5 aprile 2010

FACCIAMOLA FINITA: VIA LE AUTO DA MILANO


La vicenda dei parcheggi è un’altra testimonianza dell’inconsistenza del Sindaco Moratti e della sua Giunta. Dopo lunghi anni di attesa nella prosciugata Darsena sono cresciuti alberi e ora il parcheggio non si fa più (e si dovranno pagare danni). Non si poteva decidere prima? A S. Ambrogio invece, dopo anni di “stop and go” il parcheggio invece si farà. In P.za Meda i lavori stanno procedendo (ma era proprio necessario un parcheggio?). Mentre in P.za XXV Aprile non si capisce cosa succederà, mentre il Teatro Smeraldo è andato in crisi come pure molti commercianti della piazza. In via Gavirate, l’area di fronte al Liceo Vittorio Veneto e all’istituto Ettore Conti, è recintata dal 2005. Gli esempi potrebbero continuare.

A volte ci sono delle proteste contro i parcheggi. A volte sono anche giustificate. Ma non sempre. Perché non sentire anche l’opinione di quei cittadini che con i loro soldi vogliono togliere dalla strada la loro automobile, facendo quindi un piacere a tutti? Di solito la protesta è per difendere le piante. Ma in genere a lavori finiti, le piante aumentano. Perché invece nessuno difende gli alberi e le aiuole dei nostri viali che sono aggrediti dalle auto in sosta? Le aiuole sono scomparse e ci sono solo sterrati fangosi o polverosi dove le macchine sono addossate alle povere piante. Tutti i più bei viali di Milano sono ridotti così. I viali Canova e Melzi d’Eril, tutto Corso Sempione, Foro Bonaparte, via Marina come pure Via Washington, via Sardegna, via Elba, via Morgagni, Via Benedetto Marcello (a parte l’ultimo tratto riqualificato da un parcheggio sotterraneo).

Gli esempi dello sconcio delle belle vie trasformate in parcheggio all’aperto potrebbe continuare a lungo. E tutto ciò non genera protesta alcuna! Ma consideriamo il tema parcheggi distinguendo le diverse tipologie. Ci sono gli utilissimi parcheggi d’interscambio col metro alla periferia e forse in futuro anche fuori Milano alle stazioni delle ferrovie. Sono ancora pochi e sono cari. Potrebbero essere gratuiti, almeno per gli abbonati all’ATM! Sono già in gestione a quest’azienda! I parcheggi a rotazione sono necessari solo in qualche caso. Il parcheggio realizzato molti anni fa per il Policlinico/Mangiagalli, in via San Barnaba risponde a giuste esigenze. Così pure per quello di via Vittor Pisani anche se ancora un po’ lontano dalla Stazione Centrale. Quelli realizzati in via Mascagni e vicino al Dal Verme erano meno necessari. Ma ci sono altri parcheggi a rotazione in programma molto discutibili. Insomma i parcheggi a rotazione hanno un difetto: possono attrarre traffico e proprio non ne abbiamo bisogno.

Il vero problema di Milano è la mancanza di parcheggi per i residenti. Parcheggi che non servono per il tema del traffico, della sua fluidificazione. Servono per il decoro e la vivibilità della città. Non ci può essere una politica d’isole pedonali senza affrontare il problema parcheggi per residenti. Non si può ridare dignità a tante parti della città senza far sparire tutti i parcheggi all’aperto che occupano anche lo spazio dei pedoni e rendono impossibili tracciare i percorsi per le biciclette. Non basta cercare in questa o quella parte della città qualche piccola area che si reputi sufficiente per un parcheggio. Si deve puntare sulle piazze idonee e soprattutto sui grandi viali, sufficientemente ampi da rendere praticabile l’interramento di migliaia di auto di residenti per ciascun intervento. Occorre un progetto di grande respiro, per dare una svolta radicale all’uso del suolo pubblico, che non può essere riservato alle auto in sosta.

Quindi mettiamole sottoterra senza spender soldi dei contribuenti ma con le risorse dei proprietari di automobili! Le auto a Milano ci sono e se anche i milanesi non ne comprassero più neppure una, occorrerebbe metterne sottoterra 300-400 mila per respirare e far respirare gli alberi delle piazze e dei viali della città. Scoraggiare l’uso delle auto dove c’è un abbondante servizio pubblico di trasporto e adottare una severa politica della sosta in superficie quando c’è possibilità di sosta in parcheggi interrati per residenti. E’ utile procedere alla chiusura del traffico entro la cerchia dei Bastioni o quanto meno passare alla “congestion charge” vale dire l’ingresso in centro a pagamento. Ma ci vogliono posti di parcheggio per i residenti se vogliamo liberare il centro della città dalle auto in sosta.

Perché non usare via Palestro per un grande parcheggio per senza toccare un albero? Di P.za Sant’Ambrogio si è già detto. Il parcheggio a un solo piano. di via Zecca Vecchia perché trasformarlo in un pluripiano per residenti con un progetto di qualità? Nella via Calatafimi oggi c’è già un (brutto) parcheggio all’aperto. Interriamolo! Riconsegnamo parti importanti del centro città ai pedoni. Per i nuovi macro-interventi di Garibaldi /ex Varesine e City Life, non dovrebbero avere neppure un posto auto a rotazione. Ci si arrivi solo con mezzi pubblici già esistenti o programmati! Impossibile? Non credo. Certo non si può progettare come si è sempre progettato.

Non possiamo più permettercelo se vogliamo liberare Milano dalla morsa delle auto.

 

Maurizio Mottini



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