19 luglio 2010

SCRIVONO I LETTORI


Scrive – Domenico Capussela – Possibile che ci si lamenti solo dei tagli all’università e non si parli mai del degrado delle ns. università. Le ultime al mondo, con pochi laureati, con tantissimi docenti, con infinite facoltà, con infinite sedi. Qualcuno ci dica perché siamo ridotti così! Altro che tagli!!!

Con i miei migliori saluti.

 

 

Scrive – Adriana Libretti – In merito all’articolo di Piva, con cui concordo in pieno, desidero segnalare il degrado di piazza Sant’Agostino, da sempre sede del mercato, responsabile del fetore di verdura marcia e pesce che intride costantemente l’asfalto, specie d’estate (ma anche d’inverno). Gli anziani della zona ricordano che un tempo questa piazza era alberata, con panchine e fontanelle… adesso è una spianata di cemento su cui a stento sopravvivono (chissà ancora per quanto) cinque platani, usata (quando il mercato non c’è) come posteggio. L’unica recente proposta in merito riguardava la costruzione di un posteggio sotterraneo, quando ce n’è uno in via Olona inutilizzato da anni (come già segnalato dalla trasmissione televisiva Report)!

Intanto in Sant’Ambrogio, uno dei luoghi più preziosi della città, il posteggio sotterraneo si farà. 

Sono senza parole. E speranze. Qui al comando c’è sempre e solo il business.

                                             
 

     
 

Scrive – Anna Carena – Raccolgo il vostro invito a inviare un commento agli articoli e nello specifico a quello di Antonio Piva – MA SONO PIAZZE? Mi sento rincuorata nel trovare un architetto che legge la città con gli occhi con cui sono costretta a volte a leggerla anch’io. Appartengo al movimento Acli Regionale della Lombardia e a volte ho il compito di accogliere i nostri soci che provengono sia dalla Lombardia sia da altre regioni italiane e accompagnarli per la città di Milano per farla loro conoscere. Purtroppo è con senso di avvilimento che percorro insieme con essi le piazze citate di Cairoli e Cadorna e soprattutto questa ultima 

Cerco di cavarmela di fronte a quel loro aspetto desolante dicendo che i milanesi sono più attenti alla funzione piuttosto che all’estetica. Ma sarà pur vero? In cuor mio ritengo di no e penso quanto mi piacerebbe invece poter presentare con orgoglio tutte le nostre piazze.



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