8 settembre 2019

LE OSSERVAZIONI AL PGT DI MICHELE SACERDOTI

Il lavoro di un attento osservatore


Nel luglio dell’anno scorso Arcipelago ha pubblicato un mio articolo sulle osservazioni da me presentate alla VAS del PGT. Le osservazioni non sono state esaminate dal Comune in quanto considerate non pertinenti con la VAS ed a luglio di quest’anno le ho ripresentate con alcuni aggiornamenti come osservazioni al PGT adottato a marzo dal consiglio comunale. Ad esse ne ho aggiunte altre in base ad alcune vicende di cui mi sono occupato nell’ultimo anno. Riassumo qui le osservazioni presentate che si possono leggere integralmente sul mio sito.

Densificazione di alcune piazze lungo la cerchia della 90/91 – Ho chiesto di stralciare piazzale Loreto dall’elenco delle piazze in cui è stato tolto qualunque limite di volumetria a fronte di un progetto di creazione di una rotatoria e di un agevole passaggio dei pedoni da viale Padova a corso Buenos Aires. Cinque progetti preliminari sono stati presentati al Comune in aprile da parte di alcuni architetti in risposta ad una richiesta di idee.

Sacerdoti

La complessità degli aspetti di traffico e di impatto sugli edifici esistenti da me evidenziata ha portato il comune a rinviare la previsione di un bando subito dopo l’approvazione del PGT e a costituire invece un Gruppo di Lavoro composto da tecnici, esperti, associazioni e, a titolo gratuito, da accademici ed esperti di fama nazionale e internazionale con specifica conoscenza della realtà locale milanese che per sei mesi dovranno studiare il tema di piazzale Loreto e il sistema corso Venezia, via Padova, viale Monza (comunicato del Comune del 20 luglio scorso).

Ho chiesto anche di togliere piazza Trento dall’elenco in quanto A2A intende demolire un suo edificio allineato perfettamente con l’edificio della stazione ferroviaria per costruire un grattacielo di 130 metri di altezza che incomberà sulla piazza gettando un’ombra notevole in quanto posizionato sul lato sud della piazza. Sarebbe opportuno anche a Milano affrontare il problema della sostenibilità ambientale dei grattacieli in vetro e acciaio sollevato di recente dal sindaco di New York.

Densificazione intorno ai nodi di interscambio – Intorno alle stazioni ferroviarie di Garibaldi, Centrale, Rogoredo e alle stazioni del metro Comasina, Cascina Gobba, San Donato, Famagosta, Bisceglie, San Cristoforo, Lampugnano, Molino Dorino si potranno densificare le costruzioni senza limiti di altezza e di indice territoriale a condizione che si coprano i binari e si effettuino connessioni viarie, pedonalizzazioni e rinaturalizzazioni. In attesa di progetti concreti che ora mancano la previsione di superare l’indice territoriale massimo appare assai pericolosa e tale da dare un diritto ai proprietari che poi non può essere tolto.

Sopraelevazione degli edifici per costruire edifici in affitto a canone ridotto – Il PGT prevede di poter aumentare in modo illimitato gli edifici con sopralzi destinati all’affitto con patti di futura vendita, purché siano vicini a fermate del trasporto pubblico. Dato che le fermate coprono tutta la città questo può portare a sopralzare gli edifici in modo indiscriminato dovunque per un numero elevato di piani, quanti ne può reggere l’edificio sottostante. Sarebbe un impatto terribile sull’aspetto della città, molto peggio del recupero dei sottotetti, con creazione di muri ciechi ed eliminazione dell’allineamento delle linee di gronda. La commissione per il paesaggio si troverebbe in difficoltà nel fare rispettare le norme morfologiche del Pgt. E’ poi previsto che questi sopralzi non paghino oneri per i servizi, con il risultato che chi andrà ad abitarvi non avrà diritto ad alcun servizio da parte del comune, rappresentati da verde, scuole, parcheggi. Ho chiesto di eliminare questa possibilità.

