29 marzo 2010

NON FACCIAMOCI DOMANDE


Non facciamoci delle domande. Non chiediamo al Pd cosa fa per noi, chiediamoci cosa facciamo noi con il Pd, per far nostro un modo di dire di J.F. Kennedy. O forse nemmeno questo. Chiediamoci cosa fare per il futuro della sinistra milanese che vede il Pd ai minimi termini. Le elezioni sono andate come quasi tutti prevedevamo anche se con qualche episodio da non trascurare, a cominciare dall’affermazione della lista Grillo e di quella Di Pietro.

Il Pd nei confronti di quell’elettorato ha perso l’occasione di rappresentare un’anima della sinistra che mette ancora in primo piano il problema della legalità e il Pd, nelle sue incertezze ha dato a molti l’impressione di avere scheletri nell’armadio tali da non consentirgli di assumere posizioni intransigenti. Un discorso analogo lo possiamo fare per la lista Grillo, personaggio inutilmente demonizzato e indicato all’opinione pubblica come un guitto demagogo populista. Infondo gli andava riconosciuto almeno il merito di aver segnalato alcuni scandali in tempi non sospetti, scandali che i parlamentari della sinistra avevano il dovere di scoprire per primi e comunque Grillo ha saputo riempire le piazze da solo come non è riuscito nessun leader della sinistra, nemmeno a quelli di primo piano. Ricordiamo con desolazione la sala della Provincia semi vuota a pochi giorni dalle elezioni.

Una cosa certo non dobbiamo fare: metterci a distillare sottilmente i risultati del voto perché di lì non ne caviamo nulla se non inutili congetture del se e del ma : teniamocene alla larga come dai sondaggisti. Abbiamo davanti un anno prima del rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale e prima che arrivi l’estate dobbiamo avere le idee chiare su due cose non da poco: chi e come si cominci a stendere un programma che parta dalla realtà di Milano e per quali vie e a che condizioni il Pd riprenda contatto con la sua base elettorale.

Questa seconda cosa è forse la più difficile per chi da troppo tempo si è autoescluso dal contato vivo con la città. Il Pd fa sempre l’errore di cavalcare i problemi che la società civile fa emergere – e la prova ne sono i moltissimi comitati nati negli ultimi anni – invece di anticiparli cogliendo i segnali anche deboli che vengono dal sociale.

Per il centro destra la campagna elettorale per il nuovo sindaco è già cominciata e non sarà certo priva di colpi di scena ma per il centro sinistra deve ancora cominciare e sarà il lavoro dell’opposizione nell’ultimo anno di mandato del Consiglio a dare il là e a costruire i capitoli di un vero programma di candidatura per le comunali del 2011. La materia in discussione non manca, si tratta del futuro urbanistico della città ma non solo di quello. L’elenco e lungo ed è ora di farlo.

L.B.G



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