12 ottobre 2010

UNA GIUNTA FALLIMENTARE


 

Dopo i cinque anni della Moratti, e gli oltre quindici anni del centro destra, il malcontento è assai diffuso nella città e riguarda diversi strati sociali, culturali e generazionali. Per questo è indispensabile mettere in capo un’offerta politica che non sia solo quella dell’opposizione “contro” ma per una Milano diversa. Si dice “partire dai contenuti” per realizzare un programma alternativo, senza restare prigionieri delle logiche di schieramento e di equilibri politici. La scelta del candidato è decisiva ma non deve essere pregiudiziale, al fine di realizzare un percorso che porti ad aggregare tutte le energie migliori di questa città.

Gli ultimi atti della Giunta Moratti rappresentano il compendio di un fallimento che sta nel DNA della maggioranza che la sostiene. Expo, Piano del governo del Territorio, mobilità, casa, lotta all’inquinamento, servizi ai cittadini, accoglienza, gestione del patrimonio municipale e persino moralità, rappresentano solo l’inizio di un lungo elenco di errori, incapacità manchevolezze, in una parola “fallimento”.

Le primarie sono una grande occasione per mobilitare le persone che vogliono partecipare, legittimo e doveroso scegliere uno tra i candidati in lizza (personalmente la mia preferenza va a Pisapia per affinità politica e non solo…) ma non devono trasformarsi in una competizione tutta dentro il centrosinistra, per affermare una sorta di “rendita di posizione”da far pesare nella coalizione. Sarebbe un grave errore pensare che una volta fatte le primarie, si chiude il cerchio e si parte per la campagna elettorale.

Le forze politiche del centrosinistra da sole non bastano, per battere il centrodestra è necessario il valore aggiunto di chi, pur non appartenendo al campo della sinistra, vuole un’alternativa alla Moratti.In oltre bisogna evitare la contrapposizione tra la società civile e i partiti, cercando di costruire una relazione virtuosa. Per questo occorre mettere al centro i programmi, queste sono elezioni amministrative e i cittadini vogliono sapere come sarà la loro città. E’necessario stabilire delle priorità e indicare con chiarezza le soluzioni, faccio un solo esempio: il tema della mobilità. Milano è ormai al collasso, con gravi danni alla salute, all’economia e persino alla libertà delle persone. Per risolvere il problema del traffico non basta l’Ecopass, ci vuole un’altra idea di governo del territorio che il PGT della Moratti non ha.

Per candidarsi a governare la città bisogna cercare di aprire, allargare, sollecitare un confronto a tutto campo con la città, per raccogliere altre energie, altre risorse sui temi cruciali del Governo di Milano: territorio, infrastrutture, municipalità, servizi. Con una visione metropolitana che coinvolga da subito anche i cittadini della “Grande Milano”, a partire dai loro rappresentanti. Oggi più che mai è possibile battere il centrodestra a Milano (elezioni politiche permettendo ?), è necessaria una credibile alternativa capace di risvegliare” l’orgoglio meneghino”che ha fatto di Milano la “la capitale morale” d’Italia.

La sfida da vincere non è quella di sostituire un ceto politico con un altro, bensì quella di scommettere sulla città futura, quella dei bambini di oggi che saranno adulti domani. Milano ha perso 500 mila abitanti in 10 anni, unica metropoli al mondo, è oggi una città vecchia, occorre dare la possibilità ai giovani di oggi di vivere in questa città senza indebitare le future generazioni. Milano non è la città che abbiamo ereditato dai nostri padri ma l’abbiamo in prestito per i nostri figli.

 

Marco Cipriano



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