Riduzione degli standard urbanistici per gli edifici costruiti nelle periferie e sotto i 250 mq – Per favorire il recupero delle aree industriali dismesse in periferia vengono ridotti del 40% gli oneri collegati agli standard urbanistici che servono al Comune per realizzare aree verdi, scuole e parcheggi per i nuovi abitanti. Ciò vuol dire che i nuovi abitanti delle periferie avranno meno servizi di quelli in centro perché il comune incasserà il 40% in meno di quanto avrebbe dovuto. L’incidenza degli standard urbanistici sul prezzo di vendita degli appartamenti è del tutto marginale, quindi si tratta di un regalo ai proprietari delle aree. La previsione introdotta nel Pgt in sede di adozione con un emendamento del Pd di utilizzare il 50% degli oneri del municipio 1 agli altri municipi non compensa lo sconto. Un ulteriore regalo viene fatto a chi possiede un alloggio inferiore ai 250 mq, ad esempio chi ha acquistato un loft ad uso artigianale e lo vuole trasformare in residenziale. Non dovrà pagare nulla per gli standard urbanistici ma il comune non avrà i fondi per garantirgli scuole, verde e parcheggi. Ho chiesto di eliminare gli sconti.

Altezza massima degli edifici – Il PGT non prevede una altezza massima degli edifici tranne nei quartieri a città giardino, cioè quelli con villette isolate o a schiera con giardino privato. Recentemente è stata approvata la costruzione nel Municipio 2 in via Stresa 22 di una torre residenziale di 24 piani al posto di un edificio per uffici di 4 piani confinante con il quartiere a città giardino della Maggiolina. E’ evidente l’interesse a vendere appartamenti ai piani alti dove intorno la vista non può essere tolta. Per questo motivo ho chiesto un limite di altezza degli edifici in tutta la città tranne che nei nuovi quartieri sottoposti a piano attuativo, ispirandomi al piano regolatore di Parigi, che dopo le polemiche sulla costruzione negli anni Settanta della Tour Montparnasse alta 210 metri, ha posto un limite di 25 metri nelle aree centrali, di 31 metri nei quartieri periferici con un massimo di 37 metri in alcuni quartieri.

Ho chiesto di porre un limite di 37 metri, pari a circa 10 piani che è una altezza raramente superata dal tessuto urbano di Milano. I grattacieli si potranno costruire nelle ex aree ferroviarie, all’Expo e nella Grandi Funzioni Urbane. Ho anche chiesto che gli edifici costruiti al bordo di una zona a città giardino non possano superare il doppio dell’altezza degli edifici posti dall’altra parte della strada per creare una gradazione delle altezze tra edifici che si fronteggiano. In via Stresa gli edifici di fronte hanno 3 o 4 piani, non si dovrebbe andare oltre gli 8 piani.

Sulla base della opposizione dei residenti alla costruzione di tre palazzine tra i 9 e gli 11 piani in via Cancano accanto al Parco delle Cave ho chiesto di inserire nelle norme di attuazione del Piano della Regole una norma morfologica che limiti la altezza degli edifici intorno ai parchi urbani a 21 metri di altezza, circa 6 piani fuori terra.

Pubblicità delle convenzioni nei permessi di costruire convenzionati – La maggior parte dei permessi di costruire relativi a costruzioni di nuovi edifici prevedono che il privato si impegni ad effettuare delle opere di abbellimento dell’intorno o di costruzione di servizi per la città, spendendo quanto avrebbe dovuto versare al comune come oneri. Questi impegni sono formalizzati in convenzioni, alcune firmate davanti a un notaio, che prevedono la presentazione di fidejussioni bancarie a garanzia della effettiva esecuzione dei lavori. Queste convenzioni non sono pubbliche e non si può controllare se sono state attuate. In passato alcune convenzioni sono state attuate con anni di ritardo. Ho chiesto che vengano tutte pubblicate sul sito del Comune in modo che chiunque possa sapere quali sono gli impegni presi dai privati.

