20 dicembre 2016

MONITORARE L’ARIA A MILANO CON I CITTADINI

Un progetto per cambiare le cose dal basso


Non dubitate mai che un piccolo gruppo di cittadini consapevoli e impegnati possano cambiare il mondo; è l’unica cosa che, in effetti, lo ha fatto“. L’aforisma di Margaret Mead ci porta dal mondo delle esplorazioni antropologiche all’antropologia di casa nostra ponendoci davanti a un dilemma. Di fronte a un problema grave come quello di una risorsa vitale degradata e ridotta a elemento di danno per la comunità, l’aria, come reagiscono oggi i membri di questa? Dovendo sintetizzare, la situazione potrebbe essere descritta così. I capi della tribù: si riuniscono, fanno dichiarazioni, adottano misure che non risolvono, temono la perdita di consenso più del danno che la risorsa degradata sta causando. I componenti della tribù: si lamentano, subiscono il danno in silenzio, sentendosi impotenti, piuttosto che attivarsi.

04gerometta42fbAd entrambi – se motivati a risolvere il problema – manca qualcosa per agire. Ai primi, di percepire il consenso della comunità su misure più incisive. Ai secondi, che la loro azione in difesa della risorsa che sta loro a cuore non cadrà nel vuoto. Senza l’uno e l’altro elemento entrambi saranno sostanzialmente passivi.
Ecco perché Cittadini per l’aria propone il progetto di monitoraggio del biossido di azoto (NO2) al quale invito caldamente a partecipare tutti i lettori di questa pagina.

Come si svolge. Occorre aderire entro il 15 gennaio iscrivendosi all’associazione e confermando di voler partecipare al progetto NO2 NO GRAZIE. A fine gennaio, chi avrà aderito al progetto, potrà ritirare a Milano il kit per misurare l’NO2 che consiste in un campionatore passivo da collocare in strada nel luogo prescelto, davanti a casa, o alla scuola dei figli o vicino al proprio ufficio. Collocato il campionatore secondo le istruzioni, il campionatore lasciato nel medesimo luogo, farà tutto solo misurando da fine gennaio a fine febbraio 2017.

Nel campionamento passivo la cattura dell’inquinante avviene per diffusione molecolare della sostanza attraverso il campionatore. È un sistema semplice e pratico, perché i campionatori possono essere posizionati in ambiente senza bisogno di altri supporti e non richiedono manutenzione. Si presentano come una fiala di materiale plastico trasparente, chiusa da tappi alle due estremità. Riconsegnati dai cittadini a fine febbraio, i campionatori verranno analizzati in laboratorio e le medie di NO2 registrate durante il campionamento per ciascun punto, mappate sulla mappa di Milano.

Cos’è l’NO2. Il biossido di azoto (NO2) è un gas prodotto dalla reazione di azoto e ossigeno durante i processi di combustione. Gli ossidi di azoto, NOx, reagiscono in atmosfera dando origine all’NO2 che è un gas fortemente irritante, capace di danneggiare le membrane cellulari e le proteine. Concentrazioni elevate, come quelle che Milano e il suo agglomerato hanno cronicamente durante tutto l’anno, causano l’infiammazione delle vie aeree (tosse, bronchiti, oppressione toracica e difficoltà di respirazione), e possono portare al restringimento delle vie aeree polmonari, in particolare tra le persone con asma preesistente. Gli studi sugli effetti dell’esposizione a lungo termine al biossido di azoto sono stati associati a aumento della mortalità non accidentale, di malattie cardiovascolari, di ipertensione, e tumori ai polmoni oltre che di una significativa riduzione della funzione polmonare oltre che della capacità cognitiva nei bambini e negli anziani.

Lo studio VIIAS calcola che in Italia muoiano circa 23.000 persone all’anno per effetto dell’esposizione all’NO2. Prevalentemente in Pianura Padana. E ha calcolato che nel 2010, con una media di NO2 di 49 µg/m³, Milano avesse 179 morti causati dall’esposizione all’NO2 ogni 100.000 abitanti. Ma i dati Arpa (Agenzia Regionale Per l’Ambiente) indicano che nel 2015 Milano ha avuto una media annua di NO2 di circa 70 µg/m³ nelle principali centraline cittadine.

L’NO2 deriva in grandissima proporzione dai veicoli diesel le cui emissioni sono sostanzialmente fuori controllo anche per la gran parte degli ultimi modelli di ultima generazione (Euro 6) e che, per questo, già molte grandi città europee hanno deciso di bandire definitivamente entro il 2025. Per lo stesso motivo, a brevissimo, a seguito di una recente decisione del Tribunale di Düsseldorf ora al vaglio della Corte superiore, i diesel potrebbero essere banditi da molte strade delle principali aree metropolitane tedesche.

Perché la mappa. Se molti cittadini parteciperanno, potremo fornire alla città, alla cittadinanza e a chi la amministra, l’evidenza dei punti caldi dell’esposizione all’NO2 in città oltre che le medie registrate dai cittadini, strada per strada. Un contributo importante, soprattutto in considerazione del fatto che l’iter di approvazione del Piano urbano della Mobilità Sostenibile non si è ancora concluso, e che, quindi, si auspica di poter ancora intervenire evidenziando dati e criticità che necessitano di essere affrontati. E questa lo è.

Ciò che più avrà valore, tuttavia, sarà l’aver coinvolto i cittadini in prima persona a sperimentare, misurando un problema ambientale che li tocca da vicino. Ogni cittadino che avrà misurato, avrà una cifra – che non potrà cadere nel nulla – da ricondurre al suo punto di campionamento. Una cifra che equivarrà a un rischio sanitario maggiore o minore. Cifre di fronte alle quali i cittadini si faranno, ci auguriamo, sostenitori attivi di politiche più incisive producendo esattamente il consenso che abbiamo visto essere il problema dei capi tribù.

 

Anna Gerometta
presidente Cittadini per l’aria

 



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