21 dicembre 2010

LA PAURA ARRIVA CON LA TV


Per vincere a Milano bisogna sconfiggere la paura. La fortuna della destra è stata principalmente quella di essere riuscita a far credere ai cittadini, specie a quelli più in difficoltà, che tutti i loro problemi dipendono dall’immigrazione. Se si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, se i propri figli non hanno un futuro, se non si può avere una casa popolare, se non si trova un lavoro, se si fa fatica ad avere un posto all’asilo nido, se persino non c’è un posto a sedere sulla 90/91… E’ colpa dell’immigrato! La destra e in particolare la Lega, con questa strategia, hanno costruito la loro fortuna elettorale sulla paura, sull’egoismo e sull’individualismo. La sinistra ha balbettato, ondeggiando tra la tentazione di inseguire la destra sui temi securitari e una sorta di “buonismo” giustificazionista, con il risultato di perdere il consenso proprio nel suo elettorato potenziale, basta vedere i risultati nei seggi della periferia.

E’ proprio nel voto in periferia che si gioca la partita per battere la Moratti. Per questo la sinistra deve tornare a mettere in campo la propria “narrazione”, non con una sterile testimonianza di presunta purezza, ma sporcandosi le mani; ascoltando, interpretando, rappresentando concretamente le giuste e legittime aspirazioni di tanti cittadini milanesi. A partire da un’amministrazione milanese che anziché pensare di far cassa svendendo il territorio e le aziende di servizio, utilizza il proprio patrimonio ridistribuendo la ricchezza a favore dei più deboli. Combatte la speculazione a partire dall’immenso patrimonio edilizio inutilizzato. Investe in sevizi utili ai cittadini e alle attività economiche: trasporto pubblico, banda larga, cultura, valorizzazione dei beni artistici e architettonici.

Dopo il risultato delle primarie che ha scelto il candidato della sinistra, sarebbe cosa buona e giusta evitare di attardarsi in alchimie politiche, sapendo che è meglio una alleanza “larga” a una “stretta”, evitando la sterile contrapposizione tra “società civile” e partiti, ma guardando tutti con umiltà e generosità al lavoro immane che nei prossimi mesi occorre fare per sconfiggere la “paura”. A nessuno sfugge, tanto meno a Giuliano Pisapia, la difficoltà dell’impresa. Le ingenti risorse, messe a disposizione dalla famiglia Moratti, serviranno soprattutto a intercettare il voto popolare attraverso la televisione. La grande forza della sinistra è quella di poter disporre ancora di tante donne e uomini che, se fortemente motivati, sono capaci di ogni sacrificio pur di battere ogni via, bussare a ogni porta, per convincere altre donne e altri uomini che un altra città è possibile.

Solo una città aperta e solidale può dare opportunità a chi è oggi in difficoltà, non si tratta solo di nobili valori ma di una possibilità concreta che proprio la storia di Milano ci ha insegnato. Non bisogna essere degli economisti per sapere che allargando la base produttiva aumenta la ricchezza, il problema è come viene distribuita, se invece di scatenare la guerra tra poveri, si incominciasse ad affermare un po’ di giustizia sociale, forse anche una parte del voto popolare tornerebbe alla sinistra. Milano non è mai stata una città di destra, la destra ha vinto dopo tangentopoli e con il fenomeno della nuova immigrazione, attraverso il populismo e la demagogia. Ora è venuto il momento di mettere in campo i contenuti di una proposta concreta e forte, questo è il compito di una politica alta e nobile che vuole cambiare la nostra città.

 

Marco Cipriano



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