15 dicembre 2010

EXPO: CHI LAVORA DAVVERO


I lettori di Arcipelago avranno notato che nei numeri scorsi figurava in prima pagina il rosso logo di Expo Diffusa e Sostenibile (EDS), inserito in un banner che appare nuovamente in questo numero, per accedere al portale on line (www.eds.dpa.polimi.it) creato per consentire a tutti di partecipare al progetto in corso presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura (DPA) del Politecnico, cofinanziato dalla Fondazione Cariplo. Molti ricorderanno che l’iniziativa di Expo diffusa prese le mosse dalla petizione che io e Paolo Deganello pubblicammo a fine marzo 2009, con la quale proponevamo, in alternativa all’Expo dei padiglioni confinata nel sito in prossimità della Fiera, di realizzare una manifestazione diffusa nel territorio utilizzando le numerose risorse già disponibili.

Questa soluzione avrebbe consentito di evitare i gravi inconvenienti, documentati in alcuni incontri organizzati dall’Ordine degli Architetti, verificatisi dopo le Expo di Hannover e Siviglia, e in minor misura di Lisbona, di ritrovarsi con la gravosissima eredità di un’area piena di padiglioni in rovina, abbandonata e irrecuperabile anche dal punto di vista urbanistico. Era nostra convinzione che l’Expo di Milano potesse essere colta quale occasione per riorganizzare il territorio nella forma di una metropoli sostenibile per far fronte alla crisi, e che proprio la crisi economica planetaria, tuttora irrisolta, potesse costituire la condizione per rinegoziare con il BIE (Bureau International des Expositions) la formula ormai obsoleta della manifestazione, di cui l’edizione di Shangai, da poco terminata, sembra essere stato il magniloquente epilogo.

Il dibattito che seguì alla nostra petizione – che ha raccolto più di 1400 adesioni – sembra sia servito anche a riformulare il progetto di masterplan presentato dalla consulta dei cinque architetti, capitanati da Stefano Boeri, che hanno proposto un “orto planetario” con grandi serre invece dei soliti scatoloni inizialmente previsti dal progetto che accompagnava il dossier di candidatura. Ma successivamente anche questa idea si è molto contaminata, a causa dei cospicui interessi che accompagnano l’operazione e soprattutto perché le aree destinate all’Expo non sono pubbliche, ed è stato deciso che dopo la manifestazione dovranno essere valorizzate e urbanizzate sia per contribuire agli ingenti costi sia per soddisfare le pretese dei proprietari. Il sito Expo ormai ce lo dobbiamo tenere. Ma considerato che i tre miliardi e mezzo di euro originariamente previsti per realizzarlo si sono ridotti a meno della metà, non è proprio possibile immaginare cosa si riuscirà a fare di tanto interessante da attirare nel 2015 a Milano gli ipotizzati 29 milioni di visitatori.

Noi nel frattempo siamo comunque andati avanti con la nostra proposta. Anche perché, dopo averla presentata agli stati generali dell’Expo, organizzati da Formigoni nel luglio dello scorso anno, siamo stati invitati dalla Fondazione Cariplo a presentare una domanda di cofinanziamento per portare avanti la nostra azione finalizzata a valutare e promuovere le opportunità di realizzare l’Expo 2015 anche come manifestazione diffusa nel territorio regionale attraverso interventi ecosostenibili a scala generale e locale. Qualcosa di simile a quanto si realizza ogni anno con il Fuori Salone in occasione del Salone del Mobile che, in tutta autonomia rispetto alla manifestazione ufficiale che si tiene in Fiera, appare perfino più importante e con una forte integrazione ed effetto di coinvolgimento della città.

