19 luglio 2010

UN PGT MALFATTO: PER CAMBIARLO LA SFIDA VA AFFRONTATA E NON RIMOSSA


 

Continua a Palazzo Marino il dibattito sul nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) di Milano che sostituirà il vecchio Piano Regolatore Generale del 1980. Contro l’impianto del Piano, non compatibile con gli interessi della città, il partito democratico e l’altra opposizione hanno svolto un imponente e meritevole lavoro per ridurre i danni (no al tunnel) e ad apportare significative modifiche migliorative (tutela parco sud, più verde e più edilizia sociale): questi in breve sono alcuni esempi ma ce ne sono tanti altri non meno importanti.

E’ del tutto naturale che in un sistema di pluralità dei pensieri anche in questo caso nell’opposizione vi siano scale diverse di condivisione dell’agire politico come è giusto che sia nell’ambito dei principi di tolleranza e di convivenza civile: è comunque bene avere sempre presente che “fra i due litiganti il terzo gode”. Nel merito tutto è opinabile ma un risultato positivo c’è: la discussione di un tema importante è stata riportata dentro le istituzioni valorizzando il ruolo del Consiglio comunale tanto sminuito da una maggioranza che pensa di dominare e non di governare.

Nell’aula consiliare si sono confrontate tesi opposte e con la ragionevolezza delle proposte la maggioranza è stata convinta ad accettare fondamentali variazioni e a ritirare propri emendamenti finanche peggiorativi del testo originale. Non è stato un lavoro sprecato: ovvio che il metodo, legittimo, va accettato anche a maggioranza invertita; dimensione etica e tecnica istituzionale coesistono dentro regole condivise. Nella sede propria del massimo organo comunale si è sostanziato che le forze di opposizione non hanno come scopo il proprio interesse partitico ma di operare per il bene di chi è governato.

La tattica degli emendamenti ha conseguito risultati positivi: se si fosse scelta la strada del blocco la forza dei numeri della maggioranza avrebbe portato a un’adozione affrettata, non sarebbe stato possibile modificare il testo e di conseguenza si sarebbe chiusa anche la possibilità di discutere delle “osservazioni” in sede di approvazione finale; se precettata dall’alto questa maggioranza è in grado di spianare tutto al contrario di quanto successo in Provincia dove per due legislature la sinistra non ha concluso il suo piano territoriale. Centinaia di emendamenti che affondano le radici nella concezione del vivere comune sono la testimonianza di un profondo rapporto con la società considerato che gi emendamenti approvati non sono stati accettati per grazia ricevuta ma in quanto ritenuti meritevoli nel contenuto ed espressione di un largo consenso cittadino: questa è la democrazia.

Emerge altresì che i cittadini vogliono percepire dall’opposizione risultati concreti più che negazioni assolute: valga il fatto che chi segue per scelta la strategia del “sempre contro” finisce per trovarsi fuori dal parlamento e dagli enti locali: questa è la politica. Milano esiste, non parte da zero; l’ideologia perde valore se si limita a vagheggiare la “città futura” o il “paradiso in terra”; senza illusioni si sa che il lavoro di ricomposizione urbana è complesso e lungo, procede in un divenire contaminato dai cambiamenti economici e nello svolgersi dei processi sociali; questo PGT si scontrerà inevitabilmente con le sue contraddizioni e sarà seppellito da continue varianti.

Se si andrà al voto sul PGT quello dell’opposizione sarà contrario, partito democratico in testa. Se poi vi sono comitati di cittadini che protestano, come è sempre avvenuto, ben vengano le sollecitazioni ma per questo non è giustificato sostenere che i partiti sono lontani dai cittadini e che le istituzioni sono delegittimate: è bene semmai distinguere i livelli d’intervento senza favorire la politica del “tanto sono tutti uguali”, perché non è vero e perché non c’è alcun vantaggio a denigrare le forme di democrazia aumentando l’astensionismo sapendo che infine “chi non fa politica fa la politica di chi la fa”.

E’ invece utile tenere alto il livello civico di partecipazione democratica incalzando la maggioranza nella sfida al miglior governo possibile del territorio e a interpretare i bisogni dei cittadini anche in vista dei prossimi appuntamenti.

 

Emilio Vimercati



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti