17 maggio 2010

EMERGENZA PARCO DELLE CAVE


Milano Ovest, Zona 7. Posizionato tra i quartieri di Baggio, Quinto Romano e Quarto Cagnino, all’interno dei confini del Parco Agricolo Sud Milano, si estende il Parco delle Cave. Un importante scrigno naturalistico, la cui gestione, prima affidata a Italia Nostra, sotto il controllo del Centro di Forestazione Urbana dal 1997, è passata da Gennaio 2010 al Comune di Milano delegando, nella persona dell’architetto Cesare Salvetat la sua Direzione amministrativa. A quasi sei mesi da questo storico passaggio la Commissione Istruttoria Verde – Arredo Urbano – Affari Istituzionali del Consiglio di Zona 7 ha incontrato, Venerdì 7 Maggio, presso la Cascina Monastero di Baggio il Dottor Salvetat per un confronto, fino a oggi avvenuto solo attraverso il Presidente e il Vice Presidente del Consiglio di Zona, sulla situazione attuale.

Durante l’esposizione di apertura è emerso un quadro assai complesso e frammentato a fronte di limitate risorse disponibili. Espressa chiaramente e in più punti la volontà di valorizzare il lavoro compiuto da Italia Nostra, valutato positivamente anche dal dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Milano incaricato dal Comune, attraverso un finanziamento di 348mila euro, di stendere un’analisi tecnica sulla componente botanica, faunistica, idrobiologica e idraulica. La gestione del Parco potrebbe essere così paragonata alla direzione di un’orchestra in cui gli strumenti sono le numerose associazioni, aziende e soggetti che tuttora operano nel Parco stesso.

La Cascina Caldera e le aree agricole a essa annessa sono state affidate al Settore attività agricole del Comune chiamato a gestire l’attività delle Cascine Comunali in vista dell’appuntamento dell’Expo 2015 che ha come tema centrale proprio l’alimentazione nella biodiversità. Per quanto riguarda le aree fruibili, quindi quelle più facilmente usurabili, come l’area della Cava Cabassi, l’area naturalistica, l’area compresa tra la Cava Aurora e la Cava Casati e il percorso verso la Cascina Caldera si è scelto di affidarne la gestione a Global Service, subentrato a Marzo 2010, in accordo con l’AMSA per le opere di pulizia dei cestini pubblici. Il costo del Global Service è dei 576mila euro sulla base di delibere di Giunta, come indicato nell’interrogazione all’Assessore Cadeo del Consigliere del PD Rosario Pantaleo.

Per tutte le restanti aree ci si è affidati a soggetti terzi, come ad esempio gli orti, la cui gestione e i relativi costi saranno a cura dallo stesso Consiglio di Zona in accordo con le numerose associazioni di ortisti. Organizzazioni come l’Associazione pescatori della Cava Aurora o il Circolo di Pesca della Cava Bersagliera sono chiamate alla tutela delle rispettive aree di pesca. Sul problema della distribuzione delle acque ci si è affidati all’associazione AGRI Parco, costituita il 28 Aprile 2010 e formata dalle Aziende Agricole: Zamboni, Campi, Verga e Dornetti.

L’architetto Salvetat ha anche confermato la volontà del Comune nel portare avanti gli studi avviati dal CFU e dalla Fondazione Minoprio con la collaborazione della Regione Lombardia sul problema della Anaplophora Chinensis, meglio conosciuta come Tarlo Asiatico mantenendo trenta piante infettate e protette a fronte di un abbattimento di oltre 150 piante da parte dell’ERSA; proseguendo, oltre a questo, la lotta fitosanitaria obbligatoria anche per l’Ambrosia e le zanzare. Negli ultimi mesi sono state individuate nel parco delle superfici erbose da sottoporre alla chinagione e alla successiva raccolta della maggese, per il nutrimento di animali da allevamento e le cui entrate saranno inserite nel bilancio di gestione. Infine la cartellonistica sarà oggetto di revisione in modo da essere aggiornata sul cambiamento gestionale, anche sulla situazione associativa e con l’aggiunta di un numero verde dedicato al Parco. Altri cartelli esplicativi sulla flora e sulla fauna saranno curati sempre dell’università degli studi di Milano la quale può attingere dai 348mila euro anche il finanziamento di quattro borse di studio per tesi di laurea sul tema del Parco delle Cave.

Numerosi i chiarimenti chiesti dai Consiglieri di Zona presenti sui temi dei pontili di legno, sull’illuminazione notturna, sui bagni chimici, sull’accessibilità ciclabile, sul futuro delle aree ancora chiuse al pubblico, sui progetti in vista dell’Expo e sulle risorse a disposizione. L’architetto ha garantito che tornerà in Consiglio di Zona per aggiornare sulla situazione in tempi brevi. Immediata la reazione del Partito Democratico di Zona 7 che chiede una visione d’insieme più chiara. Marcello Dassi, responsabile della Commissione del Partito sul Parco delle Cave dichiara: <<C’è molta perplessità riguardo al quadro complessivo di gestione del parco. Riteniamo non ci sia un progetto unitario del parco stesso, si aggiunge anche la sensazione che sembra non esserci la capacità di tenere assieme i vari pezzi organizzativi che sembrano così sfuggire>>. Ivano Grioni, capogruppo del Partito in Consiglio di Zona aggiunge: <<Il Dottor Salvetat, lo conosciamo, è un uomo attivissimo, ma cerca di tappare i buchi laddove non c’è un quadro generale d’intervento. Ogni problema è seguito da persone diverse. Come gruppo non abbiamo particolare interesse a Italia Nostra in se a noi interessa che venga garantita una visione d’insieme. La differenza tra noi e l’attuale maggioranza riguarda proprio la visione di parco naturalistico, piuttosto che di parco come semplice contenitore di eventi, come dimostrato dalle domande dei consiglieri di maggioranza al Dottor Salvetat. Il Parco costa quasi mezzo milione di euro in più di prima e il servizio erogato non è migliorato, serve una riflessione>>.

Il destino del Parco è assai incerto, Marcello Dassi ci confida: <<Non vogliamo che il parco si trasformi in un centro divertimenti o in un contenitore di eventi sporadici ma vogliamo che si torni a un progetto naturalistico e unitario, con, ad esempio, il recupero della Ongari Certutti per renderla finalmente fruibile e per abbattere il degrado circostante. Farne insomma un polo naturalistico, ludico, didattico, anche attraverso la promozione di eventi per l’integrazione e la coesione sociale che in zona periferiche come la nostra sono più che mai necessarie>>. Grioni conclude dicendo: <<Il Consiglio di Zona non è neanche l’ultima ruota del carro, teoricamente non si discuterà dei problemi del Parco in questa sede. Salvetat si è detto disponibile a partecipare ad altri incontri, e altri consiglieri hanno chiesto che venga più spesso. Quello che sappiamo è che a oggi il Parco delle Cave costa complessivamente 1milione e 124mila euro a cui dovranno essere sommati gli stipendi delle persone coinvolte contro i 726mila di spesa massima complessiva della precedente gestione e questo è un problema per la salute economica della nostra città>>. Nel frattempo il 2011 e il conseguente rinnovo dell’amministrazione Comunale si avvicinano. Sul Parco delle Cave la strada è ancora lunga e la battaglia continua, ogni giorno.

 

Giorgio Uberti



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