21 dicembre 2010
Cap.II – Chi dei lettori ha avuta la sventura di leggere quel semenzaio di menzogne che è la storia sacra, sa, presso a poco, come è tagliato el Barchett di pover, scimiottaggine di quello che salvò il più grande degli ubbriaconi: Noè. È un grosso barcone tutto a fessure che si aguzza alle estremità convergendosi e fa pancia smisurata nel mezzo, ove sorge una casettina sucida dalle continue carezze dei passeggieri, foggiata come quei bijou svizzeri, bucata alle pareti e agli usci, per lasciarne uscire il fetore condensato dalle trasudazioni di quaranta viaggiatori, ivi pigiati (continua)
Paolo Valera*
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