16 marzo 2010

L’OMAGGIO DI MILANO A MORANDO MORANDINI


‘Gente di Milano’ è una collana di videodocumentari curata da Medialogo, Servizio audiovisivi della Provincia di Milano, dedicata a personalità del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo (da Giovanni Roboni ad Alda Merini, da Enzo Biagi a Natalia Aspesi, da Arnaldo Pomodoro a Gabriele Basilico, per citarne soltanto alcune), particolarmente attive a Milano, persone che hanno eletto il capoluogo lombardo a luogo della loro attività e rappresentano un punto di riferimento importante per comprendere lo sviluppo culturale della città (*).

Obiettivo della collana è quello di conservare attraverso i documentari la memoria d’idee, parole, gesti, sguardi di personalità che hanno espresso, ed esprimono, con la loro opera, significative testimonianze culturali legate al territorio. Tra le ultime produzioni Morando Morandini. Non sono che un critico, dedicata al decano dei critici cinematografici italiani. Fin da giovanissimo appassionato di letteratura e di cinema, a quindici anni ricevette in dono dalla madre il primo libro di cinema con la dedica ‘a Morando che vuol fare il regista’. Non ha fatto il regista, ma da una vita si occupa di cinema come critico e nell’ultimo decennio ha legato il suo nome al Dizionario dei film pubblicato a cadenza annuale dal 1999 da Zanichelli, rivolto a un pubblico eterogeneo di cinefili ed esperti, noto come Il Morandini (**).

Una vita di lavoro come spettatore di professione, impegnato non tanto a emettere giudizi di valore, ma ad analizzare i film, cercando di comprenderne i meccanismi espressivi e ideologici e di individuarne i contenuti latenti oltre a quelli evidenti. In seconda serata il primo lunedì di marzo il videodocumentario. Non sono che un critico, che ripercorre la lunga e appassionata biografia professionale di Morandini, è stato presentato al Cinema Mexico, presenti oltre al critico e ai registi Tonino Curagi e Anna Gorio, anche molti amici che hanno condiviso con Morandini esperienze di lavoro, come Natalia Aspesi e Gabriele Porro. La sala gremita anche di giovani allievi della scuola di cinema, che hanno voluto con la loro presenza rendere omaggio a un professionista.

Amante della solitudine, si definisce un empirico e poco teorico, usa ancora la macchina da scrivere con cui prepara le schede dei film, che poi la figlia Luisa, coautrice del Dizionario, trascrive al computer. Da vecchio saggio, nato all’epoca del cinema muto, adora Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, una delle più importanti manifestazioni cinematografiche internazionali dedicate alla riscoperta e allo studio del cinema delle origini, ma sente anche il dovere morale di prestare attenzione al lavoro cinematografico dei più giovani registi. Le qualità di un critico riuniscono secondo Morandini al tempo stesso quelle dell’attore – gusto, talento, tenacia – e quelle del regista – curiosità, umiltà e onestà. Se fosse stato un regista, che film avrebbe voluto fare? – gli chiede un giovane in platea. E Morandini non esita: ‘vorrei fare i film di Clint Eastwood, il più classico dei registi americani che contano’. Non a caso il Dizionario Morandini 2010 attribuisce 5 stellette a Gran Torino e in conclusione di serata Morandini pronuncia parole di elogio sulla bella biografia di Mandela, Invictus, da pochi giorni nelle sale italiane.

 

Rita P. Bramante

 

(*)http://temi.provincia.milano.it/cultura/medialogo/gentedimilano.html

(**)http://dizionari.zanichelli.it/index.php?it/126/catalogo/266



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