SGUARDI SULL’AFRICA

Questa settimana cerchiamo di avvicinarci un po’ al continente africano. Per farlo non serve prendere l’aereo, ma utilizziamo due mezzi di trasporto altrettanto efficaci: immagine e pensiero. Sul territorio milanese, infatti, due realtà ci consentono di approfondire la nostra conoscenza di una terra a noi così lontana – l’Africa – forse scoprendo che poi tanto distante non è.

Dal 21 al 27 marzo inizia il 21° Festival Cinema Africano, appuntamento storico per gli appassionati di cinema. Il Festival è totalmente concentrato sulla cinematografia africana, asiatica e sud americana: oltre cinquanta nazioni raccontano storie attraverso la magia del cinema. Questo stimola uno scambio culturale tra diverse parti del mondo; attraverso cinematografie meno conosciute, possiamo insinuarci in interpretazioni sul Sud del Mondo differenti dall’informazione mass mediale italiana. È lampante, allora, la forza didattica del cinema che utilizza l’immagine per incuriosire all’intercultura. Il cinema come incontro, come scambio, come finestra sul mondo.

Da questa “finestra sul mondo”, si sporge anche Ingegneria Senza Frontiere (ISF), associazione con l’obiettivo di realizzare e diffondere pratiche e tecniche ingegneristiche che creino un progetto comune tra Nord e Sud del Mondo. Il 22 marzo sarà la Giornata Mondiale dell’Acqua, momento calzante per sensibilizzare le persone su un tema oggi critico. Vorrei concentrarmi, in modo particolare, sul Progetto Mambasa. Nato nel 2005 grazie a Padre Silvano Ruaro – missionario che lavora in Congo da più di trenta anni – che domanda a Veterinari Senza Frontiere (SIVtro Italia) e Ingegneria Senza Frontiere (ISF – Milano) di valutare lo stato di malnutrizione e risorse idriche del villaggio di Mambasa. Mambasa è situato nella regione del Nord Est della Repubblica Democratica del Congo, ha 40.000 abitanti, e una storia di dittature, guerre e atrocità che sono costate, non molto tempo fa, oltre 4 milioni di morti.

Il sopraluogo degli esperti del 2005 ha rilevato una situazione preoccupante: la maggior parte delle fonti d’acqua risultava inquinata; l’acqua era fra le principali cause di decesso. Grazie al supporto di ISF-MI sono stati realizzati i primi due pozzi, ed è stato monitorato lo stato dell’intero sistema idrico. Ma il progetto non vuole fermarsi qui, per il futuro si sono prefissati obiettivi indispensabili: facilitare l’accesso all’acqua potabile, migliorare le infrastrutture (pozzi, sistemi di pompaggio) e formare tecnici locali in grado di gestire autonomamente gli impianti. Inoltre, il Progetto Mambasa è determinato a valorizzare la figura della donna. La creazione di cooperative pilota avrà lo scopo di sensibilizzare, formare e rendere le donne emancipate. In breve, avvicinarsi all’Africa non è impossibile: l’immagine per conoscere, il pensiero per riflettere, l’azione per partecipare.

Paolo Schipani

 Per informazioni sul programma del Festival, clicca qui.
Con un piccolo gesto anche tu puoi contribuire a restituire il futuro ai bambini e alle donne di Mambasa.

 I RAGAZZI STANNO BENE
di Lisa Cholodenko [USA, 2010, 104′]
con Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson
 

Nic e Jules sono una coppia di donne che ha scelto di costruire una famiglia grazie al supporto dell’inseminazione artificiale. Grazie allo stesso donatore sono nati i due figli Joni e Laser. Il compimento dei diciotto anni della ragazza coincide con il desiderio del fratello di poter risalire al proprio padre biologico. La ricerca porterà i due ragazzi a conoscere un giovanile e intraprendente Mark Ruffalo. Un ristorante alla moda, un orto e il conseguente attaccamento a madre natura, una moto e un sapiente mix tra saggezza e ribellione contribuiranno a un rapido e sincero attaccamento da parte dei figli.

L’armonia familiare, frutto della laboriosa e costante opera delle due donne, così percepibile nelle fasi iniziali della pellicola, viene improvvisamente messa a dura prova proprio paradossalmente da colui che, seppur involontariamente, ha contribuito a crearla. Annette Bening è straordinaria nell’immedesimazione in questa figura che, per spirito di protezione verso i propri cari, è divisa tra quella materna e quella paterna. Julianne Moore interpreta sapientemente il ruolo di donna indecisa e inconcludente in balia dell’energia di tutte le personalità forti che la circondano.

La regista, Lisa Cholodenko, ha avuto il grande merito di portare al cinema una parte della sua vita privata. Lo ha fatto senza calcare la mano attraverso facili moralismi o drammatizzazioni sull’argomento. Ha scelto una via complessa, tortuosa, indissolubilmente ma proficuamente legata all’evoluzione dei singoli personaggi e alla capacità del pubblico di apprezzare l’impegno e la saggezza che hanno permesso la loro creazione.

I ragazzi stanno bene, oltre ad essere la traduzione del titolo della pellicola, è anche la reale percezione che emerge dal film. La regista, attraverso la rappresentazione di ogni minimo particolare della famiglia di Nic e Jules, vuole convincere lo spettatore della profonda similitudine con la quotidianità e le dinamiche della famiglia nell’accezione classica del termine. Come a dimostrarci che, se non c’è nulla di diverso, tutte le famiglie sono uguali.

 Marco Santarpia

 In sala a Milano: Apollo, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa, Colosseo, Plinius Multisala

 

questa rubrica è curata da Marco Santarpia e Paolo Schipani

rubriche@arcipelagomilano.org

 




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