Il contributo della Fondazione Cariplo, sommato a pari risorse messe a disposizione dal Politecnico, ci ha consentito di passare da un impegno esclusivamente volontario a una attività meglio organizzata con la costituzione di un gruppo di ricerca che ha consentito di affinare i contenuti, verificare le ipotesi, avviare contatti con differenti soggetti pubblici e privati e soprattutto progettare e realizzare il portale di partecipazione on line cui abbiamo accennato. Va detto che il ricorso a un portale di partecipazione on line ci è stato suggerito dal Direttore Area Ambiente della Fondazione Cariplo, dottoressa Elena Jachia, e il fatto di averlo realizzato ad hoc in collaborazione con il Centro Metid del Politecnico (www.metid.polimi.it) ci ha consentito di mettere a punto uno strumento che sta dando degli ottimi risultati.

Essendoci posti l’obiettivo di assumere quale riferimento di scala territoriale almeno la nostra regione, il gruppo di ricerca Expo Diffusa e Sostenibile (EDS) ha condotto una ricognizione degli strumenti di pianificazione territoriale della Regione Lombardia e delle dodici province lombarde. Parallelamente, i ricercatori di EDS hanno attivato una rete di relazioni istituzionali a livello regionale, provinciale e comunale tesi ad acquisire conoscenza dei progetti territoriali previsti dagli enti locali, nonché le risorse e le potenzialità rilevate dalle singole amministrazioni.

In particolare, sono stati avviati rapporti con la Regione Lombardia, Direzione Generale Presidenza, Struttura Centrale “Attuazione Progetti Speciali ed Expo 2015”, che ha il compito di coordinare tutti gli interventi connessi (direttamente o indirettamente) con l’Expo 2015, previsti sul territorio lombardo, nell’ambito di uno specifico Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) attualmente in fase di elaborazione. Analogamente, sono stati avviati rapporti con l’Unione delle Province Lombarde (UPL), che si sono consolidati attraverso il patrocinio di EDS, mentre sono stati attivati contatti diretti anche con le singole province, ottenendo finora un riscontro positivo, più o meno avanzato a seconda dei singoli casi, dalle Province di Bergamo, Mantova, Milano e Varese.

Riguardo allo scenario territoriale di riferimento della ricerca che, nell’ottica di una evoluzione dell’Expo 2015 verso obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, è stato impostato in relazione alle direttrici territoriali storiche che da Milano si estendono al resto della regione, sono stati attivati contatti diretti anche con i singoli comuni intercettati da undici corridoi della mobilità regionale. In totale, sono stati finora contattati 280 comuni non solo lombardi, ottenendo un riscontro positivo da parte di alcuni di essi, che hanno proposto progetti ed eccellenze locali riconducibili all’Expo anche assai diversi tra loro: ecomusei e foreste di pianura esistenti, ma anche cascine, ville e edifici industriali dismessi, testimonianze di archeologia industriale da recuperare, spazi aperti da valorizzare o percorsi ciclopedonali da realizzare. Altri comuni stanno invece gradualmente prendendo contatti con il gruppo EDS in seguito all’apertura del portale on line avvenuta lo scorso 27 ottobre, nel quale cominciano a essere registrate idee, programmi, progetti ed esperienze in corso o anche già compiute che il gruppo di ricerca EDS seleziona in funzione dell’attinenza alle tematiche, peraltro molto ampie, di Expo 2015 e soprattutto alla loro sostenibilità espressa in tutte le possibili declinazioni.

Oltre ai contatti rivolti a favorire la partecipazione delle amministrazioni locali ne sono stati avviati molti altri indirizzati ad altri soggetti imprenditoriali, professionali e associazioni di vario genere. Tra più significativi l’ADI (Associazione per il Disegno Industriale www.adi-design.org) che, oltre a concedere il patrocinio, ha fatto conoscere EDS ai propri associati, alcuni dei quali hanno messo volontariamente a disposizione la propria competenza professionale per collaborare al successo dell’iniziativa. Anche Assimpredil Ance, associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza (www.ance.it), oltre ad aver concesso il proprio patrocinio, sta valutando assieme a noi le modalità di una possibile partecipazione al portale EDS tramite la propria iniziativa “Milano nei Cantieri dell’Arte” (www.milanocantieridellarte.it), che potrebbe essere grandemente valorizzata in occasione dell’Expo 2015 perché costituisce un’ulteriore motivazione di grande contenuto, imprenditoriale, tecnologico e culturale e per mettere in evidenza le eccellenze storico monumentali del nostro territorio assieme agli interventi di recupero e restauro che su di esse sono stati realizzati negli ultimi dieci anni. Un altro rapporto molto promettente è quello avviato con la Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali (www.promos.milano.com), che ha costituito nove tavoli tematici per far fronte alle esigenze di Expo 2015 nei settori che vanno dall’imprenditoria alla finanza, dalla cultura ai giovani e che dovrebbe consentire di mettere il portale EDS a disposizione dell’enorme dotazione imprenditoriale costituita dalle aziende di ogni livello della provincia di Milano.

