2 febbraio 2010

OPERA LIRICA – ILOPERA©


L’ILOpera©, nasce con la volontà di divulgare l’Opera lirica nelle scuole. Senza nessun obiettivo pretestuoso di sottolineare quanto possa essere bella e appassionante, considerando che resta comunque una forma di spettacolo poco assimilabile ai più per motivi diversi come, per esempio, l’uso di un italiano d’altri tempi, la difficoltà nell’assistere a una recita dal vivo, fino alla durata più o meno lunga della recita stessa.

L’esperienza iniziata nel 2002 mi ha visto proporre, grazie all’Accademia Teatro alla Scala, diversificati interventi laboratoriali dalle materne alle scuole superiori in diverse regioni italiane, fino a interessanti esperimenti con studenti del Politecnico di Milano.

Grazie alle diverse sperimentazioni, ho provato a strutturare un metodo a cui ho desiderato dare un nome: L’ILOpera© (Interdisciplary Learning Opera) e fonda le basi, come si evince dall’acronimo, sulle caratteristiche interdisciplinari del Teatro Musicale. E’ infatti dalla molteplicità e compresenza di arti e mestieri che questa forma di spettacolo “completa” consente di promuovere attività educative che sensibilizzano i giovani al mondo del teatro e della musica facendo fare e mettendosi in gioco.
Un recente studio della rete Eurydice dal titolo Arts and cultural education at school in Europe presenta informazioni aggiornate all’anno scolastico 2007-2008, sulle politiche relative all’educazione artistica, (principalmente nell’istruzione obbligatoria), in 30 paesi europei. Si evince che “Come dimostrano gli obbiettivi di apprendimento, l’educazione artistica (ha le potenzialità per sviluppare negli alunni non solo le varie dimensioni relative alla creatività, ma anche le diverse competenze e attitudini sul piano personale e sociale” e ancora “La musica e le arti visive vengono insegnate in tutti i paesi europei a un certo livello dell’istruzione obbligatoria. Anche l’artigianato, la recitazione e la danza sono materie obbligatorie nella grande maggioranza di paesi”.

Sarei tentato di dire che l’Opera lirica contiene tutte le arti (e artigianalità) enunciate dalla ricerca ma aggiungerei anche, fra le opportunità didattiche, la possibilità di realizzare costumi, gioielli, parrucche e calzature, o di conoscere e approfondire l’architettura, la scenografia e altro ancora. Questa metodologia didattica, può inoltre coinvolgere con curiosità ed entusiasmo anche insegnanti di materie non specificatamente artistiche.

Così sta succedendo nell’ambito di un’esperienza dal titolo “Otello, da Shakespeare a Verdi” che si sta svolgendo nel corrente anno scolastico con quattro istituti superiori. Fra i docenti coinvolti infatti, troviamo materie quali Stiria, Lingua inglese, Educazione fisica, Latino e greco, Storia dell’Arte e naturalmente alcune discipline artistiche.

L’Opera può quindi anche essere la scoperta di un’attitudine o di una passione e può inoltre favorire l’utilizzo e l’interazione di quei linguaggi non verbali che “concorrono a definire un’area sovra disciplinare… nell’esigenza comunicativa dell’uomo… a narrare e a descrivere spazi, personaggi e situazioni sia reali che virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comuni creando l’immaginario collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso il patrimonio di valori estetici, culturali religiosi, etici e civili di una comunità”. (Le indicazioni per il curricolo, Ministero della Pubblica Istruzione 2007).

Come anticipavo, quest’anno fra gli altri progetti proposti alle scuole, quello che ha meglio allargato gli orizzonti territoriali è sicuramente “Otello”. L’adesione è stata massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie superiori: il Liceo classico “G. Berchet” (MI), il Liceo classico “Ovidio” e l’Istituto d’Arte “G. Marzara” di Sulmona (AQ) e infine il Liceo artistico “P. Candiani” di Busto Arsizio (VA).

E’ già interessante rilevare l’interesse riscontrato dai docenti che partecipano e questo consente, in modo anche sorprendente, di immaginare il teatro musicale quale buona pratica per un curricolo verticale che aiuti anche la collaborazione fra scuole pur distanti fra loro ma con finalità educative e didattiche da mettere in comune.

Così a maggio, 90 ragazzi dall’Abruzzo si uniranno ai ragazzi della regione Lombardia in una gita d’istruzione a Milano pensata per avere un carattere teatrale e musicale. Gli studenti abruzzesi infatti, alterneranno un’intensa attività di prove teatrali con visite per la città. Metteranno in scena la propria versione di Otello, con brani cantati (ma anche recitati) dall’opera verdiana e frammenti in inglese dal dramma shakespeariano e i “musicisti” delle diverse classi prepareranno l’accompagnamento ai cantanti. Verranno costruite armi e ceramiche, costumi e scenografie, illustrati libri per bambini con diverse tecniche artistiche. I ragazzi di Busto Arsizio metteranno in scena un Otello per i bambini della città, con musicisti e menestrelli che accompagneranno la storia da loro illustrata così che la scuola entrerà nel tessuto urbano e fra i cittadini, sensibilizzando anche i più piccoli.

Approfondimenti tematici, affrontati dai docenti durante le ore curriculari, s’integreranno a percorsi più creativi, interagendo in modo trasversale.

Importante sarà la collaborazione con il Teatro Filodrammatici di Milano che, oltre ad aver tenuto due incontri introduttivi sull’interpretazione e sull’azione scenica agli studenti delle scuole Lombarde, accoglierà tutte le classi nelle messe in scena di Otello.

Infine, per aumentare le relazioni fra istituti scolastici presenti sul territorio milanese, fra gli invitati alla rassegna saranno presenti anche scuole che non hanno direttamente partecipato al progetto così da favorire una condivisione più ampia e valorizzare l’impegno di tutti i ragazzi e gratificando l’attività dei docenti.

Christian Silva



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