2 febbraio 2010

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE


Questi giorni, nelle scuole dell’obbligo milanesi, è in distribuzione un libercolo su Expo 2015 dedicato alle famiglie. Confezionato da Expo S.p.A., con tanto di personaggio simbolo, il Vitruvietto e annessa lettera di Stanca, contiene una vergognosa apologia sulla bontà dei promotori di Expo nel voler affrontare e risolvere i problemi alimentari del pianeta. Il tutto con un taglio fiabesco, pieno di buoni propositi, con una visione finta della città, ovviamente per accattivarsi simpatia, interesse e positività all’evento Expo da parte dei piccoli lettori.

Il fallimento e le bugie dell’operazione Expo richiedono nuovi tifosi per salvare dal flop totale l’evento. I signori di Expo non rinunciano alle peggiori regole del marketing pubblicitario per recuperare terreno: comprati i bambini, plagiali con messaggi accattivanti e comprerai il consenso delle famiglie. Questo è il senso del Vitruvietto e delle altre amenità di quest’operazione. Ma questo è solo l’aspetto morale.

Poi ci sono i paradossi. Expo, e le infrastrutture ritenute indispensabili per il suo svolgimento, sono finanziate con i famosi soldi della legge 133, quella che sta mettendo al collasso la scuola pubblica; Expo S.p.A. vive, ed è indebitata, grazie a soldi pubblici. Allora sarebbe meglio che questi signori, se hanno a cuore il futuro dei nostri figli, rinunciassero al grande evento e che i soldi pubblici fossero usati per garantire ovunque una scuola pubblica di qualità, in grado di funzionare, in stabili e con strutture e materiali didattici efficienti. Vitruvietto si dimentica poi che tra i pregi di Milano e della Lombardia c’è quello di destinare più dell’80% delle risorse per la scuola agli istituti privati grazie al buono scuola e quello di chiudere le scuole civiche, negando il diritto allo studio a molte persone. Soprattutto questa città, che con Expo vorrebbe porsi a ombelico del mondo, esprime il meglio di sé nello sgomberare bimbi rom dai campi, negando loro i diritti più elementari, o nel manifestare nei modi più disparati un razzismo sempre più palese.

Sempre in tema di paradossi, Vitruvietto ci descrive una Milano “fiction”, che va bene in un fumetto, ma difficilmente rintracciabile nella realtà. Anche perché per un bambino è sconsigliabile “explorare” la città, pena un’intossicazione da pm10 o il rischio Suv sfrecciante che incombe a ogni incrocio. Mancano tutta una serie di perle da far conoscere ai bambini: i chilometri d’inutili autostrade, tangenziali, bretelle, tunnel, parcheggi che consumeranno ancora più suolo; i grattacieli esclusivi ed escludenti; cascine e case sgomberate e vendute; servizi e beni comuni privatizzati e precarizzati. Sarebbe un bel tour per far conoscere alle giovani generazioni il vero volto di questa città.

Quando si arriva all’ultima pagina, però, tutto è chiaro. Appare evidente, e per noi confermato, chi saranno i veri protagonisti di Expo 2015: chi oggi ci inquina ed è responsabile dei problemi ambientali e alimentari del pianeta. Come leggera altrimenti la sponsorizzazione del Vitruvietto da parte di Bmw e Nestlè? Una è azienda leader di un modello di mobilità che uccide e devasta i territori, l’altra responsabile di imporre modelli alimentari indistinti nei sei continenti e, soprattutto, grazie al latte in polvere, della morte di migliaia di neonati in Africa per malattie gastro-intestinali.

Complimenti Moratti e Stanca. Come si usa dire: le bugie hanno le gambe corte. Forse per il prossimo bollettino da dare alle scuole vi conviene usare Pinocchio come testimonial, fareste miglior figura.

Alle famiglie, al personal – docente e non – della scuola, un invito: rispediamo al mittente la pubblicazione, magari facendo un bel cumulo di scatoloni davanti a Palazzo Reale. Per la scuola pubblica vogliamo risorse non depliant pubblicitari e per i nostri figli una città diversa, solidale, sana, a impatto zero, non la città vetrina pensata per Expo ma degna solo di esistere in un cartone animato.

 

Luca Trada


 



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