22 febbraio 2011

EARTH SUMMIT 2012. E MILANO DOV’È?


Nei lunghi mesi della discussione sul PGT siamo stati sovrastati dall’incombere dei metri cubi costruibili. Per acquisire aree per interventi pubblici, per il risparmio energetico, per fare nuovi servizi: la risposta è sempre “facciamo più metri cubi”. Insomma più che un Piano per governare il territorio si è avuta l’impressione che fosse un Piano di Fabbricazione. Perché? Perché nel PGT non appare mai il ruolo delle risorse umane e come valorizzarle. E il concetto di risorsa ambientale si riduce all’entità delle superfici urbane da destinare al verde. In tutti c’era il dubbio; ma chi comprerà tutti questi metri cubi? Anche a livello dei non addetti ai lavori, era netta la sensazione di una “illusione immobiliare”. Illusione certo, ma non priva di rischi come ci ammoniscono le vicende statunitensi, irlandesi e spagnole.

Ma in città qualcosa si è mosso in ben altra direzione. La raccolta delle firme per i cinque referendum sulla politica ambientale per Milano è stato un fatto rilevante, come pure le iniziative di dibattito sulla “green economy” del PD milanese. Significativo il contributo del candidato Boeri alle primarie circa gli esempi delle città d’avanguardia dell’Europa per l’accoglienza per studenti, docenti e ricercatori ma anche imprese, o per il riuso delle abitazioni sfitte a Barcellona.

Certemente troppo poco per spezzare il provincialismo in cui è caduta Milano da qualche lustro: qui l’Amministrazione Civica ignora cosa si realizza nelle grandi città europee, in applicazione di convenzioni internazionali, al cui rispetto anche Milano dovrebbe attenersi. Mentre non riesce neppure a impostare un decente intervento strutturale per l’inquinamento da polveri sottili: teleriscaldamento dell’area milanese utilizzando il calore sprecato delle grosse centrali termoelettriche a pochi chilometri da Milano, e parcheggi di corrispondenza nelle stazioni delle Nord e delle FS nella Regione, per spostare su un rinnovato e civile sistema ferroviario il flusso dei pendolari su Milano. Programma vasto?

Certamente, ma finanziabile se spendessimo di meno facendo manutenzione invece di rifacimenti, se risparmiassimo informatizzando tutti i servizi civici e con la telemedicina nella sanità. Spendendo meno nel riscaldamento degli edifici con coibentazioni adeguate e risparmiando nel consumo di energia con pannelli solari per l’acqua calda e con pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici. Arrivando al 70% nella raccolta differenziata dei rifiuti, come a Salerno, e usando molto di più l’acqua calda dell’inceneritore Silla 2 di Figino.

Libertà Eguale, associazione di cultura politica attiva da dieci anni a Milano, intende promuovere la discussione di questi temi con l’iniziativa del prossimo sabato, 2 aprile, con un convegno presso la Unione Femminile in corso Porta Nuova 36. Sono invitate a partecipare tutte le associazioni, istituti, sodalizi, gruppi, ecc, che a vario titolo si interessano ai temi che riguardano il futuro della nostra città.

La discussione verterà sui contributi della metropoli milanese ai temi dell’Earth Summit del 2012, dopo venti anni dalla Conferenza di Rio che avviò la riflessione per lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta. In quella sede il futuro Sindaco di Milano potrà riferire su cosa la città ha fatto e cosa intende fare per promuovere la creatività delle risorse umane, sul come dar vita alle piattaforme tecnologiche suggerite dall’UE, nonché delle azioni per la indispensabile coesione sociale. Cosa intende fare per ridurre l’impronta ecologica che misura l’immenso territorio di cui ha bisogno Milano per produrre le risorse naturali che consuma nei suoi 180 Kmq. Infine cosa intende fare Milano per cooperare con altre città italiane ed europee, al fine di dialogare con le megalopoli dell’Oriente, vicino e lontano. Alle quali saremo sempre più collegati con la ferrovia, le telecomunicazioni e anche via mare, tramite la nuova “via della seta” dei progetti TRACECA e TAE, finanziati già negli anni 90 dalla UE.

 Maurizio Mottini

 

 



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