28 settembre 2010

PERCHE’ VOTO PISAPIA



Perché ritengo che portare Giuliano Pisapia al vertice di Palazzo Marino sia un’ottima cosa, e quindi ne sostengo con grande convinzione la candidatura nelle ‘primarie’ del PD milanese? Innanzitutto perché decisamente milanese è la connotazione famigliare – prima ancora che culturale e politica – di Giuliano, del quale seguo da anni la vicenda pubblica apprezzandone la competenza e la professionalità, così come, con ammirazione e rispetto, avevo conosciuto a suo tempo la figura del padre, il Professor Giandomenico, noto in Italia a tutti coloro che hanno studiato e praticato (non è il mio caso) la giurisprudenza.

Lo scorso 12 luglio mi sono recato al Teatro Litta per assistere all’incontro durante il quale Giuliano s’è dichiarato disponibile a candidarsi nelle prossime elezioni per la carica di Sindaco. Con mia sorpresa, i presenti erano oltre quattrocento: un inatteso, positivo segnale di risveglio di una città da troppo tempo ripiegata su se stessa, nella quale l’elettorato, in particolare quello più giovane, appare profondamente disilluso, lontano dalla politica e dai suoi attori, poco incline a impegnarsi nei riti pur necessari della democrazia. In quell’occasione ho avuto netta la sensazione che proprio Giuliano Pisapia sia l’uomo più adatto per aiutare i cittadini di Milano, giovani e meno giovani, a ritrovare l’orgoglio di vivere in una grande metropoli ricca di storia e piena di energie potenziali: energie che negli ultimi anni non hanno avuto modo di esprimersi perché soffocate dalla gestione senza bussola di una classe politico-amministrativa povera di qualità morali e incapace di pensare in grande.

Milano è una città strana e difficile, è la città medaglia d’oro della Resistenza, ma è anche la città di Piazza San Sepolcro, dove è nato il fascismo. È la città dei commerci, del business, della finanza e degli immobiliaristi, ma è anche la città di don Gino Rigoldi con le sue numerose associazioni benefiche e di don Virginio Colmegna con la Casa della Carità. Tutto questo Giuliano Pisapia lo sa bene, non solo perché a Milano è nato, ma perché, incontrando nei quartieri persone d’ogni età e di tutti i ceti, ha saputo mettersi all’ascolto con pazienza e grande modestia, per registrare minutamente tutti i piccoli e i grandi problemi che questa città continua a creare, e che negli ultimi anni i suoi amministratori hanno lasciato crescere a dismisura senza mai volerli o saperli veramente risolvere.

Molto apprezzabile, da parte di Giuliano Pisapia, la dichiarata intenzione di confrontarsi nelle primarie a viso aperto con gli altri candidati considerandoli contendenti e non avversari, nella previsione di potersi avvalere della loro leale collaborazione inserendoli opportunamente nella squadra che dovrà lavorare con lui per amministrare con efficaci sinergie la nostra città.

Mi duole rilevare, nel metodo con cui il PD ha pensato di condurre le ‘primarie’ a Milano, la bizzarria di avere dichiarato in anticipo un suo “candidato di partito”, rischiando in tal modo di vanificare lo spirito stesso che deve animare questa procedura di scelta del candidato.

Ai motivi per sostenere la candidatura di Giuliano Pisapia che ho sopra indicato voglio aggiungere, in conclusione, la mia convinzione che chi voterà a favore di Giuliano lo farà anche per riportare alla guida di Palazzo Marino una personalità di sicura moralità e legalità, di elevata cultura, di generosa disponibilità alle istanze della carità e della giustizia.

Guido Artom



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