10 maggio 2010

AMBROGIO: DIARIO DI UN CANDIDATO IMMAGINARIO


Venti. Sono vent’anni che la lega e le destre governano a Milano. Che cosa hanno dato alla città in questo lungo, per molti di noi infinito, periodo? Non mi pare molto: un nuovo inceneritore, il depuratore, 4/5 fermate del metrò, trequarti di corsia preferenziale per la linea della circonvallazione 90/91, molto consumo di suolo, molti debiti con i derivati finanziari, la svendita di alcuni gioielli pubblici (vedi caso AEM), grandi scavi in aree centrali per creare parcheggi e poco altro. Tracciando un bilancio è stato fatto poco e male in modo non coordinato e senza una visione di lungo periodo, mentre alcune scelte sono state del tutto sbagliate e hanno arrecato danno alla città, insomma un pessimo servizio a Milano.

Ora bisogna presentargli il conto e offrire una valida alternativa. Ecco perchè ho deciso di candidarmi (…con il mio nome poi!), vorrei che da Milano partisse un nuovo Rinascimento italiano che dia prospettiva e speranza non solo ai cittadini milanesi. Questa città può, se vuole, riuscirci. Bisogna però dare metodo e sostanza a questo percorso andando oltre i vecchi riti ed evitando film già visti. Mi permetto di suggerire perciò un modo di procedere e alcuni temi che non sono particolarmente frequentati dal centrosinistra.

Dobbiamo iniziare dai contenuti della proposta che se sarà di qualità, attrarrà naturalmente il front man giusto (…semmai me la gioco alle primarie!) ci sono molte cose che interessano i milanesi che le destre in questo ventennio hanno ignorato: la qualità dell’ambiente, la manutenzione dei beni pubblici, le bellezze della città (da non scambiare con le veline), la valorizzazione e il rinnovamento dell’usatissimo – in tutti i sensi – trasporto pubblico, le periferie e la gestione dei problemi derivanti dal degrado e dalla convivenza con persone che vengono da altri mondi, la qualità dei servizi per i bambini e per gli anziani, la burocrazia, la valorizzazione delle risorse (anche umane) pubbliche, l’offerta alla città di nuove tecnologie d’interconnessione e scambio d’informazioni, la valorizzazione di talenti ed esperienze che hanno fatto grande (più nel passato, ahimè) questa città.

Ci sono tantissimi altri temi, anche più importanti da trattare, qui siamo solo all’inizio. Mi piacerebbe poi che usassimo il sistema del copyleft e prendessimo a modello le soluzioni adottate da altre grandi città europee per risolvere alcuni problemi, per esempio la raccolta dei rifiuti di Berlino, oppure come regolare meglio e in modo leggero i rapporti tra cittadino e istituzione comunale, ci sono città europee dove il regolamento edilizio è appeso in bacheca, composto solo da due fogli A4 !

Tutto questo dando spazio e responsabilità a chi ha idee e competenze in questi campi in modo da offrire soluzioni serie, fattibili e di qualità. Infine è fondamentale lavorare sulla comunicazione, quest’aspetto va curato molto affidandosi a professionisti del settore, il centrosinistra fino a ora non l’ha fatto, invece dobbiamo imparare che è uno degli elementi fondamentali, forse il principale, per far passare il messaggio e poter vincere la sfida. Iniziamo dunque un viaggio in città alla scoperta dei problemi, delle risorse e delle buone pratiche che ci sono: ascolto, confronto, coinvolgimento, infine elaborazione. Poi un duro lavoro di sintesi che porti a offrire alla città in maniera chiara, e in pochi punti una visione di futuro, una missione per Milano, che sia anche facile da veicolare, quindi ribadisco: molta cura sul cosa ma soprattutto sul come comunicare, infine la presentazione della proposta e l’avvio della campagna elettorale…. Abbiamo il tempo e l’occasione per sperimentare un nuovo approccio per la sfida del 2011, d’altronde con il solito sistema sappiamo già come va a finire, cambiare una volta tanto potrebbe farci bene e chissà che non ci faccia pure vincere.

 

Marco De Allegri



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