2 febbraio 2010

CI INVIDIANO LA CREATIVITÀ MA NON L’ARIA


Molti hanno avuto l’opportunità di apprezzare l’installazione di Fabio Novembre lungo Via Montenapoleone “Per fare un albero”, con 20 vasi in vetroresina, a forma di Fiat 500, contenenti varie specie di alberi. Una proposta/provocazione intelligente per un’auto più ecocompatibile.

Nel 1992, insieme agli ecologisti milanesi e ai comitati di quartiere… e a molti più capelli, portai in Piazza San Babila una 500 nella quale piantai un albero. L'”Albero della vivibilità” era una “scultura urbana” dedicata alla fine del mito dell’automobile. L’Assessore comunale al Design Terzi ha sottolineato l’efficacia di Novembre “La creatività milanese è all’avanguardia e viene presa come modello da altre città importanti come Roma. “. La creatività milanese è un riferimento internazionale, a differenza della qualità dell’aria, delle politiche ambientali e del traffico. Milano deve fare la sua parte onorando gli impegni assunti dall’Italia al G8 dell’Aquila in attuazione del Protocollo di Kyoto.

L’innovazione tecnologica per l’ambiente e l’energia costituiscono un asset decisivo per la ripresa nella competizione globale è una sfida che Milano deve e può giocare. Più trasporto pubblico, più informazioni in Rete invece di auto nelle strade, più videoconferenze che viaggi in aereo. Consumi e costumi sostenibili e amministrazioni locali e imprese coerenti, dai trasporti alla Banda Larga, dalle mense alle emissioni e al trattamento dei rifiuti prodotti. Meno costi e più salute. Uno dei luoghi che ha maggior impatto sul ciclo energetico, quindi sui consumi energetici e sulle emissioni di CO2 nell’atmosfera, è la casa, l’edificio, dove abitiamo. Non solo singoli edifici, ma interi quartieri possono essere realizzati in modo sostenibile e salubre. Il quartiere avrà gli edifici collegati a un sistema di teleriscaldamento da una centrale di cogenerazione di energia e calore, avrà il recupero dell’acqua piovana e un sistema d’irrigazione degli spazi verdi alimentato da energia rinnovabile, nonché un sistema parallelo per l’acqua dei rubinetti, che deve essere potabile, e quella degli sciacquoni, avrà un sistema d’illuminazione con lampade a risparmio energetico sia negli edifici che negli appartamenti, l’orientamento degli edifici sarà ottimale, l’alberatura delle strade e dei cortili consentirà un maggior equilibrio nelle temperature atmosferiche lungo le diverse stagioni, l’organizzazione degli spazi comuni permetterà un risparmio energetico e, ad esempio, la disponibilità protetta di rastrelliere per le biciclette.

Anche nel caso d’interi quartieri potremmo pensare che un’ipotesi di sostenibilità e di qualità dell’abitare possa riguardare solo nuove politiche di urbanizzazione del territorio cittadino, piuttosto che il riuso di aree industriali dismesse. Non è così anche i vecchi edifici possono essere ristrutturati tenendo conto di questi indirizzi. Proviamo a pensare se una delle funzioni del decentramento attraverso le circoscrizioni comunali fosse quella di favorire l’incontro e il confronto tra le diverse assemblee di condominio dei quartieri al fine di condividere gli interventi che hanno a che fare con il ciclo energetico. Proviamo a pensare che riduzione dei costi si avrebbe nel rapporto domanda/offerta con le imprese che si occupano di ristrutturazione degli edifici, piuttosto che di pannelli fotovoltaici, d’impianti d’illuminazione o di domotica. Proviamo a pensare a che potere di negoziazione può avere un quartiere così virtuoso in relazione all’acquisto di combustibili per il riscaldamento. Questa è una delle azioni di politica pubblica capace di rispondere agli interessi generali che le amministrazioni locali potrebbero attivare. Potrebbero altresì mettere nei regolamenti comunali legati all’edilizia criteri che riguardano la sostenibilità. Già 557 comuni italiani lo fanno per i materiali da costruzione, per l’orientamento degli edifici, per le fonti energetiche rinnovabili, per l’isolamento dei tetti e delle pareti, per l’illuminazione. Ad Aalborg in Danimarca 2000 città europee hanno approvato nel ’94 la Carta per un Modello Urbano Sostenibile, L’80% dei cittadini europei abita in città, l’Amministrazione di Milano dov’è?

 
 

                                                                                                       
 

Fiorello Cortiana



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti