni della regione. Invece più del 50% dei residenti dei comuni dove ha prevalso il centro destra viveva dove la popolazione era cresciuta oltre il 20%.

Se si considera che, secondo i dati ISTAT del 2013, l’incremento di popolazione a livello regionale era formato per il 93% da cittadini non nati in Italia, la relazione tra la presenza di questi cittadini nelle varie tipologie di comuni ed i risultati elettorali dovrebbe essere materia da indagare al di là di queste sintetiche note, che hanno come unica finalità quella di individuare delle possibili relazioni tra l’organizzazione territoriale e i risultati delle elezioni regionali. Ciò che sinteticamente s’intende mettere in evidenza qui è che nelle aree urbane, in maggioranza orientate a centro sinistra la percentuale d’incremento demografico è stata meno della metà rispetto a quello dei comuni suburbani, dove la popolazione ha fatto prevalere lo schieramento di centro destra. Quanto questo incremento sia il risultato dello spostamento della popolazione tra un comune e l’altro in relazione all’offerta abitativa è un altro dato che deve essere attentamente analizzato.

Se quindi alla polarizzazione del voto corrisponde una diversificazione dei modelli insediativi che non può in nessun modo essere rappresentata dal dualismo città/campagna, è nella transizione, spesso sfumata e piena di commistioni, tra urbano e suburbano che si è distribuito il voto per i due maggiori schieramenti elettorali in campo alle ultime elezioni regionali lombarde. Questo aspetto è particolarmente vero per la città metropolitana di Milano, i cui aspetti insediativi costituiscono un condensato del modello territoriale definibile con l’espressione Megalopoli Padana che ha assunto nel tempo anche peculiari connotati politici.

Michela Barzi

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


23 aprile 2024

IL BOOM DELLA DESIGN WEEK

Gabriele Lussu






19 marzo 2024

STRUZZI, SQUALI E AVVOLTOI

Giuseppe Santagostino



5 marzo 2024

MODELLO MILANO DOVE SEI?

Licia Martelli



20 febbraio 2024

URBANISTICA SOTTO INCHIESTA A MILANO

Ugo Targetti



23 gennaio 2024

QUESTIONE ABITATIVA A MILANO: ALCUNI DATI

Gregorio Praderio


Ultimi commenti