30 novembre 2010

IL PD E LO SCALO LEOPOLDA


Il primo fine settimana di novembre si è sentito l’eco profondo del fischio di un treno venire da Firenze, un treno che in qualche modo era partito da Milano. Giuseppe (detto Pippo) Civati 35 anni al secondo mandato in regione Lombardia – il consigliere regionale più votato con oltre 10.000 preferenze dopo Formigoni – e Matteo Renzi 35 anni, eletto da poco più di un anno sindaco di Firenze – vincente alle primarie nonostante l’ostilità delle gerarchie locali del PD – hanno organizzato insieme a tanti altri il convegno “Prossima fermata: Italia”.

E’ stata una alchimia felice tra due città così differenti: Milano, seria operosa forse un po’ introversa, ma attenta e dinamica nonostante una pessima amministrazione pubblica locale che la trattiene e la appesantisce da molti anni; Firenze centro di arte e bellezza, culla del Rinascimento, città dove le migliori menti di quel tempo hanno creato la cultura sulla quale ancora oggi l’occidente fonda le proprie basi. Due caratteri l’uno serio, preparato che approfondisce le questioni e un po’ timido, l’altro più pratico, diretto che, forse ragiona più d’istinto ma entrambi in sintonia con i bisogni e le necessità urgenti di questo paese, consapevoli della necessità di una nuova politica e di un nuovo gruppo dirigente.

Così è nata l’iniziativa con l’idea di far partire un treno carico di idee, di proposte e di persone che su quelle idee hanno lavorato, da portare in giro per l’Italia, un treno sempre aperto a ogni stazione: chiunque può salire per raccontare la propria proposta. Alla stazione Leopolda di Firenze, questo è il nome dello spazio (ex – scalo ferroviario) dove si è tenuto per tre giornate il convegno, hanno partecipato 6800 persone tra la sera di venerdì, l’intera giornata di sabato e la mattinata di domenica; sono arrivati più di 1200 contributi, ciascuno aveva 5 minuti per esporre il proprio tema senza “distinzione di razza, religione o credo” (dal diciottenne simpatizzante, al noto parlamentare). Unica regola era quella di non parlare del PD ma solo del Paese: Una parola, uno slogan e una proposta.

Questa modalità ha liberato la creatività delle tantissime persone che hanno partecipato con il risultato di avere avuto una enorme varietà di proposte e quindi una ricchezza culturale con pochi precedenti. La suggestiva ex-stazione era sempre piena di persone, sempre attente e coinvolte, forse perché alla Leopolda si è anche scherzato, si è mangiato, e alla sera si poteva pure andare a vistare Palazzo Vecchio, invitati direttamente dal sindaco. Il convegno è stato anche un successo sul piano della comunicazione multimediale: tantissimi accessi alla pagina Facebook (con Renzi che leggeva in diretta i commenti), almeno quattro dirette in streaming dell’evento (perfino dal sito del Corriere della Sera) oltre alle migliaia di contatti sul sito www.prossimaitalia.it (a proposito qui potete farvi una idea più precisa). Ora si cercherà di far lavorare le persone in rete e di immaginare una tabella oraria e dei percorsi di questo treno, che spero presto possa arrivare a Milano, magari per dare una mano al candidato sindaco del centrosinistra appena uscito dalle primarie.

Marco De Allegri



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