13 marzo 2018
Un progetto espositivo ispirato al tema arcaico dell’Albero della cuccagna, voluto e realizzato dal critico d’arte salernitano Achille Bonito Oliva: ha mosso i primi passi nel 2015 in occasione di EXPO e si è diffuso nel biennio successivo dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, grazie al coinvolgimento di oltre quaranta artisti e al sostegno di una rete di istituzioni pubbliche e private.
L’Albero della cuccagna è un mito arcaico, di lunga tradizione popolare e simbolo di abbondanza, nutrimento e prosperità, divertimento e gioia, comune alle culture occidentali; ma al tempo stesso è un’icona della fatica, del sacrificio e dell’impegno indispensabili per ottenere frutti e risultati. La natura si dispone in maniera favorevole verso l’umanità, che deve però conquistarsi il cibo attraverso il proprio lavoro e sensibilità.
Obiettivo condiviso da Oliva con tutti gli artisti che hanno sposato il progetto vuole essere quello di attribuire una funzione narrativa all’arte contemporanea, che con diverse espressioni e linguaggi può coinvolgere un pubblico vasto e di tutte le età su temi rilevanti per l’umanità, come l’alimentazione e le sue implicazioni sociali. Agli artisti è stato chiesto di interpretare originalmente questo messaggio, attraverso una rappresentazione libera, capace di sorprendere e di scuotere l’immaginario collettivo.
Tutti hanno accolto la sfida di esprimere il simbolo dell’albero della cuccagna attraverso un’opera, un’installazione ambientale e le forme più diverse. Sono stati creati alberi musicali, campi magnetici, cascate di vino rosso, un chilometro di albero che si estende non in verticale, ma in orizzontale, per citare solo alcuni esempi capaci di indicarci che il cibo non riguarda solo chi ce l’ha, ma anche chi si trova in uno stato di emergenza e nella quotidiana difficoltà del vivere e di trovarne a sufficienza per sopravvivere.
Un massaggio al muscolo atrofizzato della sensibilità collettiva – ha fatto notare Oliva in occasione della inaugurazione delle mostre allestite in tante città italiane, non ultima Matera, abitata da millenni da contadini, contenitore archeologico prodigioso anche per l’arte contemporanea, capitale europea della cultura 2019 alla quale Milano passa il testimone di EXPO.
Location immancabile di installazioni anche la nuova sede permanente del ‘Terzo Paradiso’ di Michelangelo Pistoletto, simbolo che suggerisce una sintesi positiva tra natura e artificio: quale sede più appropriata per accogliere un altro percorso espositivo dell’albero della cuccagna, dalla mela bacata e reintegrata alla strada dei carretti? Una sintesi dei temi dello sviluppo sostenibile, del riciclo e della sostenibilità ambientale.
Mercoledì 14 marzo alle ore 18 nella Sala Conferenze di Palazzo Reale sarà presentato il volume italiano/inglese ‘L’Albero della cuccagna’, curato da Oliva e edito da Skira.
Alla presentazione intervengono, oltre a Achille Benito Oliva, il filosofo Giulio Giorello, Guido Guerzoni – docente di Museum management presso l’Università Bocconi e autore dell’analisi storica – e Davide Rampello, docente del Politecnico di Milano, ideatore e curatore del Padiglione Zero di EXPO 2015.
Occasione di approfondimento culturale di un progetto di prezioso valore simbolico, che grazie all’impegno collettivo ha superato i confini dell’appuntamento di EXPO e ha avuto la forza di riproporne i temi lungo tutta la penisola.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Rita Bramante