Messa a dimora degli alberi nei piani attuativi – E’ successo spesso a Milano che le aree verdi nei grandi interventi urbanistici come Porta Nuova e Citylife vengano realizzate dopo l’ultimazione degli edifici, con il risultato che ci vogliono anni perché le piante arrivino ad una altezza decente e i parchi siano definibili come tali. All’estero si piantano subito gli alberi e gli edifici vengono costruiti dopo. Per cambiare questo stato di cose ho chiesto che le alberature vengano messe a dimora prima dell’inizio degli interventi privati e non prima della loro ultimazione come previsto nel PGT adottato. La Biblioteca degli Alberi e il parco di Citylife potrebbero avere delle piante ben più alte di come sono ora. L’osservazione è in accordo con l’emergenza climatica dichiarata dal consiglio comunale e con le richieste di piantumazione diffusa nelle città, che sono tra i principali produttori di Co2 nel mondo.

Sacerdoti2Ex-istituto Rizzoli di via Botticelli e Mangiagalli – Ho presentato con il Comitato di via Botticelli una osservazione che chiede di considerare l’ex-Istituto Rizzoli e il contiguo edificio di via Mangiagalli 18 come un insieme unitario, analogamente alle case a schiera di via Colombo. Il piano regolatore del 1910 aveva destinato tutta la piazza a vincolo di città giardino (piccole case con giardino) e già la costruzione dell’edificio di via Mangiagalli nel 1925 fu oggetto di contestazione da parte del comune e dell’università, in quanto non compatibile con il piano regolatore di allora e la sede dell’università degli studi in via Saldini in costruzione allora e fu imposto di destinare a giardino il resto dell’area. Quando l’istituto Rizzoli decise di costruire nel 1950 la scuola professionale al posto del giardino ci fu nuovamente una forte opposizione del comune e dell’università e la costruzione fu concessa solo perché era un istituto professionale, con la richiesta che se avesse cambiato destinazione la volumetria avrebbe dovuto essere abbattuta.

Con lo spostamento dell’Istituto Rizzoli in periferia nel 2009 il vincolo a destinazione scolastica è stato rimosso ed ora si vuole costruire un enorme edificio residenziale incompatibile con gli altri edifici della piazza e con la sede di Matematica dell’Università degli Studi, utilizzando anche la volumetria dell’auditorium interrato. Il Comitato di via Botticelli non ha mai ricevuto risposta alla sua lettera di protesta al Comune del luglio 2018 ed ora chiede che la destinazione originaria del terreno venga ripristinata e il progetto del nuovo edificio adeguatamente ridotto.

Cambio di destinazione degli edifici di Città Studi in seguito allo spostamento della Statale nell’area dell’Expo – Il PGT consente di cambiare la destinazione degli edifici universitari in uffici e residenze con l’autorizzazione della Giunta alla eventuale richiesta dell’Università Statale. Ho chiesto che l’autorizzazione sia data dal consiglio comunale dopo il parere obbligatorio del Municipio 3. Questa richiesta è già emersa in sede di discussione del trasferimento dell’Università Statale nell’area dell’Expo per quanto riguarda la destinazione dei suoi edifici in Città Studi, che potrebbero essere venduti perdendo la loro funzione universitaria e diminuendo i servizi del quartiere. La norma si applica anche alla destinazione futura degli edifici dell’Istituto Neurologico Besta e dell’Istituto Nazionale dei Tumori che dovrebbero essere rilocalizzati a Sesto San Giovanni, con perdita di un importante presidio sanitario nel quartiere di Città Studi.

Sacerdoti3Non è previsto attualmente alcun ruolo del Consiglio Comunale che rappresenta tutti i cittadini residenti a Milano né del Consiglio di Municipio in cui sono localizzati gli immobili, che ha il compito istituzionale di segnalare i servizi di interesse per il Municipio stesso, e ciò non favorisce né la qualità della vita dei quartieri né l’ascolto della città al fine di una condivisione di obiettivi.

