25 aprile 2019

DIGITAL TRANSFORMATION E POLITICHE PER IL LAVORO

Politiche attive per il futuro dell’occupazione in Europa


L’impatto del digitale cambia natura, qualità e produttività del lavoro. Un rapporto di dieci esperti consegnato alla Commissione Europea indica possibili strade per evitare che questo determini un’onda di disoccupati ed emarginati dal lavoro. È indispensabile attivare politiche innovative, come unica via per trasformare i rapidi cambiamenti della digitalizzazione da minaccia in opportunità per l’occupazione.

Se subìti passivamente, i fenomeni di digitalizzazione, globalizzazione, disomogeneità degli accordi sindacali e invecchiamento demografico porteranno a crescita delle disuguaglianze, cambiamento dirompente dei modelli di business, delocalizzazione del lavoro, svalutazione delle competenze e aumento del gap tra chi le ha e chi no. Questi fenomeni sono inarrestabili, in crescita e interconnessi tra loro, e chiamano i politici ad affrontarle, indicando tre capisaldi per la sfida che abbiamo di fronte.

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Primo, per i lavoratori. Il tema è coltivare competenze che preservino l’occupabilità, continuando a garantire le condizioni che fanno dell’Europa il posto dove tutto il mondo sogna di vivere. Secondo, imprese e relazioni sindacali devono dare forma alla dignità nel lavoro con misure che favoriscono qualità, salute, benessere, equilibrio tra tempo del lavoro e tempo libero. Terzo, si deve agire sui mercati e le loro istituzioni per puntare a costruire una società inclusiva e prevenire le polarizzazioni.

Dalle sfide, le politiche.

Per rendere le persone capaci di essere lavoratori attivi lungo tutto l’arco della vita gli esperti propongono di creare un Digital Skills Personal Learning Account, una dotazione di competenze che nasca e resti di proprietà del lavoratore, portabile di lavoro in lavoro, che gli consenta di contrastare l’obsolescenza lavorativa causata dalla rapida trasformazione digitale. Di più, realizzare servizi di counselling per la carriera e ambienti di apprendimento innovativi che garantiscano accessibilità a formazione qualificata, aggiornamento in digital literacy e adesione a comunità di pratica.

E oltre, agire nello specifico sugli intermediari del mercato del lavoro abbattere lo skill gap delle donne nelle STEM, il campo delle scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, ma anche per indirizzare specifiche azioni sui bisogni dei lavoratori a rischio automazione e con basse competenze.

La rapidità dei cambiamenti da digitale deve essere affrontata con politiche di adeguamento delle attuali strutture alla realtà esistente per dare forma a nuove relazioni sindacali. Temi emergenti sono promuovere la salute mentale di lavoratori sottoposti a forti stress da marginalizzazione e cambiamento, la necessità di equiparare i diritti dei lavoratori indipendenti ai dipendenti e di rinvigorire il dialogo sociale. Per farlo, si deve favorire l’espressione di bisogni e aspettative dal basso, con l’adozione di online platform moderate (Social Worknets) e invitare attivamente lavoratori, sindacati e gestori delle piattaforme a cooperare per migliorare i risultati di tutti (Social Digilogue).

Si deve lavorare alla creazione di un nuovo contratto sociale, puntando a fare evolvere il tessuto sociale in linea con il nuovo mercato del lavoro. Qui gli scopi si perseguono assicurando una protezione sociale neutrale contro disoccupazione, malattia e altre circostanze a prescindere dallo status lavorativo. Per ridurre il costo degli adempimenti necessari per legge a carico dei lavoratori con contratti non standard o che operano su piattaforme online si dovrebbe introdurre una Digital Single Window che automatizzi il calcolo di tasse e contributi abbattendo i tempi di rendicontazione che pesano sul professionista. Sul fronte proprio della tassazione, andrebbero adottate politiche attive di redistribuzione del valore della digital ownership, della proprietà dei dati, da considerare sia come capitale sia come lavoro e proprietà intellettuale.

L’Europa ha indicato la strada, il lavoro di domani non può aspettare.

Giovanni Vannini

Note: il documento completo è Report of the High-Level Expert Group on the Impact of the Digital Transformation on EU Labour Markets, Aprile 2019 – EUROPEAN COMMISSION – Directorate-General for Communication Networks, Content and Technology Directorate F – Digital Single Market, Unit F4 – Digital Economy and Skills; Directorate-General for Employment, Social Affairs and Inclusion Directorate B – Employment, Unit B1 – Employment Strategy.



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