26 luglio 2010

LA MORATTI SPEGNE MILANO


 

La campagna elettorale di Letizia Moratti è iniziata ormai da tempo. Non è un mistero. Dal canale televisivo al finanziamento del restauro della Madonnina è chiaro anche che non risparmierà nulla, nemmeno i soldi del marito. Dopo cinque anni di distanza abissale dai propri cittadini ed elettori, qualche sognatore poteva immaginare le classiche comparse dell’ultimo minuto in mezzo alla popolazione milanese, per far credere di essere una sindaca pop. Dalle prime mosse di lady Letizia sembra che non sarà così.

Gli anni d’oro di Carlo Tognoli sono distanti e sbiaditi, ma tutt’ora chi incrocia l’ex primo cittadino socialista, lo saluta rivolgendogli un caloroso “Buongiorno signor Sindaco”. Aveva l’abitudine di vivere la città che amministrava stando tra i propri concittadini. Il quinquennio Moratti non presenta analogie di sorta con il suo illustre predecessore. Oggi la Sindaca, per visitare i quartieri di Milano, è costretta a visitarli di notte, travestita per non essere riconosciuta e protetta da una scorta. É in questo modo singolare che la prima cittadina ha pensato di informarsi sui problemi e le dinamiche della sua città.

Problemi e dinamiche che vengono affrontate con una sistematica repressione. Dopo via Paolo Sarpi e via Padova arriva l’ordinanza anti-degrado per il Corvetto. Questo provvedimento resterà in vigore fino al 16 ottobre e impone la chiusura dei bar a mezzanotte e dei centri massaggi alle 20 (non avevano vincoli di orario). L’ordinanza comunale colpisce anche i take away, le pizzerie al taglio, i kebab, che oltre a dover anticipare di un’ora la chiusura, hanno il divieto di vendere bevande da asporto dopo le 20, se non in contenitori di plastica o di carta. A Palazzo Marino, evidentemente, pensano che il deserto sia la migliore risposta all’esigenza di sicurezza dei cittadini. Di questo provvedimento non tutto è da buttare: l’obbligo di depositare presso il comando dei vigili urbani i contratti d’affitto, e per gli occupanti degli alloggi la scheda entro 15 giorni, è uno strumento efficace nella lotta all’abusivismo.

É il costante ricorso a misure repressive che non può essere accettato come unica soluzione al degrado. É necessario diversificare, creare più occasioni di aggregazione sociale, occasioni che devono essere create soprattutto nei quartieri periferici.

Come spesso accade è nel periodo estivo che l’estro della giunta di centro destra si manifesta in tutto il suo splendore. Fortunatamente ci è stato risparmiato lo scempio della cancellata attorno al sagrato della basilica di San Lorenzo, che comunque dovrebbe arrivare in ottobre. I poveri turisti che sceglieranno Milano come meta avranno a disposizione un’enorme città fantasma. Negozi chiusi, locali chiusi, poche e scomode iniziative, sono l’offerta milanese ad agosto.

Sono troppi passi indietro per una città con l’ambizione di essere protagonista a livello internazionale. Per riuscire ad aprirsi al mondo, bisogna cominciare a tenerne il passo. L’Expo si avvicina e suona sempre più come l’ultima chance. É anche l’esempio migliore dell’incapacità di Letizia Moratti: dopo averne cavalcato il successo, fregiandosene come se fosse solo merito suo, ignorando quanto il governo Prodi lavorò per ottenerla, la sta umiliando regalandoci l’immagine della più becera lite da cortile. Alla faccia della gloria internazionale. Senza dimenticare che il provincialismo di questa giunta ha portato a considerare l’evento come una questione del tutto locale, trascurando l’importanza che l’Esposizione rappresenta per l’Europa.

Milano deve riaccendersi, Milano merita di più. Molto di più.

 

Giovanni Zanchi



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