Pareri dei municipi sulle attività edilizie – Con la creazione dei municipi questi non esprimono più alcun parere delle attività edilizie, neanche quelle più importanti che costruiscono nuovi edifici demolendo quelli esistenti o che li sopralzano. Questa era una storica funzione dei consigli di zona fin dalla loro creazione negli anni Ottanta. E’ rimasto solo il parere sull’utilizzo degli oneri pagati dai costruttori, ma non si sa più nulla dei progetti. Fino al 2016 i progetti venivano esaminati nella commissione territorio dei consigli di zona ed i vicini potevano vederli e fare osservazioni. Ora non se ne sa più nulla. Il progetto di via Botticelli 19 è passato in questo modo, approvato solo dalla commissione del paesaggio a livello centrale, con la presenza di un rappresentante del municipio che non ha diritto di voto e non ha copia dei progetti per poterli illustrare al municipio.

Ho chiesto una modifica del PGT che renda obbligatorio il parere di municipi in caso di modifica di sagoma o di sedime o di violazione delle norme del Pgt che regolano la forma degli edifici.

Il sopralzo di via Cordusio 2 – Ho già scritto su Arcipelago un articolo sul discutibile sopralzo dell’edificio di Hines in piazza Cordusio, avvenuto grazie ad un parere positivo della commissione per il paesaggio, che ha derogato dalle norme del Pgt, ed alla legge regionale sul risparmio energetico, eccessivamente favorevole ai proprietari rispetto alla legge nazionale, che ha consentito di aumentare la volumetria di circa 1000 mq. Ho chiesto di togliere alla commissione del paesaggio la possibilità di derogare dal divieto di ristrutturazione edilizia per i complessi edilizi con valore architettonico intrinseco, come è classificato l’edificio di via Cordusio 2, che è l’unico non sottoposto a vincolo monumentale tra quelli affacciati su piazza Cordusio.

Attualmente per derogare dal divieto è sufficiente presentare una idonea documentazione storico-documentale e avere l’approvazione al progetto da parte della commissione per il paesaggio. Ora la commissione non può essere considerata sufficientemente autorevole perché può avere tra i suoi membri uno dei progettisti, come è avvenuto in questo caso anche se non ha partecipato al voto.

Demolizione del Garage delle Nazioni in via Calderon de la Barca 2- Si tratta di un garage di proprietà privata progettato dall’Arch. Antonio Cassi Ramelli nel 1953-56 e realizzato dall’impresa Gadola nel centro storico vicino a corso di Porta Romana. La Regione Lombardia ha censito nel 2017 l’immobile tra i suoi beni culturali nell’Architettura in Lombardia dal 1945 ad oggi con relativa scheda scheda ed è pubblicato nel libro di Elisabetta Susani sulle opere di Cassi Ramelli con foto di Basilico ma il PGT ne consente la demolizione. E’ stato presentato un progetto di demolizione con costruzione di un edificio a torre di 13 piani e di altri edifici di 6 piani al posto del garage di 3 piani con destinazione residenza, ufficio e albergo su progetto dell’arch. Cucinella. Il progetto è stato approvato dalla commissione per il paesaggio ma non è stato esaminato dal municipio 1 che ha perso i poteri di controllo delle opere edilizie rispetto ai vecchi consigli di zona. Ha solo approvato la destinazione degli oneri di urbanizzazione e i residenti del quartiere, danneggiati dall’impatto del nuovo edificio, non ne sanno nulla.

L’edificio merita di essere conservato come il Garage Traversi in via Bagutta e ho chiesto di cambiarne la classificazione in complesso edilizio con valore architettonico intrinseco per non consentirne la demolizione. Va avviato al più presto un dibattito pubblico sulla conservazione dell’edificio con pubblicazione del progetto di trasformazione, incompatibile con lo stato dei luoghi.

Michele Sacerdoti



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