13 dicembre 2018

RECALCATI, NEL NOME DEL PADRE E DI TUTTA LA FAMIGLIA

Psicanalisi e teatro, in programma al Piccolo il primo capitolo della trilogia delle famiglie millennials


Nato in una famiglia umile, in una casa dove non c’erano libri, arriva non senza inciampi al diploma di agrotecnico. Poi cambia rotta e coltiva le letture e gli studi che lo portano a diventare uno dei più noti psicanalisti in Italia, docente universitario e nella scuola di psicoterapia, saggista di grande fecondità creativa1. Ospite atteso a convegni e eventi culturali, ha ricevuto pochi giorni fa l’Ambrogino d’oro, onorificenza del Comune di Milano ai suoi cittadini che in modo significativo contribuiscono al Bene comune.

181213_Bramante-00Massimo Recalcati si racconta sempre proprio a partire dai primi anni di scuola, segnati da un orientamento paterno che lo voleva erede della propria attività di florovivaista, mentre i suoi interessi personali erano del tutto divergenti. In una realtà scolastica di periferia, dove lo sbandamento, il fallimento e lo smarrimento erano sempre in agguato, il giovane Massimo si è aggrappato con forza a un treno che la buona sorte gli ha fatto incontrare, la giovane professoressa di italiano, Giulia, colei che gli ha fatto amare la lettura, la poesia, i libri.

Incontro determinante quello con Giulia e con il suo rapporto singolare con il sapere, a cui ne sono seguiti molti altri con i Maestri che hanno dato alla sua vita una forma nuova, arricchita di nuovi significati e opportunità. Dove c’è insegnamento c’è un segno, un’impronta che resta: il desiderio di sapere. E quello con Massimo Recalcati e i suoi libri è ormai da molti anni un incontro denso di significati per genitori e insegnanti, per tutti gli attori di un tipo speciale di semina, quella dell’educazione.

Il suo eloquio immaginifico e evocativo aggancia l’uditorio; i temi da lui indagati intercettano le ansie e le attese di chi è impegnato ad accompagnare i giovani a fare le loro scelte. Recalcati suggerisce agli adulti di dare peso alla propria parola, di assumere tutte le conseguenze dei propri atti, di essere credibili e di avere fede nel segreto dei giovani e fiducia nelle loro visioni, nei loro progetti e nella loro forza. Di dare ai giovani il dono più alto della fiducia, anche quando ci appaiono indolenti, pigri e incomprensibili. Il compito primo, più alto e più impegnativo è contribuire ad accendere il fuoco della vita, il desiderio di apprendere e il pensiero critico: perché possa accendersi nel figlio e nell’allievo, il fuoco deve essere vivo nel genitore e nel maestro.

Un atto certamente impegnativo, soprattutto oggi di fronte a un salto mortale fra generazioni e in circostanze di mutazione antropologica senza precedenti, ma per questo tanto più doveroso e irrinunciabile.

Nei prossimi giorni in calendario al Piccolo Teatro “In nome del padre”, messo in scena da Mario Perrotta, accompagnato nella drammaturgia dal supporto psicanalitico di Recalcati. Primo capitolo della trilogia sulle famiglie millennials – “In nome del padre, della madre, dei figli” -, mette in scena il tramonto della concezione patriarcale del padre, alla guida della vita del figlio come una bussola o come un bastone impegnato a raddrizzarne la spina dorsale, e il transito verso una nuova concezione più umana del ruolo paterno.

I Milanesi, e non solo, ringraziano.

Rita Bramante

1)
M. RECALCATI, Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, Milano, 2013.
M. RECALCATI, L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento, Torino, 2014.
M. RECALCATI, Il segreto del figlio. Da Edipo al figlio ritrovato, Milano, 2017
M. RECALCATI, A libro aperto. Una vita è i suoi libri, Milano, 2018.



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