12 aprile 2010

UNO SGUARDO NEI CIRCOLI DEL PD A TRE SETTIMANE DAL VOTO


Aprile. Insieme all’inverno si è conclusa anche la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Questo è il momento delle analisi e dei bilanci. I Circoli del Partito Democratico hanno lentamente ripreso le proprie attività con uno sguardo di speranza all’anno in arrivo. Immediatamente mobilitato l’intero Partito Metropolitano e tutti i suoi livelli nella comprensione di un dato più sconfortante delle aspettative. Si sono infatti riunite, nei pochi giorni prima del ponte pasquale, assemblee, direzioni e segreterie per provare a interpretare quanto emerso a livello macroscopico.

Molti iscritti si erano convinti che a seguito delle figuracce del Governo in campagna elettorale, in materia di giustizia e di raccolta firme, gli elettori non avrebbero avuto difficoltà a scegliere per chi votare, invece Formigoni si avvia verso i suoi vent’anni alla guida della Regione superando lo sfidante Penati di oltre un milione di voti. Il dato più preoccupante si può leggere nell’astensionismo dilagante. Per Corrado Angione, portavoce del Circolo Fratelli Cervi: «L’astensionismo è il frutto diretto del Berlusconismo. La disaffezione per la politica provocata dalla sua condotta genera un processo dannoso per tutti gli schieramenti penalizzando il dato complessivo. Ci vorranno anni di lavoro perché il sistema politico possa recuperare credibilità.».

In questi giorni è sufficiente fare un giro tra i circoli della città per capire cosa preoccupa maggiormente i militanti. Prima di tutto vi è una forte condanna alle modalità con cui è emersa la candidatura dello stesso Filippo Penati. Un tesserato del Circolo di Piazza Segesta confessa: «I vertici del Partito dovrebbero ascoltare la voce dagli elettori ora in cui capiscono che non si vuole coinvolgerli nemmeno sulle scelte più basilari».

Un discorso che molti allargano anche e soprattutto alle elezioni comunali del 2011 e alle modalità con cui sarà effettuata la scelta del candidato sindaco. Le militanti, invece, sono doppiamente sconfortate: su 22 Consiglieri eletti dal Partito Democratico nell’intera regione, solo due siedono al Pirellone in rappresentanza del gentil sesso. «E’ facile fare liste paritarie, – ci dice una militante del Circolo in Certosa – bisogna anche dare paritarie possibilità altrimenti è il solito modo con cui i vertici indorano la pillola alla base.». Su Milano grava anche il peso della rappresentanza, infatti nella precedente legislatura regionale i referenti naturali del PD in città erano Ardemia Oriani e Franco Mirabelli. Entrambi ricandidati, ora Oriani non è riuscita a essere riconfermata quindi l’unico consigliere rimasto in città risulta essere Franco Mirabelli su cui grava il doppio del lavoro.

Per avere un parere complessivo abbiamo chiesto un commento anche al portavoce dei Giovani Democratici in città, Antonio Rinaldi: «La fase di analisi del voto si è appena conclusa, una fase nella quale buona parte dei Circoli ha analizzato il risultato seggio per seggio, per avere una proiezione più vicina alla realtà in vista delle Comunali del 2011. I Circoli sembrano aver capito che senza un programma forte non si può vincere.

Ormai la gente non vota solo “per” o “contro” una persona ma valuta il messaggio che gli arriva. Berlusconi sembra essere ancora in grado di lanciare un messaggio politico chiaro, dal nostro Partito evidentemente arriva troppa confusione. Dalla parte dei giovani la voglia d’innovazione e cambiamento è tanto. Proveremo a essere un interlocutore più deciso in occasione delle Comunali del 2011». «Per questo, come giovani di Milano – prosegue entusiasta Rinaldi – guardiamo al risultato di Lecco, dove il Partito è riuscito a far eleggere in Consiglio Comunale ben quattro “under 30”, superando di quasi otto punti il PDL rispetto alle Regionali!».

Da questa settimana si riprende con il lavoro nei territori. 25 Aprile, Rinnovo del coordinamento cittadino, organizzazione della Festa Democratica, costituzione dei primi circoli dei Giovani Democratici in città, primarie per la scelta del sindaco (speriamo) e campagna verso il 2011. La strada è lunga e tra un anno ci sarà tutto il tempo per fermarsi a riflettere.

Giorgio Uberti



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