2 luglio 2019

URBAN PLANNING FOR DUMMIES

Milano e l'urbanistica per principianti


editoriale-2Mi ci sono adattato anch’io: titolo in inglese. Con rammarico. Per adeguarmi allo stile della comunicazione comunale soprattutto in materia di città (Smart City, Reinventing City … ). Questa volta però con un vantaggio: il termine urban planning è più preciso di “urbanistica” perché è diverso da urban design mentre “urbanistica” vuol dire l’una e l’altra cosa. Ai cultori del dibattito tra urbanistica come disciplina autonoma o come branchia dell’architettura fischieranno le orecchie. Il Piano di Governo del Territorio è urban planning, per me.

Tra i tre documenti del PGT vorrei parlare solo del Documento di Piano; del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole lascio la palla ai competenti, io non lo sono. Di che cosa sia il PGT lo ha spiegato Piero Cafiero ai nostro lettori nel marzo di quest’anno e mi sento dunque libero di andare al punto ed elencare una serie di considerazioni che non sono “osservazioni”*.

Prima di addentrarmi dico che questo è un documento che non si può e non si deve esaminare con superficialità o leggerezza anche solo per rispetto agli estensori che vi hanno dedicato competenza e impegno.

Che tipo di documento è il Documento di Piano, la principale tra le tre articolazioni del PGT? Il semplice ossequio alla norma di legge che lo prevede? Un documento politico? Un documento divulgativo? A chi è destinato?

È un documento politico: rappresenta la volontà e gli orientamenti della Giunta e dunque va discusso principalmente sul “piano politico” ma questo io per il momento non lo vorrei fare, m’interessa osservarne la struttura in relazione in particolare alla mia ultima domanda: a chi è destinato? È una struttura efficace? Ho dei dubbi.

Il mio modello di riferimento è un documento della Commissione Europea dal titolo REPORT OF THE HIGH-LEVEL EXPERT GROUP ON THE IMPACT OF THE DIGITAL TRANSFORMATION ON EU LABOUR MARKETS. L’argomento non c’entra, anche se interessantissimo, ma è la struttura che è importante. Non chiedo ai lettori di leggerlo ma solo di aprirlo per osservarne la struttura, l’impostazione, la coerenza degli argomenti e la grafica. Può essere un modello anche per noi che vorremmo una notorietà anche fuori di casa.

Per fare un po’ di ordine nel Documento di Piano mi piacerebbe che la prima parte fosse quella nella quale si spiega che tipo di percorso e di lavoro è stato fatto per arrivarne alla stesura , una sorta di premessa metodologica che rassicuri il lettore sulle “fondamenta” del documento.

editoriale-1

Subito dopo dedicherei uno spazio specifico allo “stato dell’arte” e non mi limiterei ad accenni sparsi. Questa Giunta è politicamente in continuità a quella che l’ha preceduta e anche il PGT in questione ricalca quello che l’ha preceduto per obiettivi e temi. Quali obiettivi non sono stati raggiunti ma soprattutto perché?

Di passaggio noto che nella legge si prevede la fase delle “osservazioni”* e mi domando perché non sia preceduta da una fase di “chiarimenti”, chiarimenti che gli interessati potrebbero richiedere per le parti del testo il cui senso sfugge. Probabilmente si ridurrebbero le osservazioni, per altro opportunamente organizzate ora dal Comune.

I cinque obiettivi del Piano sono: Una città connessa, metropolitana e globale – Una città di opportunità attrattiva e inclusiva – Una città green, vivibile e resiliente – Una città, 88 quartieri da chiamare per nome – Una città che si rigenera.

A ognuno di questi obiettivi dovrebbe far riferimento una strategia ma nel capitolo Strategie non si fa riferimento in maniera chiara a quale degli obiettivi ci si riferisca e questa è una critica radicale: nel capitolo Strategie e altrove si fanno continui riferimenti a specifici articoli del Piano dei Servizi e al Piano delle Regole; possibile che non siano stati inseriti i collegamenti ipertestuali in modo da rendere agevole la lettura? Siamo ancora alla tecnica ottocentesca delle note a piè di pagina o ancor peggio a quella di tutte insieme alla fine del testo? Smart City e non Smart Documents?

Ai tavoli di consultazione pubblica ma soprattutto nel team di elaborazione manca l’assessore al Bilancio e la Direzione Bilancio ed Entrate. Un Piano deve essere credibile anche dal punto di vista finanziario ma deve anche indicare quali azioni dipendano solo dalla volontà dell’amministrazione senza dover trattare con altri enti, istituzioni o privati e, così, una scala di priorità.

Non voglio annoiarvi troppo con minori osservazioni che ho in mente mi resta da rispondere alla domanda sui destinatari del documento.

Il legislatore italiano, come sempre, guarda se stesso o i suoi simili come destinatari/utenti delle sue norme. Nel mondo di oggi questo è intollerabile, soprattutto quando le norme riguardano una platea di cittadini vastissima e la politica “urbanistica” è proprio questo: un problema che concerne l’amministrazione locale, quella più vicina ai cittadini e il loro maggior numero (a proposito provate a digitare PGT nel pulsante di ricerca del Comune per trovare il Documento di Piano, buona navigazione).

A quando dunque un Documento di Piano for dummies? Ma anche meno: un semplice glossario? La comunicazione è politica.

Luca Beltrami Gadola

*) Le osservazioni sono uno strumento di partecipazione a disposizione dei cittadini per esprimere le proprie considerazioni riguardo gli atti di pianificazione urbanistica adottati.



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  1. Vittoria MoloneQual è il modo più semplice per mandare un contributo? Lo farò con piacere. Buone vacanze
    3 luglio 2019 • 09:44Rispondi
    • Luca Beltrami GadolaInviare i contributi a redazione@arcipelagomilano.org. Grazie
      3 luglio 2019 • 10:23
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