5 luglio 2010

LE QUOTE ROSA SECONDO FORMIGONI


 

Il TAR Lombardia sarà presto chiamato a decidere sul ricorso, già notificato alla Regione Lombardia, con cui sono state impugnate le nomine degli assessori della giunta regionale lombarda. Il risultato impugnato è quello di 15 a 1: 15 assessori uomini e 1 assessore donna ancorché il nuovo Statuto regionale disponga espressamente per “il riequilibrio di genere negli organi di governo della Regione” ai sensi dell’art. 51 della Costituzione, oggetto di recente riforma in tema di pari opportunità proprio al fine dell'”accesso ai pubblici uffici ai cittadini dell’uno e dell’altro sesso in condizioni di eguaglianza”. Il ricorso è stato presentato dall’Associazione art. 51 – Laboratorio di democrazia paritaria ed è stato sottoscritto da donne e uomini, cittadine/i ed elettrici/ori della Regione Lombardia che hanno aderito al ricorso per far rispettare sia le norme regionali che quelle costituzionali.

Peraltro come difensore che, insieme al collega Massimo Clara, ha radicato il ricorso mi fa piacere evidenziare che l’azione giudiziaria promossa avanti il TAR dalla predetta Associazione pone una questione di democrazia e mira a far conseguire una risposta alla seguente domanda: la nomina di una sola donna, a fronte di quindici uomini, risponde al criterio del “riequilibrio di genere”? Dica il TAR poiché il risultato matematico in esame , di 1 a 15, risulta squilibrato in termini quantitativi difficilmente comprensibili tenuto conto che la discrezionalità connessa alla applicazione concreta del criterio del riequilibrio di genere è comunque una discrezionalità vincolata al risultato effettivamente conseguito. Il tema della democrazia paritaria, e la Regione Lombardia è peraltro l’unica Regione ad avere inserito l’obiettivo della democrazia paritaria nella propria legge statutaria, risulta comunque liquidato già sotto il prioritario profilo culturale con un escamotage minimalista anche per quanto concerne il rilievo politico degli assessorati.

Indiscutibilmente le varie nomine hanno un peso diverso: l’Industria, il Bilancio, la Sanità hanno rilievo ovviamente ben differente dallo Sport argomento delegato all’assessore donna. Anche sotto questo profilo risulta circoscritta e metabolizzata con una certa qual difficoltà la presenza femminile nell’organo esecutivo della Regione Lombardia che mira a rappresentare se stessa come Regione d’Europa e motore economico e innovativo dell’intero sistema Italia.

 

Ileana Alesso



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