12 aprile 2010

FUORISALONE, ECCO LA MILANO MIGLIORE


Ci stiamo avviando a fine mandato, gli ultimi 365 giorni del sindaco Moratti. Contrariamente a quello che la logica vorrebbe, sindaco e Giunta stanno dando il peggio di sé. I problemi della città sfumano all’orizzonte e al proscenio solo le lotte aperte e sotterranee per la candidatura a sindaco. Già pensano alla spartizione dei futuri posti in Giunta e ai nuovi equilibri all’interno del centro destra che non mette nemmeno in dubbio la sua vittoria.

Da un certo punto di vista meglio così, mentre litigano tra di loro almeno non fan danni alla città: intanto Darsena, parcheggi sotterranei, decisioni di Ecopass, degrado di strade e marciapiedi, manutenzione di scuole e edifici pubblici, case a canone sociale e tutto il resto marcisce tranquillamente. Solo il vicesindaco De Corato non demorde e annuncia trionfante che avremo i primi campi nomadi in Italia monitorati con telecamera giorno e notte.

Ottima cosa ma noi vorremmo la par condicio, vorremmo che ci fossero altrettante telecamere a monitorare le stanze del potere. Certo da oggi scopriremo se i Rom vanno in giro di giorno e di notte a rubare perché li vedremmo tornare nelle loro “tane” col sacco della refurtiva sulle spalle ma noi vorremmo anche assistere alle riunioni nelle quali si decide di regalare l’acqua potabile a qualcuno, quando si tratta con le banche su come investire i soldi del Comune, quando si ricevono gli operatori immobiliari e si tratta con loro del futuro della città, quando si decide dove far andare i mezzi pubblici per favorire chi, quando si decide a chi affidare incarichi di consulenza, a chi affidare progetti, chi scegliere per i consigli di amministrazione delle società partecipate del Comune, insomma tutte quelle occasioni nella quali a un certo punto della discussione qualcuno alza la voce e dice: ” Voi avete avuto abbastanza, adesso tocca a noi!”.

Ecco ai milanesi questo genere di refurtiva interessa e “pesa” di più di qualche portafogli, qualche gioiello di famiglia, qualche oggetto prezioso finito nel borsone di un ladro. Quando arriveranno le “nostre” telecamere? Per fortuna Milano ha ancora risorse e il Salone del mobile e in particolare il Fuorisalone sono la nostra primavera. Come dice Giovanni Zanchi in questo numero del nostro giornale, è la grande occasione nella quale Milano dà il meglio di sé, l’occasione nella quale giovani e meno giovani confrontano la loro creatività al di fuori delle regole spartitorie del potere cittadino: l’ascensore della cultura e dell’intelligenza si rimette in moto per una settimana. Poco, poco tempo per lasciare tracce consistenti ma come sempre un segnale per chi lo volesse cogliere.

Curiosa coincidenza l’avvio del processo a uno dei più famosi writer della città che si difende difendendo insieme a sé la libertà dell’arte. Tanto si è detto, tanto si è scritto su questa forma di espressione artistica e sul suo diritto di usare le facciate delle case o i convogli della metropolitana e dei treni come spazi personali. Come sempre è una questione di equilibri ma anche qui queste appropriazioni di beni altrui sono proprio le peggiori dei nostri tempi? Come nel caso dei Rom e degli immigrati siamo all’ennesima manifestazione di un potere forte coi deboli e debole (spesso a pagamento) coi forti ma in particolare attento ai propri interessi.

 

L.B.G.



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