25 ottobre 2019

PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI LAVORATORI NELL’IMPRESA

Siglato il primo accordo territoriale tra Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil


Valorizzazione del lavoro e competitività delle imprese. Ecco l’obiettivo del primo accordo che, il 22 ottobre in un convegno a Milano, è stato presentato dal vicepresidente di Assolombarda Mauro Chiassarini, dal Direttore Settore Lavoro-Welfare-Capitale umano Massimo Bottelli e dal direttore dell’Area Sindacale Stefano Passerini, insieme ai segretari milanesi di CGIL, CISL e UIL.

Bellon 1

Oggetto dell’accordo la partecipazione attiva dei lavoratori alle scelte dell’impresa, che mira ad affermare il principio di democrazia economica e industriale nelle imprese al fine di garantire, oltre al diritto all’informazione ed alla consultazione, un coinvolgimento proattivo delle lavoratrici e dei lavoratori sempre più istruiti e competenti nelle varie fasi dei processi produttivi, in un gioco di squadra con il management.

Sullo sfondo di una società in veloce mutamento, la necessità di sostenere le forme e gli strumenti innovativi della partecipazione organizzativa nelle imprese è diventata un’esigenza urgente. L’intesa del 22 ottobre è stata quindi costruita mattone su mattone, partendo dal Patto di Fabbrica del 2018 tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL, dalla legge 28/2015 che stabilisce un’agevolazione contributiva a favore delle aziende che attuano piani di partecipazione e dalla circolare n. 5/E/2018 che prevede il coinvolgimento paritetico dei lavoratori attraverso schemi organizzativi diretti e attivi.

Il nuovo documento siglato da Assolombarda, CGIL, CISL e UIL ha dei contenuti ben precisi che rappresentano l’incipit di un cambiamento forte per l’Italia. Primo tra tutti, sostenere e diffondere la cultura della partecipazione presso aziende e lavoratori attraverso workshop o iniziative di formazione congiunta rivolte alle organizzazioni sindacali, ai funzionari associativi, alle rappresentanze sindacali aziendali e ad imprenditori o dirigenti aziendali: “L’accordo sindacale di indirizzo mira a creare humus relazionale nell’ambito dei sistemi di relazioni industriali. Fare partecipazione significa migliorare le performances aziendali e contemporaneamente il benessere psicofisico dei lavoratori”, commenta Stefano Passerini di Assolombarda.

La novità presentata nell’accordo è l’istituzione di una Commissione Territoriale, che avrà il compito di individuare, incentivare e diffondere le best practices esistenti in materia. Avrà inoltre l’onere di avviare un confronto fecondo per trovare strumenti e modalità tramite i quali la contrattazione decentrata può accrescere la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso le loro rappresentanze aziendali, alle scelte delle imprese, così come prospettato dall’art. 46 della Costituzione. Le Parti, inoltre, si impegnano a mettere in comune le rispettive banche dati sulla contrattazione di 2° livello e faranno richiesta congiunta all’INAIL territoriale per acquisire gli accordi depositati.

A testimoniare esempi di partecipazione, due note aziende: Automobili Lamborghini SpA, che attraverso il progetto di partecipazione diretta “Management delle Idee” ha ottenuto un beneficio di 370.000 mila euro: su 916 idee in partecipazione diretta con i lavoratori ben 423 (quasi la metà) sono state premiate, erogando complessivamente ai lavoratori interessati 41.000 euro a titolo di premio; altrettanto interessante l’esperienza di SIAT SpA, 50 anni di produzione di macchine nastratrici, che ha introdotto in azienda il Processo partecipativo di Miglioramento, ossia tre gruppi composti da figure che rappresentano varie funzioni aziendali e hanno la funzione di esaminare le problematiche aziendali e trovare soluzioni efficaci, moderando le interazioni ed introducendole nell’attività.

Bellon 2

Sono rimasto impressionato dagli obiettivi raggiunti dalle due testimonianze”, ha dichiarato Mauro Chiassarini di Assolombarda. “Facciamo insieme è il motto con cui dobbiamo lavorare. Noi abbiamo una missione: trasmettere la proposta di partecipazione e portare dei feedback.”

Alla tavola rotonda di confronto è intervenuto anche Massimo Bonini, Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano: “Il ruolo delle organizzazioni sindacali deve essere quello originario. L’accordo è da stimolo per una ripresa economica. Non possiamo aspettare che la politica ci risolva i problemi. Ma la partecipazione funziona se si gioca di anticipo non di rimessa.” Anche Carlo Gerla, Segretario Generale CISL Milano Metropoli, ha commentato: “L’accordo segna un cambio di passo nelle relazioni industriali e sindacali milanesi. Questa è la partenza. Dobbiamo dare continuità ed estendere le linee guida nelle aziende”. La parola è poi passata a Danilo Margaritella, Segretario Generale UIL Milano e Lombardia: “con l’intelligenza artificiale avremo un milione di posti di lavoro che dovranno essere rindirizzati”, ha dichiarato. “La partecipazione si basa sul principio di trasparenza, tutti gli attori devono essere protagonisti di questa governance globale.”

Vero è che questa intesa rappresenta un punto di svolta per il panorama economico-sociale dell’Italia. Ma non dell’Europa. Ciò che per noi è una novità, in altri Paesi dell’Europa del Nord è un modello diffusissimo e molti sono gli esempi virtuosi di partecipazione: dal gruppo automobilistico Audi in Germania, alla fabbrica di cuscinetti SKF in Svezia, all’azienda di trasporti su terra e acqua GVB Varen in Olanda.

Come ha evidenziato Luciano Pero, docente universitario di Sistemi Organizzativi al Politecnico di Milano: “l’Italia è indietro. C’è una rivoluzione in atto e la capacità innovativa è essenziale. Sono cambiati i modi sociali di comunicare, l’impresa deve allinearsi con i nuovi comportamenti sociali.” Oggi più che mai, con l’avvento della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale “è urgente la regolazione delle relazioni di lavoro che prevede un coinvolgimento attivo e pro-attivo dei lavoratori e delle rappresentanze del lavoro e delle imprese”, come ha affermato Marco Carcano, docente universitario di Sociologia, Economia e Sociologia dell’organizzazione all’Università Cattolica di Milano.

A chiudere il cerchio è intervenuto Pierangelo Albini, Direttore Lavoro Welfare e Capitale Umano di Confindustria, che ha spiegato che ciascuno di noi deve essere partecipativo, una condizione spirituale essenziale, prima di poter realizzare un modello partecipativo. “Conviene fare la partecipazione perché abbiamo bisogno di incorporare valori nelle cose che facciamo. È un vantaggio. Non vuol dire perdere la propria identità. Bisogna avere l’idea di un futuro in comune. La collaborazione è l’unica forma di convivenza.”

Cristina Bellon



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