2 agosto 2010

UNA PICCOLA LETTURA ESTIVA


 

Anche quest’anno ARCIPELAGOMILANO va in ferie nel mese di agosto. Saremo di nuovo online il I° di settembre, un mercoledì e da quel momento sempre il mercoledì. Molti dei nostri lettori sono in vacanza e anche noi, così come hanno fatto le trasmissioni televisive di politica – Ballarò, Anno Zero, …. – però siamo presi da un sottile rimorso.

L’agosto del 2010 non sarà un agosto come tanti altri in passato, quando anche la politica sembra concedersi un più o meno meritato riposo. Quest’anno agosto ci coglie con due fatti che rischiano di determinare una svolta radicale nel nostro futuro immediato. Ovviamente uno di questi è la profonda crisi del governo Berlusconi con l’uscita dal Pdl di Fini e dei suoi. Cosa succederà Dio solo lo sa ma quello che stupisce è l’auspicio di molti commentatori politici perché tutto in qualche modo si ricomponga in qualcosa che somigli alla vecchia maggioranza. Contenti loro … . L’unica cosa condivisibile è la sensazione che la crisi del Pdl acceleri specularmente la crisi latente nel Pd. Come dire: siamo messi bene.

L’altro fatto che cambia radicalmente lo scenario e che riguarda più da vicino Milano, se è ancora la capitale industriale d’Italia con la più potente associazione d’industriali, è il “provvisorio” epilogo della vicenda Fiat-Pomigliano d’Arco. L’esempio di Fiat sta facendo i suoi effetti e stiamo assistendo a un confronto senza precedenti tra operai e loro sindacati e il mondo dell’imprenditoria capitalista. Ad arbitrare questo scontro che va ben al di là dei confini nazionali, ci troviamo come ministro dell’economia ad interim il presidente del Consiglio, dedito alle sue vicende personali e preoccupato solo dello squagliarsi del Pdl e, come ministro del lavoro, Maurizio Sacconi che da giovane deputato socialista della corrente di sinistra di Gianni De Michelis, approda al berlusconismo: non c’è di peggio dei convertiti nel non avere idee equilibrate. Anche qui siamo messi male.

Eppure sarebbe il momento per gli imprenditori di farsi carico dei problemi sociali del Paese e non buttare ogni cosa nel tritatutto della globalizzazione che tutto giustifica e tutto promuove a favore dello sviluppo, immaginario. Il passato ci può però insegnare qualcosa. Forse, se non altro a non ripetere gli errori ma almeno non le stesse parole. Per questo, ringraziando l’editore L’ornitorinco che ce ne ha dato l’autorizzazione, pubblichiamo ampi stralci dal volume ” Il Comune riformista” di Enrico Landoni. Non ci sono dunque solo articoli come era nostra consuetudine ma scritti che vogliono essere anche temi di riflessione per una lettura estiva con un cielo della politica poco rassicurante. Buona lettura.

 

L.B.G.



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