5 luglio 2010

BARRIERE ARCHITETTONICHE: MILANO COSA FARÀ?


 

Milano non è conosciuta come una città facile per i pedoni: gli anziani, i cittadini che vanno a fare la spesa, i genitori con il passeggino, i bambini che vanno a scuola, i turisti con le valigie. Siamo lontani dalla realizzazione di una rete di percorsi sicuri casa-scuola, di “greenways”, di edifici aperti al pubblico e mezzi di trasporto pubblico fruibili agevolmente da persone con disabilità motorie e sensoriali.

Non mi pare l’accessibilità come mezzo per l’inclusione sociale sia considerata una priorità. Ho avuto modo di partecipare a vario titolo ai cui lavori per le varianti al regolamento edilizio: non vi sono input innovativi su questo tema, ma un semplice rimando alla normativa vigente sull’eliminazione delle barriere architettoniche, in alcuni casi in modo meno restrittivo. Nel regolamento edilizio non si tratta di materia urbanistica, ma neppure nel PGT viene ripreso l’art. 15 della Legge Regionale 6/89 che prevede che i Comuni destinino “una quota non inferiore al 10% delle entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche e localizzative per le opere, edifici e impianti esistenti di loro competenza”. Nella Commissione Arredo Urbano recentemente costituita, non ci sono esperti in accessibilità. Eppure il tema della percezione, della sicurezza e dell’usabilità degli elementi di arredo urbano da parte di tutti dovrebbe essere coniugato con la bellezza della città e considerato importante.

Vi sono alcuni esempi di Amministrazioni virtuose a cui ispirarsi, sia a livello regionale con ricadute sia a livello provinciale sia comunale. Il Comune di Ferrara ha istituito prima un Ufficio di consulenza per favorire l’autonomia e la vita indipendente delle persone anziane e con disabilità nella propria abitazione e nel territorio, e nel 2008, la Commissione Tecnica Accessibilità, afferente al gabinetto del Sindaco, con l’obiettivo di garantire massima accessibilità a tutti i cittadini. La Commissione, oltre alle funzioni consultive e di supporto ai tecnici interni ed esterni, prende in esame anche le segnalazioni di privati cittadini che possono così evidenziare situazioni problematiche o difficoltà di accesso nel territorio comunale.

Il Comune di Parma, ha istituito un’Agenzia apposita che svolge i propri compiti in modo integrato con i diversi Assessorati dell’Amministrazione Comunale, e diverse Istituzioni che operano nel settore disabilità al fine di agire in modo trasversale e sinergico per lo sviluppo di una politica locale orientata a favorire l’inclusione di tutti nella vita della comunità. Oltre alle molte iniziative di supporto alle famiglie, a “Città accessibile”, un programma in cui tutti gli assessorati sono chiamati a predisporre interventi negli ambiti di competenza, si ricorda i recenti “Piano della mobilità delle fasce deboli”, e il “Libro Bianco su Accessibilità e mobilità urbana, linee guida per gli enti locali” frutto del lavoro del Tavolo tecnico istituito tra Comune di Parma e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Il Comune di Venezia ha istituito nel 2003 presso la Direzione Progettazione Esecuzione Lavori Pubblici, l’Ufficio Eliminazione Barriere Architettoniche si occupa di tutti i problemi presenti negli edifici comunali e negli spazi pubblici del Comune. L’ufficio si avvale di alcuni consulenti per affrontare tematiche specifiche e per esprimere pareri sui progetti di interventi pubblici; costituisce un punto di riferimento per tutti i tecnici, per la definizione di criteri e metodologie di progettazione accessibile. “Città per tutti” è un servizio, afferente al Consigliere Delegato Accessibilità, con cui il Comune si impegna a garantire ai cittadini, le informazioni utili per fruire al meglio dei servizi erogati a favore delle persone con disabilità e a far conoscere le facilitazioni e gli interventi realizzati per migliorare l’accessibilità urbana di Venezia e Mestre, in particolare con un’efficace politica di trasporto pubblico. Il “Progetto Lettura Agevolata” è un servizio promosso per facilitare l’accesso alla cultura e all’informazione da parte delle persone con ridotte capacità visive e per sensibilizzare la collettività sui temi legati alla minorazione della vista.

Sarebbe bene che Milano, città turistica proiettata verso l’Expo 2015, in cui ancora crediamo, non figuri ancora una volta come poco sensibile alla filosofia dell’Inclusive Design/Design for All, adottata e promossa dalla Comunità Europea. Dovrebbe porsi come obiettivo una progettazione accessibile diffusa sul territorio, prima a livello urbanistico e architettonico ma poi anche riguardo ai trasporti pubblici, ai servizi, al sistema informativo, agli arredi urbani e, ispirandosi agli esempi citati, potrebbe dotarsi di una commissione o ufficio apposito.

 

Isabella Tiziana Steffan



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