2 marzo 2010

LA SCIENZA PER LA PACE E PER IL NOBEL A INTERNET


Una straordinaria maratona a Milano alla fine dello scorso anno presso l’Università Bocconi, a favore di un movimento mondiale per la pace: speakers d’eccezione hanno animato la due giorni ‘Science for peace’ (*), voluta dal prof. Umberto Veronesi, hanno portato sotto i riflettori il tema della pace e le soluzioni che la scienza può mettere al servizio dello sviluppo di processi di pace.

Dove hanno fallito politica, diplomazia e religione, può farcela la scienza, unica globalizzazione davvero riuscita: gli uomini di scienza si confrontano anche duramente nell’unica guerra consentita, la guerra delle idee e vanno avanti verso gli obiettivi della loro ricerca.

Se la scienza può vantare il record delle scoperte, la guerra invece porta con sé soltanto record di conflitti e di morti.

E sono proprio gli scienziati a prendere l’iniziativa per la pace, in quanto riconoscono alla scienza una funzione civilizzatrice e un tratto di universalità, che le consente di trasmettere valori a tutto il mondo.

Il movimento ‘Science for peace’ si propone tre obiettivi prioritari per perseguire e affermare la pace: primo fra tutti educare le nuove generazioni ai principi della pace, per avere in futuro popolazioni sensibili alla pace. Fare appello ai governanti, inoltre, per un programma di riduzione del 5% della spesa per gli armamenti (sì a un esercito unico dell’Unione europea, per le sole missioni di pace, e non 27 eserciti come oggi!) e per il reinvestimento dei risparmi in cultura, scienza e ricerca. E ancora attuare programmi per rimuovere le cause della guerra, come la fame nel mondo, la povertà assoluta che è sempre più ageografica – non solo lontano, ma anche dietro l’angolo – i fanatismi religiosi, l’analfabetismo.

Dal palco di ‘Science for peace’ è partita anche una grande petizione per il premio Nobel a Internet come strumento di pacifica convivenza, come linguaggio universale, come finestra aperta sulle barbarie del mondo, come piattaforma di relazioni sociali forti e solidali. Un paradosso, se vogliamo dire così: nato per la rete militare del Pentagono, Internet è sfuggito di mano, diventando strumento di pace o arma di costruzione di massa (**).

Shirin Ebadi, avvocato e pacifista iraniana, già insignita del Nobel per la Pace nel 2003, ha proclamato con forza che non c’è differenza se una persona muore per una pallottola o perché non ha accesso all’acqua potabile e che la pace è come un fiore, che va curato tutti i giorni, anche in una società che ritiene di averla raggiunta. E ha nominato Internet patrimonio dell’umanità per la cura del fiore della pace. ‘La Scienza, con la sua Lingua Universale, e Internet insieme propongono e portano la pace’ – ha affermato il prof. Veronesi, dicendosi convinto che, per quanto possa apparire inusuale e sorprendente proporre il Nobel per la Pace a favore di un mezzo di comunicazione di massa, invece che di una o più persone, se il web vincesse il Nobel dimostreremmo agli osservatori futuri di avere capito la portata della rivoluzione globale rappresentata dalla Rete e di essere determinati a volgerla al miglior utilizzo nell’interesse dell’umanità intera.

Questo appello si è alzato dalla sala conferenze dell’ateneo milanese per diffondersi attraverso la rete in tutto il mondo: non lasciamo che il nostro futuro sia già stato scritto da qualcun altro e coltiviamo in prima persona un sogno di pace. Coltivare sogni è una parte importante per la storia umana e da sempre l’uomo ha sognato, pensando in grande: il sogno di volare, il sogno di mettere in contatto il mondo senza fili, soltanto attraverso onde… Condividiamo a livello planetario il sogno di un mondo pieno di pace: Quando desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio (P. Coelho, L’alchimista).

 

Rita Bramante

 

(*) http://www.fondazioneveronesi.it/

(**) http://www.internetforpeace.org/manifesto.cfm


 



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