12 gennaio 2011

La speranza e l’aspettativa che poniamo in Pisapia e nel PD


Un po’ in ritardo (causa influenza) ecco gli auguri/auspici della Fabbrichetta per il 2011 milanese

Chi non fa gli Auguri di Buon Anno è certo un maleducato e La Fabbrichetta ci tiene al suo buon nome.

Ma si sa, gli Auguri ad un certo punto divengono, più che una propensione spontanea dell’animo, un atto di speranza, tanto più necessaria quanto più l’esperienza trascorsa è sembrata tradire le attese tante volte nutrite.

Più che una disposizione d’animo quindi, l’Augurio è per noi un esercizio di volontà con cui quasi ci costringiamo a credere che il 2011 sarà finalmente, anzi dovrà essere, un Buon Anno, prima di tutto per Milano.

L’augurio è una convenzione, ma la convenzione lascia trasparire sempre un sentire, un condividere, un desiderare, che occorre, nel nostro caso particolare di gruppo polifonico di voci, meglio esplicitare, nel momento in cui l’anno nuovo inizia.

E che anno: il 2011 sarà per Milano anno di sfida politico amministrativa, e di nuovo speranza ed augurio s’intrecciano con la pesantezza della condizione attuale.

Quest’anno saranno quasi 20 anni che la sinistra non governa la città!

Il primo augurio è quindi che Giuliano Pisapia sappia trovare i toni, i contenuti e le formule giuste per fare del centrosinistra la nuova maggioranza nella città.

Certamente è un compito pesante, per certi aspetti immane. Indicare una prospettiva di cambiamento oltre il lungo inverno berlusconiano, mobilitare verso di essa tanti soggetti, sociali, culturali, partitici, ciascuno dei quali attento alle proprie prerogative, alla visibilità, agli interessi, alle sensibilità. Infine trovare le parole ed i contenuti giusti sia per riportare al voto tanti scontenti, che per portare verso il centrosinistra anche i disillusi del centrodestra. L’uomo si è preso del tempo per prendere fiato (e va be’ pure un po di vacanza sull’isola…)..

Ma ora siamo nel 2011, e tempo non ne resta più molto. Le carte sul tavolo si vanno componendo: Moratti sarà la candidata del centrodestra, Albertini ha rinunciato, il Terzo Polo comunque si presenterà.

Il primo Sincero Augurio di Fabbrichetta va quindi a Giuliano Pisapia, ed è sinonimo della nostra speranza che sappia trovare rapidamente la formula giusta per valorizzare le energie sociali e politiche, individuali e collettive, che si sono espresse anche nel gioco delle Primarie, energie che sarebbe sbagliato, e miope politicamente, mettere ora in un cantuccio per lasciare spazio solo a formule partitiche. In questo sarà decisiva anche la capacità di unire con sé i candidati alle primarie, assecondando e sviluppando gli impegni da tutti declamati, chiedendo a tutti di lasciare indietro scorie, ipersensibilità e protagonismi ormai fuori luogo. Prenda in mano la situazione il candidato sindaco e ci dica se intende raccogliere dietro una sua lista quanto di meglio la società civile esprime e quanto le primarie hanno prodotto. Se non se la sente lo sica subito. Cosippure se intende legittimare con il suo nome solo alcune parti della sinistra. Abbiamo bisogno di chiarezza.

Tanti Auguri, Caro Giuliano.

Il secondo ed altrettanto sincero augurio va necessariamente al PD.

Un Partito in profonda crisi d’identità, la cui prostrazione spaventa tutti quelli a cui sta a cuore una rinascita milanese..

Il Partito Democratico sarà pure un amalgama mal riuscito, ma pensare che senza di esso, senza la mobilitazione dei suoi iscritti, simpatizzanti ed elettori, si possano incrociare le armi con il centrodestra è pura illusione. D’altra parte, il morale è sotto i tacchi, e la confusione regna sovrana. Soprattutto non si riesce a cogliere quello stacco politico culturale, quella resipiscenza, che riporti il suo composito gruppo dirigente verso lo spirito originario della sua fondazione, e prima ancora dall’Ulivo, distogliendolo dalle continue, sorde e feroci, lotte interne, tutte centrate sugli organigrammi, a dividersi una torta peraltro sempre più ridotta. D’altra parte nel Partito Democratico vivono ed operano tante risorse, civili, sociali, culturali, di cui non si può pensare che restino ancora a lungo come inerti di fronte alla imbarazzante debolezza del suo gruppo dirigente.

Resta allora la speranza e con essa l’Augurio.

Speriamo che le elezioni comunali del 2011 impongano al Partito Democratico, con l’urgenza e l’importanza di una competizione elettorale così fondamentale, uno sforzo straordinario di apertura, di recupero dello spirito “unificante” dell’Ulivo. L’Ulivo provò a mettere insieme le migliori forze riformatrici ,laiche, cattoliche, ambientaliste, socialiste, liberali e repubblicane.

Esca il PD milanese dal suo “splendido” isolamento, prenda l’iniziativa , chiami ad un tavolo Boeri e Onida e le forze civili,politiche e associative che sono con loro, ma anche le forze politiche riformatrici. Lanci un Progetto di Rinascita Municipale e di Lista Municipale che rompa gli steccati e faccia uscire la principale forza riformatrice dall’isolamento,aiutando così anche Pisapia e perfino il terzo polo ad avere un interlocutore al secondo turno…

Tanti Auguri, Caro Partito Democratico.

Infine, senza indulgere in autocelebrazioni, permetteteci di farci e farvi gli Auguri.

Fabbrichetta è nata 5 anni fa per favorire un rinnovamento della sinistra milanese,nella direzione di un servizio a Milano ed ai Milanesi, costruendo nel suo piccolo s’intende, un luogo di libertà, di scambio d’opinione, di riflessione e, perché no, anche di confronto appassionato e perfino polemico, accettabile se condotto con lealtà.

Il 2011 ci vedrà ancora più determinati a svolgere il nostro compito, almeno così ci auguriamo, sperando che il nuovo anno si porti via il ventennio del rancore e della Brutta Milano, per aprire la nuova stagione di una Bella Milano.

Questo è l’Augurio che vi facciamo, che ci facciamo, e che facciamo a Giuliano Pisapia, al Partito Democratico, ed a tutte le forze e le persone che sperano ed operano per il cambiamento.

Pier Vito Antoniazzi




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