12 ottobre 2010

CAPITALE SOCIALE E CAPITALE FINANZIARIO


 

 

Nella corsa all’elezione del sindaco avremo una sproporzione tra le risorse che avrà la Moratti e quello che riuscirà a mettere in campo il centrosinistra. La campagna elettorale di Obama dimostra che è possibile sopperire in parte alla mancanza di fondi anche con una diffusa sottoscrizione, ma non credo che questo sia possibile a Milano. Soprattutto perche la rete che dovrebbe sostenere il nostro candidato, circoli, sezioni di partito e associazioni è profondamente sfilacciata e molto demotivata.

Una possibile alternativa, in mancanza di quello finanziario, è attingere al capitale sociale. Per Robert Putnam è ” l’insieme di quel clima relazionale di fiducia, di appartenenza, di senso civico che permette il buon funzionamento delle istituzioni e di progetti di tipo economico…”

Putnam pone l’accento sugli aspetti della vita sociale, reti, norme e fiducia che facilitano l’azione collettiva. Tra questi fattori individua la civicness (cultura civica). La cultura civica è identificata con la diffusione di un’ampia fiducia interpersonale che facilita la cooperazione tra i cittadini per obiettivi comuni e il funzionamento delle istituzioni politiche.

Dove si trova a Milano questo oro nero? Senz’altro nel mondo del volontariato, e qui è bene scrollarsi di dosso pregiudizi e banalità. Il mondo del volontariato non è solo ed esclusivamente di matrice cattolica, non inizia con Don Colmegna e finisce con Don Rigoldi. Nel centrosinistra c’è la tendenza a “appaltarlo” alla componente cattolica e a pensare che sia sempre vicino politicamente alla sinistra. In questo modo si danno per scontate troppe cose. I volontari sono mossi dalle motivazioni più diverse, che spaziano dalla voglia di ” fare” comunque qualcosa per gli altri a motivi più intimi e profondi.

C’è comunque in tutti, sempre, la generosità di dedicarsi agli altri, di condividere con gli altri, di essere partecipi di progetti concreti. I gruppi dirigenti delle associazioni, anche se è improprio usare questo termine, molte volte provengono dalla militanza dopo le delusioni della politica. Il lavoro nei gruppi di volontariato non ha colore politico, spesso ci si trova a lavorare a un progetto fianco a fianco con persone che non hanno la tua stessa storia e sono molto lontane dal tuo stile di vita e dalle tue aspirazioni, ma il fine comune, l’obiettivo condiviso da realizzare permettono di superare e passare oltre a queste differenze.

Come presidente di un’associazione di volontariato ho trovato grande attenzione e disponibilità da parte di tutte le istituzioni, ora in mano alla destra e prima governate dalla sinistra. Il mondo del volontariato è molto variegato e complesso: spazia dall’assistenza vera e propria, all’attività culturale, sportiva, ludica. In periodo elettorale diventa preda di tutti i partiti che cercano di appropriarsi dei voti dei volontari.

Una cosa è certa, anche il capitale sociale è capitale di rischio, se male amministrato produce passività (es. non voto).Speriamo che i candidati delle primarie siano capaci di non farlo andare in rosso.

 

Giovanna Menicatti



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