18 gennaio 2011

WIRED ITALIA: RACCONTARE IL FUTURO


Marzo 2009, anno 1, numero 1: nasce WIRED Italia, sedici anni dopo la prima uscita a San Francisco dell’edizione americana del giornale che racconta il futuro e le grandi idee che cambiano il mondo (*). Un incontro al porto di San Francisco tra il creatore di WIRED USA, l’italiano Louis Rossetto, e Riccardo Luna mette le ali al sogno di realizzare il magazine anche in Italia, una novità nel panorama editoriale capace di intercettare un mondo in rapidissima evoluzione e di presentare la forza d’urto di nuove idee e progetti.

Qualche esempio tra i tanti documentati negli ultimi mesi sulle pagine di questo mensile attento alle tecnologie, ma anche alle persone, curioso di novità e start up da raccontare, a partire dall’architettura. Una casa a basso costo (centomila euro) e basso impatto ambientale, una piccola centrale produttrice di energia progettata dall’architetto Mario Cucinella: entro l’anno i primi 50 alloggi saranno costruiti a Settimo Torinese in un’area per l’edilizia sperimentale. Un albergo di oltre 30mila metri quadrati dentro una centrale eolica al largo di Stavanger, un’area con notevole appeal turistico della Norvegia: un progetto a firma di architetti portoghesi con l’intento di sfatare l’idea che gli impianti eolici deturpino il paesaggio.

Architettura dinamica e nuove tecnologie nel campo della prefabbricazione: l’avveniristico grattacielo dell’architetto David Fisher – 80 piani e 420 metri di altezza – in grado di ruotare con il sole. Il primo sorgerà a Dubai, poi replica a Mosca. E per la tutela dell’architettura del passato CyArk, progetto ideato dall’ingegnere iracheno – americano Ben Kacyra per ‘scannerizzare’ i siti archeologici in pericolo a causa di guerre, cambiamenti climatici e inquinamento e accelerare le operazioni di restauro. Molti i progetti innovativi sul versante delle tecnologie dei materiali, come Cyber Tyre, il pneumatico ‘intelligente’ frutto di una collaborazione tra Pirelli, Politecnico di Torino e Milano, Università di Berkeley. Dotato di sensore interno, grande come una moneta da due euro e con la capacità di calcolo di un personal computer, sarà in grado di trasmettere informazioni preziose al guidatore, pressione delle gomme, numero di giri e relativa usura, fino al rallentamento automatico della vettura in caso di fondo stradale bagnato.

Evoluzioni radicali anche nel campo delle protesi per arti inferiori grazie ai risultati dell’ingegneria dei tessuti, che si pone l’obiettivo di sostituire parti meccaniche delle protesi con componenti biologiche generate in laboratorio a partire dalle cellule staminali del paziente, rendendole biocompatibili e personalizzate. Obiettivo ultimo: costruire gambe artificiali in grado di funzionare come quelle umane e cancellare con la tecnologia la parola disabile. E ancora, nuove sfide nel campo dell’impegno sociale. Il Ready to use food, cibo salvavita ideato dalla pediatra italiana Marzia Lazzerini e prodotto localmente in Angola nelle cucine dell’ospedale Divina Providencia e in altri paesi africani tormentati dalla denutrizione infantile: un’idea per rivoluzionare il trattamento dell’emergenza alimentare, grazie a pastelle o barrette ipercaloriche composte quasi esclusivamente da ingredienti locali, dal centrifugato di noccioline all’olio di palma; a smentire la denominazione di origine controllata rimane solo il latte in polvere che per ora è impossibile non importare dall’Europa. I bimbi denutriti possono così essere alimentati in famiglia, evitando settimane di ricovero ospedaliero.

E l’iniziativa formativa del Barefoot College in India, che insegna ai cosiddetti ingegneri scalzi, donne dei paesi in via di sviluppo provenienti un po’ da tutto il mondo, a installare impianti fotovoltaici per portare energia elettrica ai propri villaggi. Non poteva mancare anche un’idea nuova per la navigazione nel cyberspazio: un motore di ricerca alternativo a Google/Bing – una tecnologia per il web capace di comprendere le stringhe di testo sulla base di una simulazione del ragionamento umano. Ideata da Lorenzo Thione e soci e venduta a Microsoft per una cifra da superenalotto. Ailati. Riflessi dal futuro Italia 2050 è stato il titolo evocativo della mostra al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, a cui Wired ha collaborato facendo dialogare scienziati, pensatori e film-maker ‘produttori’ di futuro, chiamati a indicare priorità e parole chiave per il nostro paese nei prossimi decenni.

Rita P. Bramante

(*) http://www.wired.it/



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