2 febbraio 2010

5 CONSIGLI (NON RICHIESTI) PER PENATI


1) Dove cercare i voti. Alle ultime elezioni regionali Formigoni prese 2841883 voti, Sarfatti 2278173, vale a dire rispettivamente il 53,86% e il 43,17%, i non votanti sono stati circa 2000000. Alle regionali precedenti Formigoni prese 3355803 voti, Martinazzoli 1692474 i non votanti 190000. Alle europee la coalizione che sostiene Formigoni ha preso 3000000 di voti quella per Penati all’incirca 1600000, i non votanti sempre 2000000. Alle politiche del 2008 3387000 per la coalizione Formigoniana, 2000000 per Veltroni, la percentuale dei votanti sale significativamente. La distanza tra le due coalizioni sembra essere costante, l’unica variabile è la percentuale dei votanti. Li sta il potenziale bacino di sviluppo per Penati. Inutile cercare di sottrarre elettori al centrodestra, molto più importante cercare di riportare al voto gli astenuti. Penati deve rivolgersi primariamente a quel 12% di elettori che vota alle politiche e poi non vota alle regionali e poi a quel 18% che non vota mai.

2) Uso dei sondaggi. Prima delle elezioni i sondaggi abbondano, Quasi tutti si concentrano sulle intenzioni di voto. Dato quasi sempre privo di interesse, visto che la percentuale degli incerti supera quasi sempre il 40% e che escluso PD, PDL, Lega tutte le altre liste hanno percentuali inferiori alla percentuale di errore. Quanto poi all’attendibilità delle risposte ricordo sempre un sondaggio di Panorama in cui alla domanda “da quando è sposato/convive ha mai avuto fantasie di evasione dalla routine di coppia?” il 72% dei maschi italiani rispose coraggiosamente no. Non darei quindi rilevanza ai numeri disastrosi per Penati pubblicati da alcuni giornali. Darei invece rilevanza ad altri numeri leggibili nei sondaggi, quelli “qualitativi” che disegnano una Lombardia in cui mediamente il cittadino è soddisfatto dei servizi e della qualità della vita ed ha come massima preoccupazione il lavoro, la condizione economica. Niente di peggio infatti che affrontare le elezioni al grido bartaliani di “è tutto sbagliato è tutto da rifare” rivolgendosi a un elettore che non è affatto di questa idea. Il grado di soddisfazione dell’elettorato lombardo deve portare a una campagna elettorale giocata sulla moderazione, sulla concretezza, sulla migliore capacità amministrativa. Bisogna trasmettere l’idea che con il cs si può fare meglio ma che non c’è nessuna rivoluzione dietro l’angolo.

3) La propaganda. Il 17,2% degli elettori vota solo il candidato a presidente, dimenticandosi del simbolo dei partiti (la percentuale più alta d’Italia). Formigoni ha sempre preso percentualmente meno voti della sua coalizione. Se gli elettori cui deve rivolgersi Penati sono gli astenuti e i disinteressati l’uso dei media deve essere coerente. Per la più parte di questi elettori la carta stampata non esiste, con l’eccezione parziale (forse) della free press, la loro fonte di informazione sono la tv e la radio. Inimmaginabile pensare che usino internet per cercare informazioni. Concentrare tutte le risorse quindi sui media che raggiungono questo tipo di elettorato, abolendo integralmente il tempo dedicato a convegni e convegnini, sezioni e circoli, feste e pranzi, dove si trovano i già convinti, tutte occasioni da delegare ai candidati in cerca di preferenze.

4) Milano e il resto della regione. Milano e provincia valgono un po’ meno di un terzo di tutti i votanti della regione, Penati ha perso le elezioni provinciali per circa 4000 voti al secondo turno, Sarfatti prese 7000 voti in meno di Formigoni e ben 190000 voti in più della sua coalizione. Penati deve riconfermare almeno questi dati. Dopo aver perso nelle ultime tornate elettorali le città di Bergamo, Brescia Pavia, Cremona, Crema oltre alla provincia di Milano, Cremona allargare il divario tra cd e cs a Milano e provincia significa probabilmente far implodere il cs, condannandolo a una dimensione di opposizione bavarese. Inoltre l’anno prossimo alle elezioni comunali il cs se la può giocare. Quindi inutile viaggiare per valli e paesini, si concentri la campagna del presidente nella città e nella provincia di Milano e negli altri capoluoghi. Il porta a porta è tanto bello da citare quanto difficile da praticare e spesso anche inutile.

5) l’asticella. Una volta i candidati dicevano “ho accettato di presentarmi per spirito di servizio verso il partito”. In genere erano balle, questa volta stante la disastrosa serie di sconfitte che precedono le regionali potrebbe essere vero. Se Formigoni vince il PD sarà preda di convulsioni, di richieste di dimissioni, di abbandoni e ritorni, di recriminazioni e progetti palingenetici. Penati, come coalizione, deve riuscire ad avvicinarsi al 40%, meno di Sarfatti ma più di Veltroni. Questo significherebbe poter interloquire con il cd da una posizione credibile e porre le basi per le elezioni comunali. Il PD se vuole per il futuro essere ancora un polo di attrazione alternativa, non può andare sotto il 30% cioè 2 punti in più di Veltroni.

 

Walter Marossi



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