Desidero infine citare l’esperienza già in fase di attuazione avanzata riguardante la Villa Reale e il Parco di Monza, che ha attuato la costituzione di un tavolo attorno al quale si sono raccolti soggetti pubblici, privati e associazioni interessati a impegnarsi per dare il massimo risalto e concretezza alla valorizzazione di questo enorme patrimonio storico, monumentale, agronomico botanico e culturale fino ad oggi misconosciuto, di cui risulta noto a livello internazionale soprattutto l’autodromo situato al suo interno. Attorno a questo tavolo siedono oltre al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza di cui fanno parte la Regione Lombardia, i comuni di Milano e di Monza, il Ministero dei Beni Culturali, la Provincia di Monza e Brianza, la Camera di Commercio Monza e Brianza, anche la Scuola di Agraria del Parco di Monza, la Confederazione Italiana Agricoltori di Milano, Lodi, Monza e Brianza, l’Associazione Città Persone e il gruppo di ricerca EDS. Il tavolo in questione ha già dato corso alle proprie attività per mettere a punto un programma di azioni che possano favorire la valorizzazione delle enormi risorse disponibili, cercando di affrontare innanzi tutto la questione dell’accessibilità con adeguati mezzi pubblici, attualmente grandemente insufficiente.

Un’ulteriore considerazione la voglio riservare al significato e valore di Expo Milano 2015 e riguarda il fatto che è assolutamente indispensabile che sia mantenuta alta la guardia rispetto alle possibili derive commerciali, per evitare che da manifestazione culturale di alto profilo si possa, anche inconsapevolmente, trasformare in una enorme e assurda fiera gastronomica come l’ipotizzata mensa lunga in chilometro e mezzo potrebbe in definitiva apparire. Insomma bisogna entrare nell’ordine di idee di non limitarsi a offrire ai visitatori un’esperienza da grande luna park del cibo. Bisogna invece consentire ai visitatori, rivolgendosi soprattutto ai giovani, di trattenersi tra noi e con noi per visitare le eccellenze del nostro territorio vivendo per qualche giorno la propria vita quotidiana fatta non solo di alimentazione ma anche di turismo, cultura, divertimento, sport, ospitalità e tutto quanto un giovane può immaginare di fare durante una vacanza intelligente ma coinvolgente e divertente, nel segno della sostenibilità.

Per concludere sollecito i lettori di Arcipelago a visitare il portale EDS e a partecipare con le proprie proposte, segnalando idee, programmi o progetti che potrebbero far parte del complesso scenario che ci si propone di costruire anche attraverso la procedura di georeferenziazione che si mette automaticamente in atto al momento della formulazione delle schede. Il progetto si propone infatti di avviare con l’inizio del 2011 una nuova fase tesa a verificare le pratiche di accompagnamento dei principali progetti sul territorio e di favorire e avviare processi di cooperazione finalizzati alla realizzazione di alcuni interventi emblematici. I modelli di partnership ipotizzati in questa prima fase che si sta attualmente concludendo, l’interesse che il progetto ha saputo indubbiamente suscitare e la comunità sempre più ampia di soggetti coinvolgibili anche con la partecipazione di tutti, renderanno senza dubbio più efficace la prosecuzione delle attività di Expo Diffusa e Sostenibile da qui al 2015.

Emilio Battisti

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti