22 marzo 2011

Scrivono vari 23.03.2001


Scrive Marco Spreafico – a proposito della ex Fiera Campionaria, via Senofonte. L’assessore Masseroli, la Moratti, Ligresti e compagnia possono ammirare da oggi il risultato: le costruzioni di City life sull’area ex Fiera di Milano. Abito da trentadue anni in un palazzetto di quattro piani costruito nel 1938 da un noto architetto austriaco. Una costruzione di grande armonia, plafoni a 3.20 mt dal pavimento, ampi locali e servizi di un tempo ovvero cantina, solaio, box. Tutto questo in via Senofonte la strada che costeggiava la vecchia Fiera da piazza Giulio Cesare. Di fronte a me si erge ora un palazzo di otto piani, dietro al quale ne sorge uno di tredici, contornati da altri in sequenza.

Quando CityLife iniziò a operare, i residenti costituirono un comitato per cercare di arginare la colata di cemento che, dopo la totale demolizione della fiera, stava per abbattersi sull’area. Il Comune avrebbe dovuto intromettersi tra i residenti e CityLife… L’assessore Masseroli nelle riunioni che avemmo in varie sale locali sembrava più un funzionario CityLife che un uomo al quale doveva interessare il futuro asssetto della città. Chiedevamo, cosa abbastanza modesta, che le nuove costruzioni arretrassero di 4 mt in più rispetto ai 6 mt. previsti dai progetti CityLife. Il Comitato perse su tutta la linea, si ritrovò anche a pagare un salato conto spese legali addossate dal Tribunale a esso.

Ai tempi del sindaco Casati quello che voleva abbattere il Castello Sforzesco per intenderci, fu demolito il Lazzaretto di Porta Venezia. Sull’area venne costruito il quartiere alla sinistra di corso Buenos Aires, uno dei luoghi più malsani e squallidi di Milano dove strade strettissime non vedono mai il sole a causa dell’altezza delle costruzioni. Il Comune di Milano, come tutte le Autorità che in modo imparziale dovrebbero farsi carico dell’interesse collettivo, spianò invece la strada agli interessi dei palazzinari, senza nessun onere avrebbe potuto, dovuto, imporre esso stesso limiti più consoni, più rispettosi della situazione urbanistica dei luoghi.

Ho voluto citare il Lazzaretto e corso Buenos Aires per sottolineare che 140 anni dopo il potere politico è sempre al servizio del mattone. Una veduta d’insieme sui cantieri CityLife da via Cassiodoro potrà convincere chiunque che di un così mostruoso alveare di case per ricchi a 10 000 €/mq Milano poteva anche fare a meno. Come vadano le vendite CityLife non lo so, ma ritengo che spendere un milione di euro per 100 mq in un appartamento di 2,70 m. di plafone richieda una fantasia limitata oltre che una modesta gestione dei propri soldi. Basterebbe il risultato CityLife per convincere i milanesi che l’Amministrazione Moratti non sarà ricordata con orgoglio nei secoli futuri.



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