13 febbraio 2018

“LA POLITICA NON MI INTERESSA”

Gli adolescenti al voto


Per via dell’attività che Laboratorio Adolescenza svolge nelle scuole incontro centinaia di ragazze e ragazzi; prevalentemente studenti delle scuole superiori a cavallo dei diciott’anni. E con loro parliamo di università, di prospettive di lavoro, dei loro interessi, delle loro esperienze di lavoro o di volontariato. E nonostante l’onnipresente smartphone, al quale molti sembrano proprio “aggrappati” come ad una coperta di Linus del nuovo secolo, l’impressione che ne ricevo è complessivamente positiva, a dispetto dei fiumi di parole drammatizzanti scritte e dette su questa generazione il cui vero “difetto” è essere differente dal nostro ricordo di adolescenza. Dove “nostro” non è riferito solo agli “over 50”, ma anche a chi oggi ha anche solo poco più di trent’anni.

04tucci06FBCon loro parliamo di ambiente, di integrazione, di musica, di teatro … Hanno idee, energia e buonsenso. Sono informati più di quanto si creda. Fino a che si arriva alla fatidica domanda: tra qualche mese/settimana ci saranno delle elezioni; sapete di che elezioni si tratta? (una buona parte di loro voterà anche). È qui c’è il “buco nero”. Quelli che rispondono in modo appropriato si contano davvero sulle dita. Ed è già un successo se qualcuno dice che si eleggerà il “Governo” dimenticando (o non l’hanno mai saputo) che siamo, ancora, una Repubblica parlamentare. Con buona pace di Gori e Fontana, sono ancora meno quelli che sanno che, in Lombardia, ci sono anche le elezioni regionali.

E allora il ricordo e il confronto con la “nostra” adolescenza è inevitabile. Qualunque “elezione” la vivevamo in prima persona (anche se l’anagrafe non ci consentiva di andare a votare) in interminabili collettivi, comitati, associazioni, movimenti giovanili dei partiti, assemblee scolastiche. Ed erano dialoghi e scontri, era crederci e spendersi, da qualunque parte si militasse. Ricordo un’assemblea scolastica nella cittadina di provincia nella quale ho fatto il liceo, in cui discutemmo per ore se una legge elettorale basata sul metodo d’Hondt fosse davvero la migliore per garantire anche le minoranze. E volarono parole grosse, tornò in ballo la “legge truffa” del Governo De Gasperi (già allora vecchia di vent’anni), per poco non venimmo alle mani.

Oggi è obiettivamente impretendibile da un diciottenne che sappia qualcosa di una legge elettorale che probabilmente non conoscono nemmeno gli estensori, ma che sappiano che ci saranno le elezioni? E che sappiano che eleggiamo il Parlamento, che a sua volta darà la fiducia ad un Governo il cui Presidente non è eletto da noi, ma scelto dal Presidente della Repubblica? Sarà più importante che conoscere le guerre puniche o l’organizzazione statuale dell’Italia nel medioevo?

Ma, principalmente, vogliamo chiederci perché siamo a questo punto e quali responsabilità gravissime abbiamo? O vogliamo veramente “risolvere” sostenendo che se le ragazze e i ragazzi di oggi sono politicamente “tabula rasa” la colpa è dei social network sui quali passerebbero tutta la loro giornata?

E non è neanche vero che il loro atteggiamento derivi dall’essere “schifati” dalla politica, come tanti di noi che hanno deciso di appendere la tessera elettorale al chiodo. E’ molto peggio: la politica non sanno nemmeno cos’è, perché sono anni che trasmette su una lunghezza d’onda fuori dal campo dell’udibile. Della “politica” raccolgono si e no qualche momento “splatter” quando la rissa supera una certa soglia, percependo che la regola di fondo è solo e sempre la criminalizzazione dell’avversario del momento e che va bene tutto per una manciata di voti in più.

Quando con sincero candore ti rispondono “la politica non mi interessa” mettendola alla stessa stregua della lirica, del tennis, o dei libri gialli, si percepisce la reale cifra dello scempio che abbiamo compiuto.

Come riusciremo a “recuperare” e far capire loro che la Politica non è Renzi, Berlusconi o Di Maio, ma è l’essenza della democrazia? Che dire “la politica non mi interessa” è come dire “non mi interessa se respiro ossigeno o anidride carbonica”? La Politica – ragazzi – è rispetto, tolleranza, confronto e anche scontro tra idee, partecipazione collettiva. La Politica – ragazzi – è tutto l’opposto di quello che vi abbiamo fatto vedere in questi terribili anni. Pensateci voi a farla rinascere dalle ceneri, a costruire nuovi stimoli e nuovi ideali. Pensateci voi, perché noi abbiamo fallito.

Maurizio Tucci

Presidente Laboratorio Adolescenza



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