9 marzo 2010

MAB ARQUITECTURA. VIA GALLARATE ABITARE A MILANO


Il progetto di Via Gallarate da poco ultimato, fa parte di uno dei quattro progetti scelti nel primo concorso, per altrettanti nuovi quartieri, che ospiteranno 550 nuovi alloggi di edilizia sociale a Milano. Un intervento complessivo di 110mila metri quadri di superficie, fortemente voluto dal comune di Milano che ha indetto, a questo proposito due concorsi per attuare quanto previsto dal Programma Comunale per l’edilizia Residenziale sociale.

A fine giugno 2005 è stato premiato il gruppo guidato da Massimo Basile (MAB arquitectura, Barcellona)* per l’area di via Gallarate. Il tema del concorso prevedeva ” …….l’attribuzione di un nuovo ruolo allo spazio aperto schiacciato tra il lato edificato del quartiere e le trasformazioni in atto a nord di via Gallarate: un parco protetto che accolga al suo interno residenze e sevizi. Considerata l’esigua larghezza dell’area e il peso del traffico che, nonostante la deviazione del percorso della statale del Sempione, continuerà a gravare su via Gallarate, la protezione dell’ambito costituisce un passaggio indispensabile perché si verifichino adeguate condizioni di vivibilità sia del parco che delle nuove residenze”.

Mab ha risposto alle richieste con un progetto nuovo, attento e d’impatto, diventando un nuovo landmark nel panorama del quartiere Gallaratese. Un intervento che ha previsto la realizzazione di 184 alloggi, 7 locali commerciali e servizi di quartiere. (Asilo nido per 30 bambini, centro per anziani, un centro socio-culturale) per un totale di 20.683 metri quadrati. Al piano terra degli edifici sono previste inoltre, delle sale polivalenti a uso del condominio, accessi per un eventuale servizio di portierato e locali lavanderie. Il tutto localizzato in quattro edifici con altezza massima di 30 metri (per le torri) orientate seguendo i principi del corretto soleggiamento, e disposti lungo un percorso continuo che taglia in due il parco da un lato aperto verso via Appennini – quartiere Gallaratese- dall’altro protetto verso la trafficata via del Sempione. Il parco, diventa il filo conduttore per tutte le scale dell’intervento, dal progetto urbano a quello architettonico, fino a quello paesaggistico, diventando la base dove s’intrecciano le connessioni e i percorsi.

Un parco, da vivere, pensato per la crescita di nuove relazioni sociali dove anche la scelta di materiali dimostra l’attenzione progettuale. Terra battuta stabilizzata con inerti colorati, per il percorso centrale, pavimentazione in listoni di legno per le zone di sosta ombreggiate e con panchine, inserti in quarzite e pavimentazione in gomma colorata anticaduta per le aree giochi, ne sono la testimonianza. La protezione del parco, avviene grazie ad un ” muro – collina”, in continua relazioni sia fisica che visuale con il paesaggio rurale, che si lascia attraversare e ritagliare secondo gli accessi dei percorsi pedonali.

L’adiacenza allo scorrimento veloce imponeva una soluzione, risolta attraverso uno sbarramento di protezione inserito nel parco che non vuole diventare una chiusura verso nord ma diventata pretesto progettuale generando l’articolata topografia del parco con la sua flessuosa geometria. Una geometria che si collega al linguaggio asciutto e sintetico degli edifici in linea, ciascuno articolato in sezione, che generano un edificio costituito da una stecca la cui testata si eleva a torre, dove l’aspetto sociale deve ricercarsi nell’equilibrio tra gli usi privati della città – la residenza – e quelli pubblici (servizi al quartiere e al commercio). Per la residenza le varie tipologie, principalmente bilocali e trilocali, sono organizzate con pannelli scorrevoli interni che separano gli ambienti dove per il pavimento è stato scelto parquet industriale in rovere. Gli spazi di distribuzione sono ridotti al minimo, e disegnati con una particolare attenzione all’esposizione solare e alla ventilazione incrociata est-ovest, con terrazze schermate da gelosie d’alluminio e logge scavate nel volume dell’edificio. Le finestre scorrevoli, ad alto rendimento termo-acustico, garantiscono l’ottimo soleggiamento e una piacevole vista sul verde. La maggior parte dei 184 alloggi realizzati, sono in locazione a canone sociale e un percentuale rilevante, circa un terzo, vengono invece assegnati a canone moderato.

Tra gli alloggi a canone sociale, un certo numero è riservato ad alcune specifiche categorie come anziani, persone sole con minori e famiglie di nuova formazione.

 

 

 

 


 

 

 

 

 


 

 

 

Paolo Favole

 

 

* – Mab Arquitectura

Fondato a Barcellona da Floriana Marotta (Palermo, 1977) e Massimo Basile (Palermo, 1976) nel 2004, Mab Arquitectura è uno studio che riunisce professionisti di differenti discipline per sviluppare progetti d’architettura e paesaggio, prestando speciale attenzione allo spazio pubblico e all’integrazione tra progetto architettonico e progetto urbano.

Tra i progetti realizzati, l’Enoteca Miceli a Palermo, le Cantine Vinicole Barbera a Porto Palo di Menfi, e l’intervento di social housing e parco urbano in via Gallarate a Milano, attualmente in fase di ultimazione.

Primo premio nel concorso “Abitare a Milano Via Gallarate”, il progetto è stato presentato alla mostra “Dreaming Milano” (2009) e alla mostra “Milano work in progress#2” (Milano 2009).



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