26 ottobre 2010

Scrivon Vari 26102010


Scrive Carlo Galantini a proposito del Dito di Cattelan – Credo che i tempi siano maturi perché si dica ciò che si pensa senza timore di non essere politically correct.  Cattelan è ormai abituato a violentare Milano e i milanesi con le sue maliziose e furbesche trovate che nulla hanno a che vedere con l’arte, tradizionale o contemporanea che sia.  Penso ancora ai bambini impiccati in Piazza 24 maggio. Opera che ha fatto indignare a tal punto che un povero cittadino, che ancora credeva di essere legittimato a far valere il gusto e il buon senso, si è spinto ad arrampicarsi sull’albero per liberare i tristi manichini per poi finire rovinosamente a terra procurandosi serie lesioni.  Non ricordo bene ma mi sembra che vi sia stato un processo contro il predetto benemerito con conseguente ‘sconcia’ condanna al risarcimento danni all’opera d’arte (!!??). Ora viene l’imposizione di un enorme dito medio da mettere in c…. alla Borsa, accompagnato dalla ancora più dannosa mostra di altre “opere” del noto mistificatore!    Se in qualche modo il Comune di Milano sarà tenuto a spendere una lira in conseguenza della performance di Cattelan mi auguro che la Corte dei Conti faccia il suo lavoro. Per il momento sono convinto che in tutte le sedi e con tutte le nostre forze si debba chiedere al Sindaco di Milano di togliere immediatamente la scultura di Cattelan e di non promuovere più sul suolo Milanese alcuna manifestazione del medesimo artista, i cui messaggi più che essere poco comprensibili NON ESISTONO!!!

Scrive Guido Martinotti a proposito del Dito di Cattelan – Mi sembra che Italo Lupi ci abbia dato, con la sua competenza tecnica e sensibilità estetica, la migliore interpretazione della questione Cattelan. Io penso che dovrebbe stare lì, anche se è solo una battuta o uno sberleffo. Oggi possiamo ancora leggere i graffiti di Pompei (che non sono opere d’arte, ma alcuni in un cero senso si) perché non sono stati cancellati e ci riportano a secoli di distanza stati d’animo e costumi che altrimenti non conosceremmo. Sta bene lì più che in un museo Guido Martinotti

Scrive Gabriele Pelosi a proposito dell’articolo di Cipriano – Ho letto con molto interesse l’articolo di Marco Cipriani. Ritengo che i suoi giudizi sulla giunta Moratti siano fin troppo moderati. Se vuole una dimostrazione dei guasti che la giunta suddetta ha compiuto in Milano, venga  a farci visita in via Perini, conti quanti semafori hanno installato sulla ex gronda nord e si faccia un’idea. Qui, anche chi ha votato Moratti non ha dubbi sull’interesse privato in atti d’ufficio di qualche politico milanese. Ahimè, non abbiamo prove precise, e non ci va di finire a “Bollate” per calunnie. Ma il misfatto e lo sperpero di risorse sono plateali. Purtroppo abbiamo ormai perso la speranza. Sarebbe meglio perdere anche la memoria, visto che da sola non può cambiare nulla.

Scrive Corinna Morandi a proposito dell’articolo di Ucciero – Ho visto adesso con ritardo l’ultimo numero di Arcipelago che non avevo ancora avuto tempo di aprire e sono rimasta molto sconcertata nel leggere l’articolo (?) di Giuseppe Ucciero con un attacco tanto sgradevole e scomposto quanto gratuito a Davide Corritore. Per quanto mi riguarda, è la prima volta che leggo un testo che rappresenta una caduta di stile inutile e dannosa rispetto alla linea della sobrietà e  apertura che contraddistingue Arcipelago.



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